Capitolo 1

34 0 0
                                    

Camminava sicura e con passo elegante lungo i corridoi principali della scuola di Hogwarts, tutti gli sguardi erano rivolti a lei.
I lunghi capelli scuri ricadevano ondulati lungo il viso, incorniciandolo.
Gli occhi, dalla forma designata, trasmettevano solo una sensazione di potere e forza.
Dire che gli occhi erano la prima cosa che le persone notavano di quella ragazza era una sciocchezza.
Aveva un fisico statuario. Alta quanto basta, curve al posto giusto.

Essendo una serpeverde era dell'idea di dover trasmettere costantemente forza, eleganza, intelligenza.
Aveva un portamento tale, accentuato dal rumore delle sue décolleté nere.
Era seconda solo al principe dei Serpeverdi per eleganza e bellezza.

Era passato un anno dalla seconda guerra magica e lei, come molti dei suoi amici, si trovavano ad Hogwarts all'età di 20 anni per poter finire gli studi.

-Avete sentito? È tornato per concludere gli studi... Con quale faccia si presenta qui!?-
-Ma tu non sai la cosa più sconvolgente! Potter gli ha stretto la mano dinanzi a tutti!-
-Stai scherzando spero! Hogwarts non è conosciuta per dare alloggio ad un viscido mangiamorte!-

Renesmee sapeva benissimo chi era il protagonista di tutte quelle offese e, per quanto delusa per alcuni atteggiamenti, non avrebbe lasciato che altre parole di odio fossero rivolte al ragazzo in questione.

Si avvicinò lentamente con sguardo duro, vuoto.

-Ragazzine del secondo anno che esprimono opinioni su qualcuno che neanche conoscono e su qualcosa che non hanno vissuto. Tassorosso, vero? Gentilezza, gioco pulito, tolleranza... Il cappello sta perdendo colpi. E poi cosa ci fate ancora nei corridoi? Avete trenta secondi di tempo per tornare nei vostri dormitori o prenderete la prima punizione dell'anno, il primo giorno di scuola.-

Non aspettò  una loro risposta. Non avrebbero saputo rispondere adeguatamente, pensava.

Arrivò nei sotterranei quasi correndo. Se lui era tornato, era sicuramente in sala comune.

Renesmee's POV

-Tu, brutta e viscida serpe che non sei altro!-

Mi fiondai sul ragazzo seduto su una delle poltrone della sala comune, tenendo tra le mani la mia bacchetta.

-Neanche scagliandoti una Maledizione senza perdono riuscirei a farmela passare!-

La sala comune non era più comune.
Solo dopo queste mie due frasi notai che tutte le altre serpi si tenevano a debita distanza dal ragazzo di fronte, accompagnato solamente da Zabini.

-E voi? Cosa avete ora? Via! Nei dormitori! È tardi!-
-Vado anch'io Draco, avete bisogno di parlare.-

Ringraziai Zabini con un cenno del capo e aspettai con poca calma l'uscita di tutti.

Guardai per alcuni secondi il ragazzo biondo prima di lasciarmi cadere sul suo corpo e stringerlo a me.

-Che fine hai fatto, Draco? Ti ho scritto ogni giorno per un anno senza ricevere più risposta. Avevo paura che il Ministero avesse cambiato idea.-
-Mi dispiace, Ren. Dovevo capire cosa fare, come proteggerci... Avrei voluto scriverti, leggere le tue lettere. Ma non potevo. Non avrei saputo dove dirti di spedirle.-
-C-cosa stai dicendo Draco?-
-Il ministero ha requisito tutte le ville di proprietà Malfoy dopo la cattura di mio... Lucius. Bellatrix non è ancora stata presa e credono si possa rifugiare in una delle case. Io non volevo tornare. Andiamo, chi crediamo di prendere in giro. Un mangiamorte che studia nella stessa scuola che ha aiutato a distruggere! Ma poi... poi la McGranitt ha trovato me e mia madre. Ci ha offerto un tetto sicuro, un riparo. Un perdono.-
-E così hai deciso di tornare.-

Draco non rispose, annuì solamente.
Tra me e Draco c'era un forte rapporto di complicità, ma non solo. Eravamo migliori nemici. Dopo 4 anni di puro odio, eravamo diventati ormai complici.
Ma ciò nonostante vi erano anche occasioni in cui cercavamo di sovrastarci a vicenda per essere i più forti. Era un rapporto... strano.

-L'anno scorso, il giorno della morte di Voldemort, ti ho odiato profondamente. Pensavo di averti convinto, di poter riuscire a farti restare qui con noi. Ma tu sei andato via.-
-Ren, io..-
-No, aspetta. Ero davvero furiosa, poi però ho pensato a Narcissa. Lucius non era in grado di badare a se stesso, figuriamoci alla sua famiglia. Sapevo sarebbe stato il primo ad essere mandato ad Azkaban, questa volta non poteva mentire. Sapevo e so anche che tu non sei lui, mi fidavo di te.
Sapevo che sia tu che Narcissa eravate in salvo, ed andava bene così.
Ma poi hai iniziato a non rispondere alle mie lettere e la paura ha preso il sopravvento.
Draco tu non sei tuo padre.-
-Ormai non ha importanza. Se anni fa mi odiavano per il mio atteggiamento, quest'anno mi odieranno per la mia natura non scelta.-

Involontariamente, forse no, tirai un pesante schiaffo sulla guancia del mio nemico, per poi alzarmi.

-Smettila. Sei Draco, Draco Malfoy. Serpeverde purosangue. Principe delle serpi. Se Harry Potter ti ha perdonato ed è pronto a stringere un legame con te, tutta Hogwarts può farlo. Mostra chi è il vero Draco, non il burattino che eri.-
-La fai semplice tu, ovvio! La purosangue più desiderata dell'intera scuola! Amata e temuta da tutti!-

Un secondo schiaffo si posò sulla sua guancia.

-Non ho intenzione di restare qui e sentirti frignare. Quando ritroverai il mio Draco, avvisami.
Vado a finire la ronda, Malfoy.-
-Ora torniamo ai cognomi?-
-Sì, Malfoy. E lo userò fin quando non ti sarai ripreso. Buonanotte.-
-Buonanotte, Ren.-

Hold On Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora