𝒮𝓉𝓊𝓅𝒾𝒹 𝓀𝒾𝓈𝓈

74 5 10
                                    

Il P.O.V di Paul McCartney.

Vidi del sangue sporcare il pavimento del salotto e i vestiti dell'uomo.

Mio padre era seduto sulla poltrona, con un braccio appoggiato sul bracciolo di essa.

«Cosa cazzo ha combinato questa volta?»

Mi chiesi in mente mentre osservavo attentamente la scena che si presentava davanti ai miei occhi.

Abbassai lo sguardo sul pavimento e notai un taglierino insanguinato, lo presi in mano e notai che mio padre non si tagliò da molto tempo.

Il sangue caldo continuava a colare dal suo braccio.

Immediatamente corsi da mio padre e lo iniziai a scuotere.

«Svegliati papá! Pa' svegliati!»

Urlai, senza ricevere alcun segnale dall'uomo.

Guardai le mie mani insanguinate con orrore e preoccupazione.

Corsi verso il telefono e lo presi in mano, digitando il numero dell'ambulanza e aspettando che qualcuno, chiunque, mi rispondesse.

Finalmente una voce si fece sentire dall'altra parte del telefono.

«Pronto? 999 qui»

(Dopo tutto l'accaduto)

Ero rimasto in casa da solo a pulire il sangue di mio padre.

Quel bastardo.

Cosa cazzo gli era passato per la mente?

Il telefono squillò e io smisi di pulire per terra per andare a rispondere a chiunque stesse chiamando.

«Ma chi diavolo chiama a quest'ora? Sono le dodici di notte dannazione»

Mi chiedevo in mente mentre prendevo la cornetta del telefono e la portavo all'orecchio.

«Pronto?»

«Hey Paul, sono io, tuo padre»

La voce di mio padre si fece sentire dall'altra parte della cornetta io sentii la rabbia crescere dentro di me.

«Volevo annunciarti che ritorneró a casa domani-»

La mia rabbia aumentò e non volli più sentire la voce di mio padre, quindi, risposi in fretta e furia a quello che stava finendo di dire.

«Sì sì, okay ciao!»

Attaccai la chiamata immediatamente e sospirai, fissando la cornetta del telefono.

La ripresi in mano poco dopo e decisi di chiamare John, dimenticando di pulire il salotto.

Digitai il suo numero e aspettai che rispondesse.

Continuava a squillare ma nessuno rispondeva.

Provai di nuovo a chiamarlo e di nuovo, nessuno rispose.

Decisi di chiamarlo per un'ultima volta.

Finalmente una voce si fece sentire dall'altra parte della cornetta.

Era una voca maschile, assonnata e abbastanza frustrata.

«Chi é?»

Chiese, aspettando hna risposta.

«Hey John, sono io, Paul»

Silenzio.

«Volevo chiederti se potevo venire a casa tua. So che é molto tardi ma non ho voglia di rimanere a casa per questa sera-»

𝓤𝓷𝓮𝔁𝓹𝓮𝓬𝓽𝓮𝓭 𝓒𝓸𝓶𝓹𝓪𝓷𝓎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora