Non aveva capito, la mischinedda, che era per un caso fortuito che si trovava sotto le luci della ribalta. Quel giorno, spinta dalla noia, o forse dalla voglia di scappare da quelle dinamiche familiari che, mentendo a tutti, definiva perfette, si mise a passeggiare senza meta. Le cammise le aveva stirate ed inamidate come piacevano a suo marito, i figli li aveva accompagnati a scuola: il più piccolo aveva fatto un sacco di camurrìe, ma lei non ci aveva badato, tanto era la stessa storia ogni mattina. Cammina che ti cammina, finì per trovarsi davanti al tribunale, c'era un sacco di gente accalcata di fronte all'ingresso: curiosi, fotografi, giornalisti... si fermò a guardare, e spinta da un'insolita curiosità si avvicinò ad un gruppetto di donne che parlavano fitto, con le borse della spesa piene zeppe. Le donne la guardarono, e forse un po' la compatirono per come era uscita da casa, con una pinza tra i capelli che la parrucchiera le aveva tinto di un rosso improbabile, gli occhiali con i vetri a culo di bottiglia e la montatura che lei, mentendo, diceva essere in tartaruga, vestiti s'era messa quelli della sera prima, e sopra il piumino, suo orgoglio, preso ad una svendita, ma di gran firma. Ebbene, così addobbata si fece avanti, si prese di coraggio e domandò : " Ma che è tutta questa confusione? C'è qualche processo importante?". Quelle la guardarono, attonite, e si chiesero da dove spuntasse una tale ignorante, ma le risposero con cortese superiorità :"Niente sa lei? Oggi c'è il divorzio di Regina , la star di "Folle Passione", il telefilm che fanno sul quattro!, ma non li legge i giornali ? ma non ci va a farsi i capelli, dalle parrucchiere non si parla d'altro!"
Poi guardando quel rosso menopausa, si resero conto che, no, non ci andava a farsi i capelli, o perlomeno non da una brava. Lei, stretta nel suo piumino firmato, dandosi arie da gran dama, rispose che si, lo sapeva, ma non ricordava fosse giusto quel mercoledì, e che lei e il suo amatissimo marito, ed amatissimo lo disse con grande enfasi come se lo stesse accarezzando, quel gran campione d'uomo che s'era scelta, erano stati impegnati a pianificare un viaggio che sognavano da tempo, e quindi tra un catalogo di crociere e un altro di giri intorno al mondo in mongolfiera, il tempo era volato. Ad un certo punto la folla si aprì in due ali e lei si trovò in prima fila, la grande attrice le passò accanto e la scrutò, lei le mise la mano sulla spalla ( in realtà voleva accarezzare la pelliccia di zibellino), quando la star la guardò storto, lei sorrise e le disse parole di incoraggiamento e di solidarietà, l'artista si tolse gli occhiali da sole la guardò bene e si fece i suoi conti. Poi mise un sorriso sulla boccuccia corrucciata, e la ringraziò e l'abbracciò e la baciò, come si fa con una vecchia amica che è venuta a consolarci, si rimise gli occhiali e salì sulla macchina che l'attendeva alla fine del vialetto pedonale.
Lei si toccò la faccia, incredula, la folla dapprima si zittì, ma poi eruppe in un "ooooooh" sorpreso, e da lì a quando un giornalista le piazzò un microfono sotto il naso, fu un lampo. E allora lei parlò, e parlò come un libro stampato, ma non perché fosse particolarmente intelligente o fosse in grado di partorire pensieri profondi, ma perché ad un mercatino dell'usato aveva comprato per pochi spiccioli un volumetto, e siccome aveva buona memoria, lo citò senza sbagliare un congiuntivo che fosse uno. Un altro coro di "oooooh" si levò dal gruppo. Lei, tutta soddisfatta, si aggiustò gli occhiali sul naso, salutò cortesemente, guardò l'orologio e resasi conto che i figli stavano per uscire da scuola, andò a prenderli, ma prima fece una sosta dal giornalaio. Rientrarono tutti insieme a casa, lei sorrideva e si beava di quanto intelligente si fosse sentita. Dopo avere spedito i grandi a fare i compiti e il piccolo a fare il pisolino, si accomodò sul divano di casa, si lisciò la coperta di pile sulla gambe, e quasi con religioso rispetto, aprì il giornale di gossip che aveva appena comprato. Apprese che l'attrice che tanto accoratamente aveva difeso davanti al microfono usciva da una brutta separazione, che quel marito che sembrava perfetto sui rotocalchi e in tv, spente le luci era uno stronzo di primissima categoria. A primo impatto, un po' le fece pena quella donna impellicciata e ingioiellata che sorrideva per forza, ma poi riflettendoci meglio, si rese conto che, soldoni a parte, lei era nella stessa situazione, con il trascurabile particolare che lei il marito non lo poteva mica lasciare. Che se lo lasciava, poi chi la campava? Suo marito non era un santo, e lei lo sapeva, ma aveva tanto ostinatamente difeso quell'amore davanti al mondo intero che adesso non poteva dire che il mondo intero aveva ragione.