Maleficio

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"Jasper! Svegliati!" mi sollevai di scatto dal lettino, il che mi provocò un effettivo capogiro, Edward e Carlisle erano già in piedi, Aro mi fissava curioso,
"Cosa... Dove?" vagai con lo sguardo in cerca di Alice, era ancora stesa sul suo lettino, non era cosciente. Mi lanciai su di lei e le accarezzai il viso,
"Perché non si sveglia?" chiese Edward mostrando i denti,
"C'è ancora altro da vedere, ma credo che a voi sia precluso, sta a lei scoprire da dove viene e qual è lo scopo di tutto questo" Carlisle annuì titubante, l'ultima cosa che avevamo visto era probabilmente l'inizio, aveva sbloccato ricordi impossibili da avere e forse molto di più.
"Ora dobbiamo solo aspettare" proferii Aro.
Alice aprii gli occhi all'improvviso, due zaffiri blu che scrutarono per pochi secondi l'immensa cupola che ci sovrastava, poi prese un'ampia boccata d'aria come se fosse stata in apnea e scattò a sedersi sul lettino. Io Edward Carlisle Aro e perfino Marcus le stavamo intorno, senza accorgersene spalancò le ali e la forza d'urto ci fece arretrare sensibilmente, era parecchio turbata, ci guardò per un secondo e con un battito attraversò l'intera sala uscendo da una porta-finestra che dava su una terrazza in pietra. La seguii prima che qualcuno potesse dire qualcosa, appoggiata al parapetto di marmo bianco era protesa in avanti, le ali così immense da farle da strascico, non emettevano alcun bagliore. Mi bloccai a pochi centimetri da lei, non sapevo cosa dirle, e ultimamente mi capitava spesso, gli eventi accaduti erano al di là della mia comprensione. Le sfiorai le piume ed ebbe un leggero sussulto, si voltò, la luminosità degli occhi non era diminuita, fu lei a prendermi la mano, la strinse e mi guardò negli occhi tentando di restare calma e impassibile a di spetto della sofferenza che bruciava dentro e potevo percepirla.
"Alice io..." fece un sorriso forzato,
"Jazz, sto bene, sapevo che non sarebbe stato... piacevole" abbassò gli occhi al pavimento grigio,
"Non puoi nascondermi le tue emozioni..." la tirai a me con forza e l'abbracciai cingendola dalla vita, le ali non ci erano d'intralcio, sembravamo incastrarci perfettamente l'uno nell'altra. Sentii una lacrima calda ricadere sulla mia spalla, a poco a poco si lasciò andare,
"E' stato orribile, non posso credere che lui mi abbia fatto una cosa del genere che abbia ucciso sua moglie" la voce era quasi un sussurro e le lacrime scorrevano copiose come un fiume in piena mentre lei parlava,
"Mi dispiace, noi eravamo lì con te ma non potevi vederci" si pietrificò, si staccò da me e mi prese il viso tra le mani,
"Avete, hai visto tutto, Jazz, io non capisco come?"
"Eravamo lì, ma non potevamo intervenire, c'era il rischio di farti del male" i ricordi dell'elettroshock, delle sue grida mi risuonarono nella testa,
"Non dovevi vederlo" sbattè le ali nervosa,
"Non potevi portare questo fardello da sola" mi riavvicinai e lei richiuse le ali,
"Ho sentito le tue grida e visto qui mostri ridurti in fin di vita... essere lì di fronte a te ed essere impotente, non avevo provato mai nulla del genere" ebbi un tremito alla mano, Alice si ri-fiondò a stringermi e mi baciò sul collo,
"Mi dispiace, non dovevate venire" insistette lei,
"Non pensarlo, ho commesso troppe volte questo errore, non ti lascerò agire da sola, che ti piaccia o no" la baciai,
"Ho capito molte cose, so cosa è successo a mia madre e chi dobbiamo cercare" si asciugò le lacrime,
"Cosa hai visto? Ad un certo punto non ci è stato possibile continuare e ci siamo svegliati prima di te" Alice mi guardò sollevata,
"Jasper" il tono divenne cupo e serioso, lo stesso tono che aveva quando una terribile visone era appena arrivata,
"Devi fidarti di me non posso dirvi nulla" stavo per ribattere ma mi bloccò con un bacio dolce e delicato, indugiò fronte a fronte, sentivo il suo respiro caldo e fruttato sulle labbra,
"Devo proteggervi..." aveva una valida ragione per non dirci nulla, ma volevo sapere, indugiò guardandomi serrata negli occhi, annuì alla fine, Alice sapeva, lei avrebbe salvato Aiden e se mantenerci all'oscuro era necessario, l'avrei accettato.
"Okay" le carezzai i capelli, sospirò carica di tutte le nuove e mozioni e i nuovi ricordi che le si riproponevano in testa,
"Non permetterò che accada ancora" mi strinse la mano, non sapevo a cosa si riferisse ma la sua caparbietà mi avrebbe convinto anche a salire sino alla luna, aprii le ali, di nuovo luminose e ci portò al centro della stanza. Tutti la guardarono curiosi e abbattuti, tutti sapevano cosa era successo alla Alice umana, le iridi rosse di Aro scattarono verso le ali.
"Mia cara, ci addolora immensamente che tu abbia dovuto rivivere tutto questo una seconda volta" disse sogghignando,
"Grazie per questo...aiuto...ora io e la mia famiglia dovremo congedarci" Edward scosse il capo sorpreso,
"Cosa?" Alice gli si avvicinò,
"Non obbligo nessuno a venire" lui la fissò, poi sorrise,
"Nemmeno se mi staccassero la testa e la bruciassero rinuncerei a seguirti sorella" la abbracciò e così fecero Carlisle e Bella provando una sincera sofferenza per quanto era accaduto.
"Dove andrete?" chiese Aro seccato che Alice l'avesse liquidato così,
"Un viaggio nell'Ade" disse lei sicura,
"S-c-o-n-c-e-r-t-a-n-t-e" sillabò Aro sorridendo malizioso.

NON SO PIU' CHI SONO (an Alice Cullen's story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora