9- Un patto.

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ELIZA

Il centro commerciale brulicava di persone, era quasi impossibile entrare nei negozi senza ricevere gomitate alle costole. Erano tutti impazziti, peggio del periodo di saldi, perciò ci avevamo rinunciato e avevamo deciso di fare una passeggiata al centro della città.

«Hai dormito con Seth e non mi racconti nulla!» sbottò Ruth con gli occhi sgranati.

«E tu come lo sai, scusa?»

La bionda/rosa indicò Roxie che sghignazzava.

«Una volta tante non sono io la protagonista dei gossip piccanti. Avanti racconta!»

«Non è successo niente, calmati Ruth. Era tardi e lui era stanco perciò sono rimasta a dormire da lui.»

«E casualmente siete finiti sullo stesso letto?» Roxie sollevò un sopracciglio castano.

«Mi dispiaceva che dormisse sul divano in casa sua, così ho mentito dicendo di soffrire di incubi dopo l'ostaggio, in modo che dormisse nel proprio letto. Eravamo in lati separati.» Spiegai, evitando di raccontare che avevamo passato la notte abbracciati.

Ruth sorrise, Roxie mi fece l'occhiolino. «Ben fatto Eliza, raccontati pure questa storiella.»

«Ѐ la verità» dissi.

Ruth prese sotto braccio la rossa. «Dai, Roxie perché non dovremmo crederle.»

«Infatti!»

Roxie strinse le buste che teneva in mano – aveva combattuto da vera vichinga per riuscire ad acciuffarsi due reggiseni – e scoccò la lingua sul palato. «Tu non me la racconti, Eliza Hill. Ti conosco fin troppo bene: quella è la storiella che ti racconti in testa, niente di più.»

Forse aveva ragione lei, ero partita con quell'idea, ma quando durante il sonno, Seth si era avvicinato, ero stata più che contenta. Forse, dentro di me speravo lo facesse.

Come speravo mi mandasse un messaggio durante la giornata. Ormai erano passate ore da quando ci eravamo divisi e seppure passassimo il tempo discutendo, sentivo la voglia di rivederlo.

Stavo decisamente impazzendo. Dovevo assolutamente tornare a pensare che uno come Seth Grier non mi volesse nella sua vita, in fondo lanciava segnali contrastanti, eppure non avevo la capacità di far smettere al cuore di battere al pensiero dei suoi occhi grigi. Ero decisamente da manicomio.

Possibile che quel tempo passato con lui, fosse bastato a vederlo in una luce diversa? Stavo davvero abbassando le difese? Davvero non mi sfiorava più il pensiero che fosse un egoista?

Almeno, se lo era, non si era dimostrato tale nelle ultime ventiquattr'ore.

«Cosa farai?» domandò Ruth, gli occhi azzurri erano illuminati dalla luce del sole, erano belli, ma non quanto quelli di Seth.

«Cosa dovrei fare?»

Ignorai Roxie che mimava una parola, breve ma coincisa.

Ruth la spintonò facendola ridere.

«Riprovo: cosa provi?»

«In questo momento ansia. Smetti di bombardarmi di domande.»

«Eliza, sii seria! Dimmi almeno se smetterai di mettere un muro fra voi.»

Non lo avevo già fatto? Insomma potevo obbligarmi a stargli alla larga quanto volevo, ma la verità era solo una: ogni mattina crepitavo dalla voglia di vederlo e stavo male se non si presentava in orario. Perché la verità era che veniva ogni volta, sebbene gli dicessi le peggio cose. Lui si palesava sempre.

Mostrami l'amore (#2 Nightmares Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora