Gennaio 1992

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1.

Come nuovi propositi, Maggie aveva un'esigua lista da rispettare.

Mantenere il suo lavoro alla biblioteca; rinnovare il guardaroba; trovarsi un ragazzo.

Li scrisse su un foglietto strappato da un quaderno che appese sul frigorifero, tra le tante ricette e le calamite colorate.

Con le calamite a forma di lettera, i quattro erano soliti mandarsi messaggi: di solito ogni mattina la ragazza le sistemava in modo da scrivere "hello", ma molto spesso trovava le lettere sistemate a casaccio o sotto forma di imprecazione.

Non aveva assolutamente idea di quale fossero i buoni propositi dei suoi amici, era abbastanza certa che non ne avessero.

Una mattina dei primi giorni di Gennaio, Leo si alzò abbastanza tardi, trovando Maggie seduta sul divano e immersa nella lettura di un libro.

"Buongiorno" le disse accarezzandole i capelli "hai preso il caffè?"

"Sì: ne ho lasciato un po' in caldo"

"Non dovresti essere a lavoro?"

"Ricomincio il sette" Maggie si stiracchiò nel pigiama "ho ancora qualche giorno di vacanza"

"Gli altri?"

"Quando mi sono svegliata sul frigo c'era scritto hola, ma Jo non c'è. Sarà in giro da qualche parte."

Leo sprofondò tra i cuscini e le rubò il libro, leggendo il titolo.

"Cent'anni di solitudine?" le chiese stupito "credevo fossi tipa da Romeo e Giulietta."

"L'ho trovato in bagno" lei si strinse nelle spalle "mi piace, per ora."

Un rumore secco li attirò e si voltarono contemporaneamente.

Li raggiunse un profumo di vaniglia, quello del bagnoschiuma che usava solo Milo. Questo comparve davanti a loro sfoderando un luminosissimo sorriso, di quelli che solleva il morale di prima mattina.

Maggie spalancò la bocca dalla sorpresa e schizzò in piedi.

"Lo hai fatto!" esultò "ti sei sbarbato!"

Il ragazzo si accarezzò le guance lisce e impregnate di dopobarba.

"Era uno dei buoni propositi per il 1992" asserì soddisfatto.

"Stai molto meglio così, sei proprio un damerino!"

Milo arrossì leggermente e si guardò i piedi avvolti dai calzini di lana.

"Ora sta a voi" Maggie si voltò verso Leo.

"Io mi sbarbo sempre" osservò questo accigliato.

"Gli avevi promesso che se si sbarbava tu e Jo ve la facevate crescere!"

Leo strabuzzò gli occhi. Aveva tutte le intenzioni di dimenticare quella promessa: sperava fosse caduta nell'oblio delle parole inutili che si dicono solo per convincere gli altri a fare ciò che vuoi.

"Non sono sicuro di stare bene con la barba" prese a balbettare.

"La barba potrebbe renderti più macho" rimbeccò lei, accendendosi una sigaretta.

"Chi sarebbe il macho?" echeggiò la voce di Jo dall'ingresso. Questo entrò nel salotto pieno di documenti e tremante nel cappotto. Non avrebbe mai imparato a sopportare il gelo inglese.

"Di certo non tu" gli rispose Leo, scrutandolo con occhio critico spogliarsi del maglione e restare nella maglia a righe bianche e blu "Tu somigli più a un marinaio, o un gondoliere."

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