CAPITOLO 127

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"No, Giò non rompere ti metti quello e stop!"

Mi dice seria ed imperativa Erika, indicandomi il vestitino adagiato sul letto... un leggero abitino blu, con piccoli disegni bianchi stilizzati, scollo a "V" davanti e dietro... lungo fino al ginocchio, con la gonna svasata, morbida... e leggere maniche corte in tulle dello stesso colore del vestito...

"Posso almeno scegliere io le scarpe?"

Chiedo acida... mi vogliono portare in non so quale locale... in cui pare qualcuno abbia detto a Gaia si incontrino sempre bei ragazzi... ma non ne capisco la necessità... loro sono tutte e tre fidanzate... e io... beh, io... <cazzo , solo stamattina ho palesemente confessato di amarti ancora...>, ma tanto chi le smuove 'ste qua, ormai... Simo mi risponde a tono...

"Ah, beh, gran scelta... solo scarpe da ginnastica hai preso!"

Non ci bado molto, non ho voglia di litigare, non reggerei... prendo le mie converse alte, bianche con le stelle blu, perfette con il vestito... mi trucco appena, anche se ricevo, diciamo così, parole di rimprovero dalle mie compagne di viaggio... ma su questo come sui capelli non accetto consigli/ordini... infatti li lego in una semplice treccia, lasciando che i ribelli cadano liberi sulle mie spalle... poi prendo la giacca di pelle, la borsa e sono pronta...

Prendiamo la metro, ma appena salite mi bendano, mi ribello, ma mi ammoniscono subito...

"Vuoi che leghiamo anche le mani?!"

"Dai, è una sorpresa!"

"Su, fidati di noi!"

Non mi piace questo gioco, se poi lo è... ma non ho scelta... infondo so non mi lascerebbero mai sola e non permetterebbero mi accadesse qualcosa di male...

Non capisco dove stiamo andando... è da un pezzo che siamo in metro e abbiamo fatto pure un cambio... non semplice conciata così... soprattutto dopo che mi hanno infilato pure le cuffie alle orecchie... con musica orrenda tra l'altro... ho chiesto di cambiare, ma ho avuto solo un secco...

 "No"...

come risposta... rassegnata cerco di estraniarmi da tutto, da quella musica soprattutto... inizio a pensare a te, al tuo viso, i tuoi occhi profondi, il tuo sguardo dolce... le tue labbra calde e sensuali... <oddio, quanto mi manchi amore mio... cazzo, ma... eh, si proprio oggi... quattro mesi... quindi da più di quattro mesi non ti vedo, non mi guardi, non sento i tuoi occhi fissi su di me, ancor prima delle tue mani... non mi fai il solletico appena prima di baciarmi ed incendiare il nostro desiderio...>

"Ehi, bella addormentata... siamo arrivate, dobbiamo scendere..."

"Mi togliete le cuffie?"

"Non ancora"

Niente, inizio ad aver paura e ad essere infastidita... <ma che avranno combinato 'ste tre?! Uff...>

Passiamo in mezzo a diversa gente, sento lievi bisbigli che, però, svaniscono al nostro passaggio... sempre più misteri... e le domande in me si moltiplicano... ma, ormai, ho rinunciato a chiedere, è chiaro non mi libereranno da tutto questo bardamento finché non saremo a destinazione... ma dove?... poi mi sembra di sentire...

"Biglietti?"

... e...

"Ah, si, si prego..."

Ma con 'ste cuffie e il volume a perforarmi le orecchie non sono nemmeno certa se ho sentito od immaginato quelle parole... come fossero uno scherzo della mia mente, che vorrebbe essere a Bari al tuo concerto in questo momento... come pure il mio cuore e il mio corpo...

LA MIA LETTERA PER TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora