Capitolo 18

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Ecco a voi il nuovo capitolo, spero vi piaccia <3

Amy

Sono al settimo cielo.
Non posso davvero credere a ciò che sto leggendo, vorrei gridare di gioia ma decido di farlo in silenzio.
"Salve, le scrivo su facebook perché purtroppo non sapevo come altro contattarla. Ho visto alcune sue creazioni e sembrano davvero squisite. Questo venerdì si terrà un party in casa mia, una festa di compleanno. Mia figlia compie diciotto anni e mi piacerebbe che fosse lei ad occuparsi dei dolci, in più so con certezza che ciò che prepara vale la pena assaggiarlo. Le lascio il mio numero di cellulare, se è interessata mi contatti. Buona giornata".
Io. Io che preparo un buffet di dolci per un evento importante!
Mi cimento in un balletto imbarazzante per poi darmi una calmata e riflettere.
Dovrei proprio chiamarla. Dopo due squilli, una voce gentile mi risponde e così mi presento. La signora sembra davvero entusiasta. Inizia ad elencarmi tutti i dessert preferiti della figlia che non sono per niente pochi.
«Saremo tantissime persone».
Spalanco la bocca e ringrazio Dio che in questo momento, Anne, la signora con cui sono al telefono non possa vedere la mia faccia.
«Un centinaio?» chiedo.
«Aspetti, le dico il numero preciso» la sento trafficare con alcuni cassetti «si, duecentotrenta».
Il mondo mi cade addosso perché non so proprio dove potrei prendere tutti i soldi che servono per preparare il buffet richiesto.
Mi servirebbero tante cose, a partire da alcuni oggetti per le creazioni, per abbellire il dolcetto, coppe, coppette, in più gli ingredienti che dovranno essere abbondanti...
«Senta, purtroppo è da poco che ho iniziato e non credo di avere...» Anne mi interrompe immediatamente.
«Lo avevo immaginato e so perfettamente che un buffet del genere richiede una spesa importante. Quindi sono disposta a darle un anticipo».
Batto il cinque mentalmente, deve essere una persona molto perspicace e comprensiva e sono davvero felice che abbia subito capito dove fosse il problema.
Più rilassata, chiudo la chiamata e inizio a buttare giù una specie di programma. Dovrò destreggiarmi tra il lavoro, la scuola di pasticceria e questo. So che sarà molto complicato riuscire a fare tutto, ecco perché decido di affidarmi ad una persona che so, qualche soldo gli farebbe comodo.
«Allora?» chiedo impaziente.
Ci siamo appena seduti ad un tavolo dopo una lezione abbastanza pesante e aspetto una risposta.
«Sei sicura di volere che ti aiuti io?»
«Sei il migliore» affermo.
«Ok, ci sto». Alex mi sorride e io mi sento molto più tranquilla. Lui è bravissimo soprattutto con le decorazioni e in due il lavoro sarà più leggero.
Insieme iniziamo a stilare un programma per poi passare alla lista della spesa che sembra infinita. Dopo due ore e due milkshake ciascuno abbiamo finito e sembriamo soddisfatti del risultato.
«Non ci resta che passare alla pratica ora» sorride.

Avete presente i ricchi? Quelli che hanno davvero tutto e che sembrano vivano in un'altra realtà?
Ecco, io e Alex siamo appena stati catapultati nel loro mondo. La casa di Anne è una specie di reggia e appena entrati siamo rimasti a bocca aperta. Tutto, a partire dall'entrata, è spettacolare e maestoso. L'atrio è praticamente più grosso di tutto il mio appartamento, potrebbe benissimo ospitare duecento persone e più, purtroppo, non abbiamo visto il resto della casa, ma il giardino ragazzi, quello è il pezzo forte.
È talmente grande che ho rischiato di perdermi già due volte e Alex non pronuncia parola da almeno mezz'ora, fissa la piscina con desiderio.
«Alex» lo chiamo sottovoce. Una persona che credo sia la festeggiata si sta avvicinando a noi con un sorriso mozzafiato «Alex» lo richiamo «Psss».
Rinsavisce «Che c'è?»
«Lei...» ma non finisco di parlare che la ragazza bionda è ormai vicina.
«Salve» ci guarda entrambi «Io sono July».
«Sei la festeggiata?» chiedo.
«Si» ci stringe la mano gentilmente per poi posare i suoi occhi su Alex. Lo fissa insistentemente e lui abbassa lo sguardo.
July è una gran bella ragazza, i boccoli biondi le incorniciano il viso da ragazzina e gli occhi blu sono davvero uguali a quelli del mare, in più il vestito che indossa è stupendo. «Ti piace?» mi chiede, essendosi accorta del mio sguardo.
«È davvero molto elegante».
«È un Dolce & Gabbana».
Che darei per indossarlo, sembra così morbido e delicato.
«Amy» mi richiama all'ordine il mio amico «che ne dici di sistemare il tutto?»
«Oh... vi lascio lavorare allora» ci dice dispiaciuta.
Ci mettiamo all'opera, e in confronto agli altri, il nostro stand è quello più colorato e le nostre creazioni fanno la loro figura. C'è il tiramisù in delle coppette di vetro, la zuppa inglese in altrettante coppette, ognuna di un colore diverso come richiesto dalla mamma della festeggiata e su ogni dolcetto un simbolo che richiama le passioni della stessa: danza, musica, cinema, e chi ne ha più ne metta.
«Sai, credo che tu abbia fatto colpo» senza farmene accorgere faccio segno verso July.
«Beh, almeno a qualcuno piaccio».
«Dai Alex» gli accarezzo una spalla dispiaciuta. La sua situazione sentimentale non è delle migliori «Andrà tutto bene, devi solo avere fiducia».
Serviamo vari dolcetti e riceviamo molti complimenti. Mi sento davvero entusiasta ma si sa, la felicità dura meno di un secondo.
La figura che si sta avvicinando ci sorride gentile, uno di quei sorrisi che farebbe capitolare chiunque e che io, purtroppo, conosco bene.
«Buona sera ragazzi».
Will ci saluta dall'altra parte del tavolo e afferra una coppetta di tiramisù.
«Mmh... buonissimo, ora capisco perché c'è sempre folla qui da voi».
Un cameriere ci passa vicino e si ferma accanto a lui «Champagne signore?»
Will annuisce e afferra tre calici «Ragazzi, rinfrescatevi». Ci porge i due cristalli e continua a sorridere gentile.
«Che ci fai qui?» chiedo, senza accettare lo champagne che mi porge.
Alex mi guarda con la punta dell'occhio e so che vorrebbe capire perché ho parlato così ad un ospite.
«Conosco Anne e suo marito da moltissimo tempo, sono miei clienti. Amy, prendi lo champagne» insiste.
«No grazie, non bevo».
Lo appoggia sul tavolo e scuote il capo.
«Potresti almeno ringraziarmi» se ne esce.
Inizio ad agitarmi. «E perché?»
Anche se la risposta forse la conosco, ora inizio a capire tutto.
Il messaggio di Anne, questa villa da sogno per gente miliardaria. Insomma, questa ragazza a diciotto anni ha ricevuto una mega festa, dove ogni angolo del giardino è occupato da vari tavoli pieni di cibo infinito e di qualsiasi natura. Pesce, carne, sushi, pizza, e c'è lo champagne!
Perché mai una miliardaria avrebbe dovuto contattare me, una che ha iniziato a fare questo mestiere da pochissimo, per una festa del genere?
Quale persona sana di mente si sarebbe fidato di qualche foto o video?
«Glielo hai proposto tu?»
«Ovviamente. L'ultima volta che ci siamo visti cercavano qualcuno di affidabile e sua figlia ama i dolci, così le ho parlato di te».
«E io dovrei crederci?»
«Perché no?»
«Perché questa è gente che frequenta le migliori pasticcerie del paese e del mondo!»
Arrabbiata mi mordo un labbro «Avrei dovuto immaginarlo».
«Oh...eccola qui la Amy che conosco, quella che si sottovaluta».
Sento spuntare un sorriso amaro «Non mi sottovaluto da molto tempo, ma ti conosco troppo bene e se queste persone mi hanno chiamata allora c'è qualcosa sotto».
«Ti stai impressionando» si avvicina a me lentamente e proprio quando sta per prendermi una ciocca di capelli, Anne e suo marito Nick, fanno la loro comparsa.
«Oh Will, eccoti». Si scambiano qualche pacca e bacetto affettuoso. «Devo ammetterlo, mi hai consigliato benissimo».
«E sei anche molto fortunato» dice Nick, con una risata rauca. «Trovare una donna che sappia cucinare al giorno d'oggi è quasi impossibile». A queste parole sento il sangue gelarsi.
«La tua ragazza è davvero bravissima».
Sono improvvisamente immobile, una statua di cera mentre Alex credo stia per strozzarsi con lo champagne.
«Complimenti ragazzi, immagino che organizzare tutto questo coi preparativi del un matrimonio di mezzo, non sia stato semplice».
Eh? Ma di che parla?
«Si sa, i matrimoni sono sempre un casino e col lavoro non è sempre semplice ma insieme, ce la faremo». Will mi avvolge un fianco e sottolinea la parola matrimonio per farmi rinsavire e io non rispondo più di me.
Anne e Nick per fortuna dopo qualche altro scambio di battute si congedano passando a qualche altro ospite.
«Tu sei completamente impazzito!»
«Amy, stai calma, dobbiamo parlare».
«Io non parlo di nulla con te!» tolgo la sua manaccia dal mio fianco «Non stiamo più insieme da mesi ormai e non capisco perché ti ostini a dire alla gente che sono la tua ragazza».
Nervosamente, Will si aggiusta la cravatta «Vieni un attimo con me per favore, non voglio fare scenate qui».
Mi decido a seguirlo e a mettere definitivamente un punto a questa storia che sta diventando ogni volta più ridicola.
Rassicuro Alex e seguo il mio ex all'interno della villa.
Saliamo al piano di sopra e se prima ero curiosa di scoprire come fosse il restante della casa in questo momento non mi importa. Voglio fare in fretta, voglio che si metta l'anima in pace.
Si chiude una porta alle spalle e mi ritrovo all'interno di una stanza vuota.
«Amy ascolta, credo che ti sia presa già abbastanza tempo».
«Abbastanza tempo per cosa?»
«Per riflettere».
Stizzita, inizio a camminare nella stanza «Io non ho avuto bisogno di riflettere Will, io non ti voglio più e non sai neanche da quanto tempo!»
«Adesso non dire sciocchezze» mi segue con gli occhi «Tu e io dobbiamo stare insieme».
«Perché insisti così tanto? Neanche mi ami! Mi hai tradita non so quante volte, perché?» esplodo.
Si stacca dalla parete a cui era appoggiato e fa per avvicinarsi mentre io prendo le distanze. «Non voglio farti del male, sarò anche un traditore ma non ti farei mai nulla».
Mi tranquillizzo un po' e arresto i miei passi.
«Io... io mi sono reso conto dell'errore. Avrei dovuto fare di più per te, permetterti di fare ciò che più ti appassionava, starti accanto, confortarti, invece ho trovato rifugio nel sesso con altre donne. Non voglio perderti, ti prego dammi un'altra chance».
I suoi occhi pentiti si piantano nei miei, ma sfortunatamente per lui, io non provo alcun sentimento nei suoi confronti.
«Mi hai fatto troppo male Will. Le cose che mi dicevi, il modo in cui mi trattavi come se fossi un peso, un mutuo da mantenere».
Annuisce, «Lo so benissimo e sono pronto a rimediare. Ti voglio da impazzire» è sempre più vicino.
«Mi dispiace ma non c'è più niente tra di noi».
«Amy...» strofina una mano sul viso esausto «è che non ti ho mai vista così bella, forse è vero quando si dice che solo quando finisce qualcosa ti rendi conto di ciò che hai perso».
Sembra finalmente pronto alla resa «Si, è così».
«Ma io non lo accetto».
Oh Dio!
«Temo che dovrai farlo per forza Will. Senza di te sto bene e poi c'è un'altra persona nella mia vita adesso e tu lo sai benissimo».
Scoppia a ridere «Daniel Lawrence? Lui? Sul serio? Tu preferisci lui a me?»
Mi allontano e mi avvio alla porta «Lui mi fa provare cose che con te non sono mai esistite e col tempo mi sono resa conto che ti avrò anche amato all'inizio, ma quello non era vero amore».
Mi stupisco anche io di ciò che sto dicendo.
«Che stai cercando di dirmi? Ti sei innamorata di quello?»
Non rispondo, non sono pronta ad ammetterlo.
«Ciò che provo per lui non è affare tuo, devi dimenticarti di me».
Apro la porta e mi preparo ad uscire da questa stanza che ora sembra troppo stretta.
«Ti farà soffrire Amy».
Mi chiudo la porta alle spalle e forse in cuor mio, ho paura che abbia detto la verità.

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