5.
"Diavolo che brutta maglia che hanno!" Leo osservò critico la tenuta dei giocatori di rugby della sua università. Milo fu costretto a trovarsi d'accordo: quelle righe celesti chiare alternate al bianco non erano poi così attraenti.
Maggie era l'unica esaltata, tra loro: quando il francese e lo spagnolo avevano scoperto di dover pagare un biglietto per una partita universitaria di rugby avevano protestato e si erano rifiutati di farsi spiegare le regole. Leo le sapeva a grandi linee, Jo aveva sproloquiato su quanto fosse più divertente il calcio di quegli scimmioni che come unico scopo avevano quello di menarsi.
"Alla tua destra" Leo tossicchiò proprio a quest'ultimo, dandogli una gomitata. Jo si voltò e scorse tra gli spalti una ragazza dalla folta chioma bionda e liscia, con la felpa dell'Università. Era Colette.
"È proprio bella" si limitò a commentare "e tra poco sarà anche mia"
"Ah sì? Hai deciso di rapirla?"
"No, ma ora che sono assistente di Letteratura Moderna sarò il suo punto di riferimento. E fidati: lei è pessima in letteratura moderna"
"Quindi farai abuso d'ufficio?"
"Cosa?"
"Userai il tuo potere per portartela a letto?"
"Diciamo che la sfrutterò mentre lei sfrutterà me quando dovrò correggere i suoi compiti" ridacchiò Jo, avendo abbandonato da tempo ormai l'idea di far innamorare quella ragazza dallo sguardo gelido e dall'atteggiamento altezzoso.
Milo passò loro i sacchetti di patatine e gli fece segno di seguire la partita.
Maggie non li stava assolutamente ascoltando: aveva gli occhi puntati su uno dei giocatori di Oxford. Aveva incrociato il suo sguardo appena era entrato in campo: aveva i capelli biondi e un sorriso luminoso, inoltre un fisico mozzafiato e il fascino dello sportivo, quello che di certo i suoi coinquilini non avevano.
Milo provò più volte ad attirare l'attenzione della ragazza, senza successo.
Capì che qualcosa non andava quando Maggie rischiò di esultare alla meta dei ragazzi di Oxford: se ne accorsero persino Leo e Jo, confusi dalla situazione e soprattutto preoccupati per quell'espressione ebete della coinquilina.
"Stai sbavando" le disse velenoso Jo, e lei replicò con un'occhiata quasi del tutto assente.
Quando finì la partita, il francese e lo spagnolo si alzarono stiracchiandosi, felici che quella noia fosse terminata.
"Molto meglio il calcio" Jo sentì la necessità di ribadire la sua posizione.
"Invece è stata una partita bellissima" esclamò Maggie, infilandosi il cappottino rosso.
"Ma se abbiamo perso tipo quaranta a dieci!" rimbeccò Leo.
Camminarono verso l'uscita e si fermarono a fumare una sigaretta.
Mentre chiacchieravano tra le nubi di fumo pungente, videro Maggie scomparire nella folla e appartarsi con un ragazzo. Per la precisione, il ragazzo biondo di Oxford.
"Oh no, andiamo" Jo si liberò in un lamento "lo sportivo bello e stupido no!"
"Di cosa parli?" chiese Milo voltandosi e guardandosi intorno.
Leo gli indicò con il mento l'amica e il biondo.
"Magari non è stupido, è solo bello e sportivo" disse allora con la sua solita dolcezza.
"Eh no" sbuffarono Leo e Jo in coro "bello, sportivo e intelligente no!"
"Che siete gelosi?"
"Geloso io? Posso essere geloso io?" si accigliò Leo.
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La Maledetta
RomanceÈ il 1991, Jo è di pessimo umore, i suoi coinquilini, invece, non fanno altro che ridere; una storia di amicizia e amore tra i lampioni di Cambridge, una storia di vita.