Il P.O.V del narratore.John e Stuart stavano ridendo e ignorando Paul completamente mentre quest'ultimo stava seduto sulla sedia del bar ad annoiarsi.
Guardava entrambi i ragazzi divertirsi.
Sembrava che stessero meglio senza di lui.
Si sentiva ignorato, annoiato e geloso.
«Perché doveva venire questo bastardo con noi?»
Si chiese in mente, mentre appoggiava il gomito sul tavolo di legno e il suo mento sulla mano.
Sospirò e chiuse gli occhi, ma la voce dell'amico di John attrasse la sua attenzione.
«Hey principessa Paulie»
«Oh merda, non quel nome di nuovo»
«Dimmi?-»
«Puoi venire in bagno con me un'attimo?»
Paul sospirò e annuí, rimanendo muto.
«Seguimi»
Stuart si alzò dalla sedia e guardò Paul con un sorrisetto malizioso.
Il ragazzo più giovane si alzò anche lui dalla sedia e seguí l'altro fino al bagno.
Appena furono tutti e due dentro la stanza, Stuart bloccó Paul al muro e si avvicinó alla sua faccia, ringhiando e osservandolo attentamente.
«Ma che diavolo-»
«Taci!»
Paul si pietrificó in un istante e non poté fare a meno che guardare Stuart spaventato e confuso.
«Chiariamo una cosa, stronzetto»
Stuart avvolse le sue mani attorno al collo di Paul, graffiandogli il collo con le unghie.
«Tu devi stare lontano da John, chiaro?»
Il ragazzo chiese, aspettandosi impazientemente una risposta da parte di Paul.
«Quindi? Hai capito?»
Ripeté a voce alta, quasi urlando in faccia al ragazzo.
Quest'ultimo annuí rapidamente e Stuart lo lasciò andare, uscendo dal bagno e ritornando al tavolo che condivideva con lo stronzetto e John.
Rimase immobile ad osservare il muro davanti a sé, provando a riflettere su ciò che successe.
«lo uccideró un giorno»
Paul sussurró, camminando verso la porta del bagno e aprendola, uscendo da quel bar che già odiava.
Avrebbe desiderato che John non avrebbe mai incontrato Stuart.
Doveva essere suo.
Tutto suo.
«John, dobbiamo parlare. Io e te, in privato»
Paul prese John dal braccio e lo trascinò via con sé, guardando Stuart arrabbiarsi.
Il ragazzo più grande obbedì al più piccolo e appena fu portato abbastanza lontano dal bar, venne sbattuto contro il muro con forza.
Paul si avvicinò pericolosamente a John e prese con entrambe le mani il colletto della giacca.
I suoi occhi si bloccarono a fissare quelli di John.
«Andiamocene via John, ti prego. Non voglio più rimanere qui ad annoiarmi e ad osservare voi due divertirvi e ignorarmi»
Disse il ragazzo dai capelli neri mentre scuoteva leggermente l'altro.
«Andiamo- andiamo a casa- sono stanco John- possiamo anche far qualcos'altro pur che non ci sia Stuart-»
Le parole uscirono dalla bocca di Paul velocemente, senza fermarsi mai.
John dovette interrompere Paul per parlare e chiarire il tutto.
Lo avrebbe ascoltato.
Avrebbe fatto di tutto pur che stia bene.
«Ok ok Paul, calmati, ho capito. Andiamo a casa e ti riposi»
Disse John, iniziando a camminare verso casa con un Paul che lo seguiva come un cagnolino.
«Chiamerai Stuart?-»
«Forse no. Tu stai tranquillo e non ti preoccupare Paul»
·Spazio autrice·
Scusatemi se questo capitolo é corto e non ne ho scritti altri in questi giorni ma ero molto occupata. Comunque spero che questo mini capitolo vi soddisfi qvq.
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𝓤𝓷𝓮𝔁𝓹𝓮𝓬𝓽𝓮𝓭 𝓒𝓸𝓶𝓹𝓪𝓷𝓎
FanfictionJames Paul McCartney, un ragazzo di quindici anni appena compiuti, conoscerà una persona che gli fará cambiare vita. Entrambi diventeranno buoni amici, ma le cose presto peggioreranno giorno dopo giorno, provocando problemi ai due ragazzi. Attenzion...