Ultimamente piango molto. Non c'è un motivo preciso, so solo che qualcosa mi turba molto. Non vado male a scuola e in famiglia va abbastanza bene. Insomma, problemi seri non ne ho. Ma per soffrire non servono problemi seri. Le emozioni si scatenano così, senza una ragione stabilita. Sono triste non è l'effetto di qualcosa. Sono triste e basta. Non servono cause, non servono spiegazioni. A volte si sente persino il bisogno di essere tristi. Okay, non è il mio caso, ma capita. Si, le persone sono imprevedibili. Quando cercano la gioia e quando vogliono solo piangere. Ma io non voglio piangere. Voglio godermi la vita e essere felice come fanno tutti. Perché a me sembra così difficile? È tanto complicato sorridere senza una ragione e non avere motivo di e per strada fa scivschivare il prossimo come fosse un temuto nemico? Quando mi avvicino a qualcuno ecco che entro nella mia bolla, nel mio strano universo. In questo mondo ci abito solo io. Ci siamo io e gli alberi, e la luna, le nuvole e spesso piove. È lì che mi riparo. Forse è la pioggia che altera il mio stato d'animo. Tutta quell'acqua che piomba all'improvviso dal cielo. È fredda e bagnata olare. È tutto così cupo quando piove che anche le azioni quotidiane vengono alterate. In un mondo in cui piove sempre nessuno sarebbe in se. Nessuno riuscirebbe ad avere amici e a fidarsi del prossimo; è ciò che succede a me, ma dal mio cielo non cade acqua in continuazione. Il mio è un umore piovano. Non ha una definizione e non è logico. Un po' come l'amore. Quale logica segue? Nessuna. Quando si ci innamora non si usa più il cervello. Come quando nella mia testa le nuvole grigie diventano troppe e fanno piovere.