100 giorni

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Fabio occhieggiò divertito l'espressione terrificata che avevano fatto alcuni avventori del piccolo Hotel, quando erano arrivati: lui e l'altra trentina di adolescenti euforici, in gita per i 100 giorni dall'esame di maturità. Probabilmente stavano assistendo allo svanire dei loro progetti di un tranquillo week end, alla prospettiva di dover dividere il corridoio con loro. Le sue compagne si facevano selfie in ogni angolo della hall, i ragazzi invece non facevano che ridere e spintonarsi per i motivi più svariati.

Una signora anziana gli passò dietro per uscire, e accelerò il passo facendosi il segno della croce quando, nel commentare il video che gli stava mostrando il suo amico, Filippo tirò giù un'imprecazione degna dell'esorcista. Fabio nascose la risata che gli stava venendo su contro lo schiena di Brando che gli stava davanti.

"bene dunque!" tuonò la receptionist per farsi sentire sopra al loro chiacchiericcio "vi ho messo tutti sullo stesso piano" spiegò mentre prendeva i fogli della prenotazione dalle mani di Virginia "cercate di non andare troppo in giro ok?" pregò con un sorriso rassegnato.

Tutti glissarono sulla cosa iniziando a tirare fuori i documenti, mentre un ragazzetto, poco più grande di loro, si era incaricato di mettere ordinatamente in fila sul bancone una dozzina di chiavi dal portachiavi ingombrante.

"allora" spiegò la donna "abbiamo due triple... e tutto il resto doppie, le triple di chi sono?" chiese facendo cenno ai primi due portachiavi della fila. Tre ragazze si fecero avanti a prendere la prima e Niccolò la seconda, dato che stava in camera con Carlo e Vittorio. Virginia rivolse uno sguardo malinconico al suo profilo mentre le passava accanto, probabilmente immaginando come le cose sarebbero potute andare diversamente se solo lei non si fosse comportata in quel modo, ma lui la ignorò.

La receptionist annuì soddisfatta "ok, le altre sono tutte doppie potete dividervele come vi pare" sentenziò con un sorriso. Tutti si ammassarono a prendere la loro chiave. Brando allungò un braccio vicino alla testa di Camilla per afferrarne una e riandò vicino a Fabio "andiamo?" gli disse semplicemente con un sorrisino. Lui non fece in tempo neanche ad arrossire che Vittorio si sentì in dovere di intervenire

"oh! Ma che state di fianco a noi??" esclamò ridendo, e poi rivolgendosi alla donna aggiunse "scusi le pareti so insonorizzate sì??? che io sti froci se li sento vomito" Carlo scoppiò a ridere vicino a lui mentre Niccolò gli mollava una sberla sul braccio. Brando ghignò per nulla impensierito "almeno noi scopiamo" ribattè "te al massimo te poi fa un cinque contro uno" aggiunse mimando il gesto di farsi una sega, facendo scoppiare a ridere chi stava sentendo, e facendo sprofondare il viso di Fabio nel palmo della mano "oh ti prego..." sussurrò tra i denti.

D'altra parte... che pretendeva, si era messo col più impertinente (adorabile) coatto della scuola? Beh adesso marsh e pedalare

Vittorio fece una mossa delle spalle come se volesse fare chissà che, così Fabio sospinse Brando verso le scale, pilotandolo fuori portata di quei due idioti, prima che decidessero (da ambo le parti) di darsele là nella hall dell'albergo. Mentre saliva gettò un'occhiata al bancone su cui ancora faceva bella mostra di sé una chiave. Ludovica e Chiara non erano rientrate ancora.. si augurò che andasse tutto bene.

Arrivati in camera comunque, Brando si era già calmato e non sembrava voler dare alle parole di Vittorio un secondo di attenzione in più. Si schiantò al centro del letto con un rumoroso sospiro esausto "ahh.... posizione orizzontale.... finalmente" esalò. Fabio gli rivolse un sorrisino e iniziò ad armeggiare con la sacca che si era portato. Brando si tirò seduto e lo studiò incuriosito mentre si stipava tra le braccia un flacone di sapone con l'erogatore e dei panni puliti

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