MEGAN'S POV.
Detroit, Michigan, terza città più pericolosa al mondo, la gente qui vive strascicandosi per i marciapiedi sperando di arrivare a casa alla sera con ancora tutte le ossa integre.
Si, vivo qui ma nonostante tutte queste difficoltà e brutti giri mi piace, qui se sei incazzato puoi finire il lavoro di altri distruggendo un muro o andare a rilassarti in una vecchia biblioteca mezza distrutta.
È una città fantasma e gli unici che ci abitano sono persone con un arma sempre a portata di mano."Signorina O'Conner potrebbe rispiegarci la formula o preferisce continuare a guardare fuori dalla finestra?" Gracchia la prof di matematica
"Cosa? Oh si emh..." Balbetto tornando a guardare la lunga lavagna
"Stia più attenta se non vuole avere altri recuperi" alzo gli occhi al cielo
"S...si mi scusi" prendo una penna e inizio a scrivere appunti un po' a caso, siamo a febbraio e abbiamo appena finito tutti i corsi di recupero, non voglio avere debiti questa estate, mamma mi ha promesso una vacanza all'estero e non ci potró andare se devo studiare, comunque matematica sono riuscita ad alzarla e devo fare in modo che rimanga tale, poi tanto mi aiuta Luke.
Dopo altri 15 minuti di ascolto misto a scarabocchi sul mio quaderno la campanella suona e finalmente sono fuori."Meg"
"Ash"
"Com'è andata?"
"Ah è andata, anche se non vedevo l'ora di uscire"
"Capisco" si infila le mani in tasca
"Vieni da noi?" Chiede dopo qualche istante
"No prima passo a casa, devo prendere delle cose"
"Okay" iniziamo a camminare per le sporche strade della periferia, il centro é decisamente meglio della periferia ovviamente ma è comunque un degrado questa città.
"Ieri dove sei andato?" Chiedo saltando da un pezzo di cemento all'altro
"In giro, sai a Nord" dice con un sorrisetto
"A Nord?" Ripeto fermandomi
"Già" si ferma anche lui un'istante poi riprendo a camminare
"Ashton ti farai ammazzare"
"Ma che dici, sono stato solo a fare un giro"
"Dicono tutti così" continuo a guardare per terra
"Tu non ti fidi di me vero?" ora è lui a fermarsi prendendomi un braccio
"Ashton certo che mi fido di te, è di questo posto che non mi fido" lo guardo nei grandi occhi verdi-marroni
"Mh" ricomincia a camminare e così faccio anche io.
Ashton è sempre stato il ragazzo che si preoccupa degli altri ma non di se stesso, nessuno puó toccare i suoi amici o la sua famiglia ma lascia che gli altri facciano male a lui, e questo mi ha sempre dato fastidio."RAGAZZI" ci giriamo
"Luke" dico sorridendo
"Megan! Non vi ho visti andare via, gli altri sono ancora a scuola, arrivano dopo"
"Siamo appena usciti" dice Irwin
"Okay, io vado a casa, ci vediamo dopo ragazzi" do un bacio sulla guancia ad entrambi
"Dove vai? Non hai nemmeno una 9mm" dice Luke aprendosi la giacca di pelle per darmi la sua
"Ho il coltello che mi ha regalato papà, è tutto okay, ci vediamo dopo"
"Okay, sta attenta piccola" fa Ashton prima di allontanarsi con Luke.
Lucas Robert Hemmings è il ragazzo più normale che conosca, anche se va in giro con una 9mm nella tasca interna della giacca.
È alto, molto alto, bello, occhi azzurri, biondo, è il classico ragazzo a cui sbava dietro tutta la scuola ma a lui non importa e non si crede nemmeno chissà chi.
Prendo le cuffie dalla tasca e le attacco al telefono, le infilo e faccio partire la musica, ora si che sto bene, la musica è il mio calmante preferito.
Casa mia è abbastanza vicina a quella di Luke e Calum, è una delle poche villette ancora integre e anche se da fuori non è un granché dentro mi piace stratanto.