L'ombra che ci unisce

Capitolo 23: Quiete

Passo il resto della notte a guardare Netflix cercando di restare sveglio, la mattina I miei occhi sono contornati da grosse ombre scure, ma questo per me era normale..

Mi faccio una doccia fredda per cercare di svegliarmi e riavere un po' di energia per affrontare la giornata scolastica, dopo essermi asciugato e vestito faccio una colazione veloce e metto lo zaino in spalla correndo fuori, riesco a prendere il bus giusto in tempo per arrivare in orario.

Cerco le cuffie nel mio zaino e mi accorgo che non c'erano, sbuffo pensando che questa giornata era iniziata proprio male e poteva solo peggiorare sempre di più.

Entro in classe illeso e mi siedo al mio posto all'ultimo banco accanto alla finestra, perdo il mio sguardo fuori e noto che sta per arrivare una tempesta, il cielo è grigio scuro e quasi mi sembra di vedere i lampi attorcigliarsi attorno alle nuvole.

Come previsto in poco tempo inizia a piovere con forza e io non ho neanche un ombrello, probabilmente sarei rimasto bloccato a scuola fino a un miglioramento della situazione..
E non solo io..

Speravo vivamente che quelle tre con i loro cervelli di gallina avessero portato l'ombrello, altrimenti sarebbe stato un pomeriggio veramente lungo e doloroso.

Le lezioni passano veloci ma la pioggia non accenna a diminuire, i tuoni sono sempre più forti e accecanti, per non rischiare di essere trovato, poco prima del suono dell'ultima campanella fingo un malore per farmi spedire in infermeria, con la mia carnagione pallida non è difficile fregare l'insegnante di turno.

Esco dalla classe e vado a rifugiarmi in infermeria, mi sdraio nel lettino e mi rilasso, l'infermiera non era presente al momento ed ero solo a godermi quella breve quiete, speravo di riuscire a stare qui più tempo possibile.

Dopo circa un oretta tutti gli studenti con l'ombrello o le macchine dovevano essersene già andati, stavo guardando ancora fuori dalla finestra quando sento dei passi e la porta dell'infermeria aprirsi..