Her Gift And His Fight

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Martedì 2 novembre 2020, 16.53
Courtney raggiunse Harold che la stava aspettando con la macchina davanti scuola.«Sei in ritardo di sette minuti e mezzo» commentò il ragazzo sistemandosi gli occhiali. «Ti ho dovuto aspettare molto, stavo per andarmene» spiegò il rosso aspettando che lei salisse in macchina. La ragazza entrò nella macchina e chiuse lo sportello senza dire nulla. «Anche tua madre ha dovuto aspettare tre ore e quaranta affinché tu uscissi dalla sua pancia, mi chiedo perché non se ne sia andata...» pensò tra sé e sé cominciando a ridere e provocando uno sguardo confuso da parte dell'altro. «Scusa, pensavo a quanto è stato divertente vederti criticare quel ragazzo ieri» mentì immediatamente. «Vedo che apprezzi l'umorismo di noi persone per bene. I miei suoceri ti hanno cresciuta bene. Come potevi essere se non divinamente perfetta?» disse il rosso accostando e spegnendo la macchina. «Suoceri? E' strano sentirlo dire da te» disse la castana scuotendo il capo, per poi scendere e dirigersi verso casa di Harold. «Se non vado errando, il tuo compleanno dovrebbe cadere questo venerdì» disse il ragazzo. «Io... Non lo festeggio. Non ha senso festeggiare il giorno in cui ti hanno privato della tua libertà» rispose la ragazza legandosi i capelli in uno chignon casalingo. Andò poi nello studio e cominciò a studiare per il giorno dopo. «Io credo ne valga la pena festeggiarlo almeno una volta. Fossi in te ci rifletterei su. Anche perché ho già invitato le tue due amiche, che porteranno i rispettivi ragazzi» spiegò lui dalla cucina. «Um... Come vuoi» disse lei che era troppo concentrata sulla letteratura per dire qualcosa di più espressivo.

Martedì 2 novembre 2020, 19.47
Duncan- che ormai sembrava vivere a casa di Geoff- si sedette sul divano col telefono in mano. Il biondo uscì dal bagno con addosso un accappatoio e andò in cucina a prendere un po' d'acqua dal frigo. «Ah. Dopodomani non ci sono» disse il manager ricordandosene. «Um. Dove porti Bridgette?» domandò il ragazzo continuando a guardare il suo cellulare. «Ci sarebbe il compleanno di Courtney...» rispose posando l'acqua in frigo. «Cioè tu ci vai ed io no?» domandò stringendo il divano su cui stava con la mano sinistra. «L'ha organizzata il fidanzato» spiegò Geoff andando nuovamente nel bagno. «Ah il Sottaceto. Non è il suo fidanzato» disse arrabbiato. «Bene, niente festa per me ma le farò comunque un regalo indimenticabile» disse tra sé e sé il ragazzo immaginando cosa avrebbe preparato per la ragazza. «Cosa pensi dovremmo comprarle io e Bridgette? Magari diciamo che è pure da parte tua» disse Geoff che non aveva sentito l'idea del ragazzo. «Un mio poster. So che ne uscirebbe pazza» propose ridendo Duncan. «Non sarebbe una cattiva idea, se non ci fosse Harold» confessò Geoff uscendo nuovamente dal bagno. «Harold... Il Cetriolo? Che sfigato quel tale» disse l'attore alzandosi e andando vero il frigo, dal quale prese una birra. «Intanto lo sfigato è fidanzato con Courtney e tu no» «Grazie. Sempre molto d'aiuto» commentò Duncan. «Ed io che pensavo di aver detto qualcosa di intelligente» disse il ragazzo facendo spallucce. «Tu? Ma se sono più le caz*ate che spari tu dalla bocca dei caz*i che ha Gwen in bocca» esclamò Nelson ridendo e facendo ridere il biondo. «Dai, fammi uscire. Devo andare a comprare gli spaghetti per mia madre» disse il ragazzo alzandosi e prendendo il giubbino.

Martedì 2 novembre 2020, 20.32
Duncan era al supermercato, quel supermercato. In realtà, non era andato lì per fare un favore alla madre, bensì sperava di trovarla lì. Si rendeva conto che era una pazzia, che era impossibile andare ad un qualsiasi orario e trovarla lì col suo bel sorriso che provava a prendere il pane ma non ci riusciva. In fin dei conti, la ragazza aveva bisogno di alimentari ma a fare la spesa vi era Harold. «Sottaceto! Come vanno le cose?» domandò Duncan dandogli una pacca sulla schiena facendolo voltare. «Non chiamarmi "Sottaceto"» disse Froud aggiustandosi gli occhiali. «E sta lontano dalla mia ragazza» continuò guardandolo sempre con quello sguardo superiore che irritava Duncan. «Ed io che pensavo non avessimo nulla in comune. Quella è la mia ragazza, che ti piaccia o no. Mettiti in testa in quel gran cervello da scienziato che non ti vuole e lasciala a chi veramente ama e chi veramente la ama» disse il ragazzo schioccandosi le dita delle mani. «Perché non mi supporti? Anche a te piace, come me. E' difficile avere l'approvazione dei suoi ma io l'ho avuta. Dovresti supportarmi, essermi vicino» disse Froud che pensava di poter uscire da quella situazione con uno dei suoi discorsi. «Non è che non ti supporto, è che non ti sopporto. Sparisci dalla sua vita o vivi per sempre con la mia ombra dietro di te perché a lei non rinuncio» disse sussurrando le ultime cinque parole e andandosene.

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angolo autrice eliminato per ansia

Vorrei, Potrei, Non DovreiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora