Eric pov
Continuavo a prendere a pugni il sacco da box, ad ogni colpo la rabbia aumentava sempre di più, pensavo a Scarlett, a come l’avevo trattata in tutti questi anni nonostante lei non mi avesse fatto nulla, era tutta colpa mia, come un ragazzino mi ero lasciato prendere dalle emozioni, a soli dodici anni non facevo altro che pensare a Scarlett e me l’ero lasciata scappare, quando a dodici anni capii che Scarlett non mi era indifferente e che non era più un’amica per me avevo tagliato ogni rapporto con lei e me ne pento solo ora
Solo ora che sono geloso, geloso di lei che ride e scherza con chi vuole, ma che quando mi guarda il suo sguardo è pieno di odio, geloso di quel quattro, che era sempre con lei, la poteva abbracciare ogni volta che voleva “si sono fatti anche un tatuaggio insieme” penso amaramente colpendo il sacco più forte, ma soprattutto era geloso di Sebastian, lo aveva riconosciuto subito, come poteva dimenticarsi di lui già quando erano negli eruditi Scarlett non aveva occhi per nessuno se non per lui e le cose non sono cambiate, li aveva visti, si erano baciati, si amavano, ma io non riuscivo a sopportare di vederla tra le braccia di un altro
Anche io avrei voluto poter abbracciare Scarlett, fare un tatuaggio con lei, baciarla, mi bastava anche passare solo del tempo in sua compagnia abbandonando ogni pensiero sono andato a fare una doccia, per poi mettermi un jeans nero strappato sui ginocchi con una maglietta a tinta unita nera e saltando la cena sono andato sul letto “spero che ci sia” penso mette mi metto seduto sul cornicione, guardo il cielo pieno di stelle pensando a Scarlett la nostra amicizia finita non solo per il mio amore verso i suoi confronti, ma da lei che non si fidava più di me per qualcosa che non avevo fatto
Scarlett ha sempre pensato che quattro anni fa fossi stato io a dire a tutti il suo segreto, ma non lo avrei mai fatto era una cosa seria ed importante sia per lei, ma anche per me e nessuno doveva saperlo ed invece qualcuno era lì ad ascoltare la loro conversazione e subito aveva denunciato il loro segreto, a me e Scarlett non avevano fatto niente, ma qualcuno aveva pagato con la vita
“Eric ehi ci sei?” si sente dire da una voce femminile, Scarlett aveva poggiato una mano sulla mia spalla e mi guardava in cerca di risposte “ti ho chiamato già altre volte, ma a quanto pare eri perso tra i tuoi pensieri” dice lei, io la guardo e con la mano gli faccio segno di sedersi accanto a me, lei lo fa l’unica differenza è che le mie gambe sono a penzoloni nel vuoto mentre le sue all’interno del tetto, lei mi guarda aspettando probabilmente che comici a parlare
“lo so che non ne hai mai voluto parlare e soprattutto ora dopo tutto questo tempo però non posso crede che la nostra amicizia sia finita per una cosa di cui io non ho colpe, non sono stato io a fare la denuncia te lo posso assicurare” dico cercando di far sentire il mio tono deciso, quando in verità sono più che agitato, non mi aveva creduto quattro anni prima perché dovrebbe farlo ora “Eric vai dritto al punto ti prego cosa vuoi, cosa stai cercando di ottenere?” mi dice ed sospirando dico “voglio che torniamo ad essere come prima, eravamo entrambi felici no?” gli chiedo
“perché dovrei fidarmi di te dopo tutto quello che è successo” mi chiede tranquillamente, ma vedo i suoi occhi piene di lacrime che però finché non sarà da sola non farà scendere “te lo giuro non sono stato io” dico cercando un contatto visivo con lei, ma continuando a tenere lo sguardo puntato in basso “non lo avrei” non mi fa neanche finire la frase che mi urla contro “non sei stato tu eh?! Lo avevo detto solo a te mi ero fidata ti avevo detto una cosa importante e tu l’hai sbandierata ai quattro centri come se niente fosse” mi guarda negli occhi ed il suo sguardo è freddo e distante
“è tutta colpa tua se mio fratello è morto, quando ti avevo detto che lui era divergente mi ero fidata di te e tu hai tradito la mia fiducia, il giorno dopo tutti lo sapevano e sono venuti a prende mio fratello ed ucciderlo” dice scandendo ogni parola sarei sicuramente stato zitto anni fa, ma ora che voglio solo averla con me no, dipende solo da lei e spero che mi creda perché gli sto dicendo la verità, quando sta per andare via la prendo delicatamente per il polso destro girandola verso di me
“no non sono stato io, puoi credere quello che vuoi, ma te lo posso assicurare, qualcuno quel giorno ci aveva ascoltato e chiunque sia stato lo ha raccontato in giro” dico serio guardandola negli occhi, gli prendo il viso tra le mani “credimi ti prego, non sono stato io” concludo con le lacrime agli occhi, suo fratello era importante anche per me, nonostante avesse quattro anni in più di Scarlett gli era sempre stato vicino, aveva rinunciato agli intrepidi per stare con Scarlett e William e ogni volta che io andavo a casa loro mi trattava come uno di famiglia
Qualcosa nel mio sguardo la convinse ed abbassando di poco lo sguardo mormora “okay, ti credo, ti do un ultima possibilità per mostrami che non sei stato tu, per dimostrarmi che sei cambiato” appena finisce la frase si libera dalla mia presa andandosene “farei di tutto per te, perché nessuno ha mai avuto più importanza di te nella mia vita” penso andando anche io nella camerata
La amo
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like fire and water
FanfictionEric Coulter fanfiction Chicago è divisa in 5 fazioni: Abneganti, sono gli altruisti che perseguitano l'ideale della pace e che aiutano sempre il prossimo. Candidi, sono gli onesti, dicono sempre la verità. Pacifici, sono le persone per cui conta...