Cammino lentamente per le strade.
Non sono mai uscito così presto di casa, ma proprio non riuscivo a dormire. Ho provato a riaddormentarmi dopo quel sogno, ma continuavo a svegliarmi di soprassalto. Non ricordo mai cosa ho sognato, ma non sembrano brutte cose.
Però non riesco a dormire quindi è meglio svagarsi. Fortunatamente oggi è una di quelle giornate da cielo nero e gocce pesanti, quindi posso uscire.
Sono le 10, Junhui sarà a scuola.
Meglio? Peggio? Non so dirlo.
Non so se lo voglio rivedere, ma non rivederlo mi farebbe tornare ad essere una persona inutile e triste, quindi forse è meglio di sì.
Spero non smetta di piovere prima che la sua scuola finisca.
Mentre attraverso la strada il mio cellulare squilla.
Lo tiro fuori dalla tasca e il mio cuore si ferma di nuovo.
È il numero dell'ospedale.
Cazzo.
Mi rifugio sotto la tettoia di un ristorante, giusto per tenere il telefono all'asciutto.
-Pronto?- dico con voce titubante.
Ci sono volte in cui spero che mi chiamino per dirmi che mio padre sta finalmente per andarsene, ma questa non è una di quelle volte.
-Minghao ciao, tutto bene?- dice la voce dell'infermiera. Come mai è così gentile? Non la vedo bene.
Continua senza nemmeno darmi tempo di risponderle.
-Mi dispiace dirtelo ma i farmaci che avevi comprato la scorsa volta sono risultati inutili, serve un'altra cura per tuo padre, e anche in fretta. Però devo dirtelo Minghao, questa cura costerebbe quasi 20 volte tanto i soliti medicinali.- dice, c'è pena nel suo tono di voce.
Mi appoggio al muro, per non stramazzare a terra.
Non rispondo, sono senza parole.
Mi sembra che la mia gola si sia seccata di colpo.
-Mi dispiace, senza questa cura però tuo padre potrebbe morire. Vuoi provare a chiedere un prestito? Sono sicura che qualcuno dei med- inizia.
-NO- la interrompo io.
Ho detto che non ho intenzione di chiedere un prestito e mai lo farò, soprattutto quando la cifra è così alta.
-Minghao...come farai a trovare quei soldi? Servono entro massimo massimo 5 giorni- continua l'infermiera. Più parla e più non capisco cosa stia pensando. Sembra quasi che voglia convincermi ad abbandonare l'idea di aiutare mio padre, non so se per la mia salute mentale o se perché lo vuole morto.
-Troverò un modo- le rispondo riuscendo a mantenere la voce ferma riattaccandole la chiamata in faccia.
Appena rimetto il telefono in tasca sento una specie di peso cadermi addosso.
Scivolo lungo il muro a cui ero appoggiato e finisco a terra.
Non è possibile, non sta succedendo.
Sono 7 mesi che provo ad andare avanti senza essere costretto a fare QUELLA cosa e invece adesso sembra proprio la mia unica via di salvezza.
Sento il bisogno di urlare, lo faccio.
Sento il bisogno di piangere, lo faccio.
Ormai non so più cosa sia il blocco emotivo in cui ero chiuso, non so più nemmeno perché lo usassi.
Sta di fatto che adesso sono nella merda.
Proprio fino al collo.
Dopo un infinità di tempo passato a frignare su me stesso però mi rendo conto che c'è ancora una cosa che voglio fare.
Prima di risprofondare.
Mi rialzo in piedi e riprendo la strada del molo. Mentre cammino le gocce si mischiano alle mie lacrime e le portano con loro nelle pozzanghere.
Niente però si riflette dentro di loro, solo nero.
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·• 𝐻𝑒'𝓈 𝒾𝓃 𝓉𝒽𝑒 𝓇𝒶𝒾𝓃 •· // Junhao
FanfictionDue ragazzi, diversi e incompatibili come il sole e la pioggia, si trovano a camminare sulla stessa strada. Nonostante siano legati alla loro natura, finiranno per cercarsi l'un l'altro. Junhui as ☀️ Minghao as 🌧 《Non so come sia possibile, ma semb...