<< Ecco. >>
Niall era di fronte a me e mi stava porgendo una lattina di diet coke congelata da poggiare sulla guancia che era ancora livida, le cinque dita di Sky erano come una stampa sulla mia pelle morbida compresa la forma dell'anello che portava sempre nel dito indice. Era stato carino, come un cavaliere dall'armatura lucente, con il suo cavallo invisibile si era fatto spazio tra la folla e mi aveva presa tra le braccia e portata fuori, lontana dagli occhi di tutti, lontana da loro.
<< E' davvero carino qui. >> Commentai osservando l'arredamento della casetta inglese in cui viveva con la madre, da quel che avevo capito, erano molto legati, lei era a Bali per un viaggio di lavoro (che a lui sembrava più una scusa per una fuga romantica con il contabile del quarto piano del suo ufficio), e gli aveva lasciato la casa per qualche settimana, dalle foto appese alle pareti sembrava una donna radiosa, sulla quarantina, bionda come lui, tinta anche lei, mi immaginavo quei due spettegolare dalla parrucchiera mentre si facevano ritoccare la ricrescita castana.
<< E' molto femminile, forse troppo. >> Commentò lui qualche istante dopo, e scoppiammo a ridere, mentre indicava un calendario sul frigo di uomini che cucinavano in mutande.
<< No, scherzi a parte. La sua presenza si nota molto in questa casa, da quando mio padre se ne è andato lei lentamente ha buttato tutti i mobili acquistati insieme e ha cambiato tutto. >>
Mi accigliai, e gli sfiorai la mano.
<< Mi dispiace tanto. >>
<< Anche a me, ogni tanto mi manda qualche lettera. Però a volte mi chiedo come sia avere un padre.>>
<< Chiedi alla persona sbagliata. >> Dissi abbassando la voce di poco e allontanando la lattina dal lato del viso.
Per un pò nessuno dei due parlò, poi finalmente, decisi di interrompere quel silenzio imbarazzante.
<< E' morto quando ero molto piccola, non me lo ricordo nemmeno, io e la mamma non ne parliamo mai. >>
<< Vediamo un pò >> disse lui avvicinandosi a controllare se il freddo aveva alleviato gonfiore e rossore << signorina, penso che sopravvivrà. E' da dire però che il suo orgoglio è ormai morto e sepolto. >>
<< Oh sta zitto! >> Lo apostrofai con una risatina. Mi prese per mano e mi tolse la lattina dall'altra.
<< Dai, andiamo a fare un giro, ti farò un pò da guida turistica. >>
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Era stata davvero una bella serata, avevamo scoperto di avere tante cose in comune, andammo in canoa (riuscii a non cadere nel laghetto e unirmi allo stormo di papere), facemmo un giro per diversi negozietti e alla fine mi distrasse, la mia mente era oltre le scenate da liceali, e comunque, se qualcuno aveva fatto una brutta figura, quella era stata Sky, non io. Io ero rimasta ferma, e con eleganza mi ero fatta scortare fuori.
Ero patetica.
<< Guarda guarda chi si rivede, chi non muore resta in giro mh? Ti è piaciuto il segno che ti ho lasciato o ne vuoi un altro? >>
Ed eccola li, davanti a me, in tutte le strade di tutti i quartieri, me l'ero trovata davanti, ubriaca, retta da Harry. Quell'incontro era stato peggio dello schiaffo mattutino, molto peggio.
<< Falla finita. >> Disse Harry, scrollandola un pò, cercò poi di avvicinarsi a me, ma io mi strinsi a Niall, quasi come se lo stessi usando come scudo, per una conversazione che non volevo avere.
<< Non vuole parlare con te. >> Ringhiò N verso il ragazzo dagli occhi di ghiaccio << Lasciala stare. Andiamo dai. >> Disse l'ultima frase rivolto a me, ma ancora prima che potessi annuire Harry si avvicinò e gli sussurrò qualcosa all'orecchio, con un espressione di disgusto e di sconforto si allontanò da me e si caricò sulle braccia Sky.
<< Andiamo stronza, ti devo portare a casa. >> Disse alla ragazza con il top che puzzava di birra mentre si allontanava senza nemmeno guardarmi.
<< Siete tutti fuori di testa, il thè vi ha danneggiato permanentemente il cervello. >> Sbuffai contro l'essere con cui ero rimasta, e proprio quando mi stetti allontanando mi afferrò il polso.
<< Perfavore, lascia che ti spieghi. >> Quella voce leggermente roca e bassa da morire arrivò alle mie orecchie, per poi scendere e distribuirsi in tutto il mio corpo.
Mi morsi le labbra.
<< Hai un minuto. >>
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Bad boys don't die ( Harry Styles fanfic. ita)
RomanceUn nome è sempre una certezza, Harry Styles, poche lettere e fin troppi guai, questo almeno è quel che Scarlett Edwards pensò non appena l'ebbe conosciuto, una ragazza dai lunghi capelli e dai silenzi infiniti, caratterizzati da sguardi indecifrabil...