Il Soldato.

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Era una tranquilla giornata, a Dallas e, nonostante la guerra incombesse, premendo vicino ai confini Texani con molti spargimenti di sangue, la gente non rinunciava a divertirsi, sapendo che ogni giorno, ogni momento felice, poteva essere l'ultimo.
E, nel saloon, la gente beveva, mangiava e si divertiva, nel sentire il pianista e la donna che cantava, ballando, per quanto fosse possibile.
Invece, per le stradine polverose, una persona camminava, con una sacca logora sulle spalle e una divisa indosso, diretta fuori città.
La ragazza, però, si accasció dopo aver lasciato Dallas, in mezzo alle sterpaglie.
"Streaky!"
Un cane, un bellissimo Golden Retriever, abbaiava, dopo essersi avvicinato alla ragazza svenuta e la sua proprietaria lo aveva raggiunto, trovando la militare.
Senza pensarci due volte, la bionda Alpha si caricó la forestiera in spalla e si avviò verso casa sua, assieme al suo cane, che la precedette.
"Kara, amore! Chi è quella ragazza?"
"Un soldato... L'ha trovata Streaky, era svenuta sul sentiero poco fuori Dallas... E l'ho portata qui."
Allora Kara distese la sconosciuta sul divano e Lena, la sua compagna, cercó eventuali ferite sul corpo del militare, lasciando alla bionda il compito di ravvivare il fuoco nel caminetto.
La ragazza in uniforme si riprese dopo un paio d'ore "Mmmh..."
"Si sta svegliando!"
La bionda Alpha aprí un poco gli occhi e cercò di mettere a fuoco la vista "D-Dove sono?"
"A casa nostra."
Allora la giovane voltó il capo alla sua sinistra e vide due ragazze "Voi... Voi chi siete?"
"Io sono Kara Danvers, lei è la mia compagna, Lena Luthor... Il nostro cane, Streaky, ti ha trovata svenuta sul sentiero fuori Dallas e ti ho portata qui..."
"Grazie per l'aiuto..."
"Di nulla!"
"Volete della zuppa? È ancora calda..."
"Va bene, grazie... E non siate formale." Sorrise un poco l'altra "Mi chiamo Carol... Carol Danvers."
"Che coincidenza!" Sorrise a sua volta Kara "Però non siamo parenti..."
"No, infatti..." Rispose l'altra bionda, alzandosi per raggiungere il tavolo e sedersi, ciondolando un poco.
Lena le posò una scodella e un cucchiaio "Prego! Ne è rimasta ancora molta... C'è anche il pane."
"Siete davvero gentili, grazie."
"Di nulla!" Disse Kara, posandole davanti una brocca d'acqua.
Poi Carol, mentre divorava letteralmente pane e zuppa, facendo i complimenti a Lena per la bontà del piatto, notò qualcosa "Di quanti mesi sei?" Chiese, dato il pancione della mora, ben visibile di profilo.
Lena si accarezzó dolcemente il ventre e Kara fece lo stesso "Quasi otto mesi."
"Il mio amore..."
"Capisco... Sono contenta per voi!"
"Hai un posto dove tornare?"
"No... Io vengo dal Nord, ma non ho più una casa. Sono sola fin da piccola e sono appena ritornata dal fronte..."
"Puoi restare qui con noi, se vuoi."
"Io non vorrei disturbare..."
"Nessun disturbo!" Sorrise Kara "Questa è la mia proprietà e sono io, a chiederti di restare."
"D'accordo..."
"Sul retro c'è una vecchia stalla... Se vuoi possiamo ristrutturarla e potresti vivere lì, una volta finita..."
"Va bene, grazie."
"Di nulla! Domani te la mostro."
Carol annuí e si stiracchió un poco "Puoi dormire, immagino la stanchezza..." Tentó Lena.
"Si... Grazie." Rispose la bionda, tornando sul divano "La zuppa era ottima, mai assaggiato nulla di più buono in vita mia!"
Lena sorrise "Grazie."
Poi le due innamorate lasciarono la precedenza a Carol per lavarsi, poi fu il loro turno, con qualche coccola scambiata prima di andare a letto.
Quando le due innamorate andarono a dormire, l'espressione di Carol cambiò e divenne vuota, col sonno che faticava ad arrivare.
Invece, nella loro stanza, Lena si era accoccolata contro Kara, che le carezzava il ventre e non mancava di darle dolci bacetti, sempre ricambiati "Buonanotte, amore... Riposa."
"Buonanotte anche a te, amore mio! Tienimi stretta a te..."
"Sempre!"

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