"Se vivi la vita in punta di piedi, d'accordo non corri, però quasi voli...",
e sullo schermo appare...
SEI TU QUESTA
e un paio di piedi sollevati sulle punte, come fanno le ballerine classiche... riconosco quella foto... quante me ne hai scattate quella mattina, appena svegli, mentre io fingevo di essere la tua danzatrice personale... improvvisando improbabili passi di danza... non capisco che stai facendo... ma non posso staccare lo sguardo da te e quelle immagini... mentre lacrime silenziose accompagnano la mia emozione...
"Il gatto e la volpe, l'orgoglio e la rabbia li incontrerai spesso nei giorni di pioggia...",
e ancora tu, fermo davanti ad una siepe ed un cancello... piove... ti volti, dai le spalle a quel luogo e ti allontani nel tuo impermeabile scuro... ma... ma è casa mia quella... ma... quando?... come?... cioè... che vuol dire?... poi subito dopo... l'immagine è una porta bianca chiusa... si sentono oggetti sbatterle contro... e una scritta compare a caratteri cubitali... neri... cupi...
"HO DETTO CHE NON VOGLIO PIU' VEDERTI!"...
Oddio, siamo noi... cioè io, la mia rabbia quel giorno... quindi, prima era il tuo orgoglio... quello che non ti ha fatto lottare per me... fin'ora almeno...
"Hai perso con gusto la nostra partita, per darmela vinta, per farla finita...",
MA NON CI SONO VINTI O VINCITORI QUANDO SI SOFFRE COME NOI...
anche qui due immagini a supporto di questa scritta... tu seduto a terra, con il viso tra le mani, piangi... io sdraiata sul letto, di spalle... piango... fermo immagine del video che ha registrato mia mamma a mia insaputa...
"E io, e io... di me non ho capito niente... e io, e io... di te non mi scorderò mai, mai, mai...",
ora sullo schermo ci sei tu... in questo momento, mentre canti il tuo amore per me... con gli occhi lucidi... tremi, lo vedo... anche se cerchi di resistere a tutto ciò che provi intonando quei versi, per me...
"Le stelle in silenzio ci lasciano fare, gli piace ascoltare il nostro dolore...",
ora inquadratura su un cielo stellato che si riflette su uno specchio d'acqua... tu in riva a quel lago che ben conosciamo... seduto su una passerella in legno che porta fino al calmo scorrere dell'acqua... poi fogli sfumati... solo alcune parole vengono messe a fuoco in modo alternato...
LACRIME, SILENZIO, MANCANZA, EQUILIBRIO, QUEL PEZZO CHE PER ME SEI TU, MI PERDO, LONTANO DA ME, IL MIO SOGNO, TUO TENERO ABBRACCIO, TUTTO IL MIO MONDO...
oh, mamma, ma come... com'è possibile?... Quella calligrafia... è... è la mia... ciò che ho scritto al lago di Vico... ma come fai ad avere tu quelle pagine?... sono sempre più confusa... quante domande... ma non cerco risposte... il mio cuore sa già tutto... lo sente... tu, il mio unico amore sei tornato... per davvero... e mi vuoi ancora... sei venuto a prendermi, finalmente...
"L'amore che tutti ricordano ancora, non sciopera mai, lavora anche ora...",
non ci posso credere... lo stai mostrando davvero a tutti?!?... Ma come l'hai avuta questa foto?... mamma... per forza lei... inizio a capire qualcosa, forse... un primo piano dell'anello del nostro fidanzamento... legato alla mia collanina, col filo rosso...
"E io, e io... di me non ho capito niente... e io e io... di te non mi scorderò mai, mai, mai...",
di nuovo tu, ora... emozionato, le lacrime rigano il tuo viso mentre mimi il perdono con le mani giunte, palmo contro palmo... e il mio cuore si agita... vorrei essere su quel palchetto con te, ora... asciugarti le lacrime... rifugiarmi nel tuo abbraccio, che da così tanto ci siamo negati...
"Adesso che chiudo la nostra emozione nella cassaforte, infondo al mio cuore... in caso scordassi la combinazione, la scrivo su un foglio... è il tuo nome...",
e sbam, sullo schermo...
GIORGIA
occupa ogni centimetro di quella tecnologia... poi esplode in un cuore pulsante... e tutto l'esercito, tutto il palazzetto... sventola rose rosse al ritmo della musica... mille e più rose per me... rose di carta...ma le più belle mai viste... anche le mie compagne estraggono quel fiore e si uniscono a tutti... io... io non ci posso credere... sono esterrefatta... incredula... ma al settimo cielo... hai fatto tutto questo per me, per noi... e, ora, la luce e i colori tornano a splendere sopra il nostro cielo... e io voglio solo stringerti a me... e... si, baciarti di nuovo... perché mi manchi da morire...
"E io, e io di me non ho capito niente... e io, e io di te non mi scorderò mai, mai, mai... mai e per sempre!",
il tuo viso bagnato dalle lacrime si confonde con la parola...
PERDONAMI!
poi tutto buio di nuovo... mille voci risuonano in quel luogo... gridano il mio nome... poi un faro si punta su di me... e uno su di te... che inizi a parlare, con voce rotta dall'emozione...
"Giò, amore mio ti prego perdonami... io sono fermo a te... a noi!"
I miei occhi fissi nei tuoi, anche se distanti... ma, ora, si possono parlare... come da mesi abbiamo impedito loro... e ti sto comunicando tutto l'amore e la gratitudine che provo in questo momento, per te...
Tu ringrazi tutti e poi ti dilegui dietro il palco... nel backstage... dove io mi sto dirigendo, di corsa... i ci sono voluti solo pochi secondi ed uno sguardo complice delle mie amiche per precipitarmi verso il corridoio all'esterno delle gradinate... non so bene dove andare, ma non mi importa... so che arriverò da te, in qualche modo... poi la vedo...Iaia... la mia Iaia... corre anche lei... ci abbracciamo, di nuovo, finalmente... non servono parole... in quel gesto c'è tutto e oltre... poi mi prende al mano e mi porta davanti alla porta del tuo camerino... MARCO MENGONI c'è scritto... e io sento il cuore accelerare come cercasse di raggiungerti prima del mio corpo... Claudia bussa e poi mi spinge dentro...
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Siamo immobili, uno di fronte all'altro... incapaci di muovere un passo... occhi negli occhi... io ferma davanti alla porta chiusa... tu fermo davanti al divano, infondo alla stanza... i nostri sguardi sono incatenati... quanto ci è mancato parlare solo con loro... non serve altro... ci sarebbero mille parole da dire... ma non ora... poi tu ti attivi, muovi, rapido, i pochi passi che ci separano... e ad un millimetro da me, senza perdere il contatto tra i nostri occhi, mi sussurri...
"Perdonami, non volevo... ma...",
io ti zittisco con un dito sulle tue labbra... a quel semplice contatto rabbrividisco... chiudo un secondo gli occhi, li riapro e ritrovo i tuoi ad aspettarmi...
"Scusami tu, cucciolo...",
al suono di quel nomignolo non resisti... allarghi le braccia e io mi fiondo in quel posto sicuro... siamo di nuovo insieme... i nostri cuori impazziti si legano di nuovo... e solo in quell'unione ritrovano un battito regolare... sincronizzato... mi scosto dal tuo petto... cerco il tuo sguardo e quando lo incontro... le nostre labbra, all'unisono, pronunciano quelle parole che le nostre orecchie agognavano al pari delle nostre anime...
"Ti amo, pulce!"
"Ti amo, cucciolo!"
Poi un tenero ed intenso bacio suggella il ritorno di quel NOI, mai veramente svanito...
Ciao a tutti!
Come state? Io non mi esprimo, vi lascio ai commenti su questo capitolo, che mi auguro vi sia piaciuto!
A presto
Buona serata
N.
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LA MIA LETTERA PER TE
FanfictionSi, una lettera scritta a mano... assurdo in una società in cui si inviano mail, messaggi, video, ecc... ma si, è tutta colpa (o forse merito, chissà) di una lettera scritta a mano e recapitata, da non è ben chiaro chi, proprio in quell'hotel di Cat...