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T/n's pov

Suonò la sveglia che il Katsuki teneva sul comodino.

Lui si affrettò a sporgere una mano per spegnerla e tornò subito dopo con la testa sul cuscino abbracciandomi da dietro.

Io:- Dobbiamo davvero andare a scuola?- dissi sbuffando e facendo passare delicatamente i miei polpastrelli sul suo avambraccio con i muscoli delineati e alcune vene in rilievo. La sua pelle aveva tante imperfezioni dovute alle cicatrici degli allenamenti, lavorava tanto, troppo secondo me.

Avvicinai poi la sua mano al mio viso esaminando attentamente prima le dita lunghe e affusolate con le nocche graffiate e poi il palmo dove la pelle profumata era ancora più rovinata, ruvida e spessa rispetto a quella delle braccia.

Ho sempre conosciuto la potenza del suo quirk e so per certo che deve essere difficile avere un potere così importante dentro; una volta, da bambini, stavamo giocando, o meglio, ci stavamo scannando per chi avesse l'abilità più bella...

(Flashback)

Io:- NA NA!! NON MI PRENDI NON MI PRENDI!- dissi facendo un saltello in alto spinto dalle mie ali ancora piccine. Avevo da poco aquisito il mio quirk, che proprio quirk non é da ciò che mi ha detto mamma, e non ero ancora in grado di volare ma stavo pian piano imparando a muovermi con le mie due splendide ali bianche.
Baku:-Il tuo Quirk é brutto!
Io:- E il tuo di più.- gli feci una smorfia.

Ci trovavamo in un parco giochi piccino, l'erba cresceva verde e gli alberi ospitavano dei piccoli scoiattoli che sembravano indisturbati alla nostra presenza.

Oltre a noi c'erano anche altri bambini che giocavano con le loro abilità e sui semplici giocattoli fissi che componevano il parco.

Ad un certo punto feci un saltello e riuscii a volare per una decina di metri esagerando.

Tutti i bambini mi accerchiarono facendomi complimenti e adulando la mia unicità.

Vidi Katsuki puntare i piedi a terra, fare una smorfia e sbuffare, era arrabbiatissimo e lo si poteva vedere anche dal rossore del suo viso.

Fissò per un po' le sue manine chiuse a pugno con il volto rabbioso e le braccia tremanti per lo sforzo poi urlò "SHINEE" e provocò una grandissima esplosione ,per la sua età, che sbalzò il suo corpicino minuto indietro di qualche metro.

Fu lì che capii la determinazione di Bakugo e la potenza che teneva dentro di sé.

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Baku:- Che stai facendo?- mugognò con la testa nei miei capelli e spostando la mano. Aveva la voce roca e assonnata.

Io:- É difficile?- mi misi seduta.

Baku:- Pfff che palle T/n sono le 6 del mattino.- disse girandosi dall'altra parte e portandosi un cuscino sul viso.

Io:- Daii- gli tirai una piccola pacca sulla schiena nuda- é difficile?

Baku:- Che cosa?- si girò verso di me con fare annoiato.

Io:- Sapere che hai un'abilità così potente che fa persino male a te stesso.

Sembro fermarsi un'attimo a pensare guardandosi una mano rovinata per poi passare al braccio pieno di cicatrici.

Baku:- Non é il dolore che fa paura.

Io:- E che cosa ti fa paura?- azzardai.

Baku:- Sapere che questa cosa che ho dentro possa spaventare chi amo.

E ora che ti ho, ti tengo e non ti lascio~[Katsuki BakugoxReader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora