You're so sudden and sweet.

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Avevano appena finito di provare, l’aria nello studio era irrespirabile. Pensò che da un momento all’altro sarebbe svenuto. Si precipitò fuori e sbraitò con il primo ragazzo che vide.
-        Hey tu, portami una birra, alla svelta!
Il ragazzo annuì e si precipitò nel primo bar per esaudire il desiderio di Mr .Manson che si era intanto acceso una sigaretta.
-        Sei davvero scortese sai? Lo hai spaventato – John rise prendendo una
sigaretta dal pacchetto dell’amico che lo guardò torvo. Ultimamente era stressato e stanco, non connetteva più, gli dava fastidio qualsiasi cosa, aveva lasciato l’ultima ragazza. Era diventata insopportabile: ‘questo non va bene’ , ‘non farlo’ , ‘cerca di essere migliore’. Era stanco. Stanco ed incazzato.
-        Fatti i cazzi tuoi  John !
-        Hey Brian, calmati. Non ti incazzare.
Manson fece un respiro profondo passandosi una mano nei capelli frustrato, avrebbe voluto spaccare tutto. Entrò nello studio di registrazione ed iniziò a mormorare qualcosa, John entrò dopo un po’ ascoltando le parole di una canzone che non aveva mai sentito.
-        You wanted perfect?You got your perfect! Now I'm too perfect for someone like you…
Le parole erano biascicate ma ben comprensibili, John si avvicinò alla chitarra ed iniziò a strimpellare qualche accordo, Manson lo trovò orecchiabile e gli sorrise, per la prima volta dall’inizio della settimana.
-        Era davvero buona – John sorrise, un sorriso davvero bello, malgrado
nascosto dai quintali di trucco.
-        La butto giù una volta a casa.
-        Ti faccio compagnia.
Presero ognuno le loro cose, quando arrivò la birra , loro erano già a casa stesi sull’enorme divano affianco come due perfetti amici. Una volta da ubriachi era scappato un bacio non molto casto (quello che dissero i giornali) tra loro eppure, non si erano più avvicinati. Si conoscevano da così tanto tempo, si erano sopportati anni. Manson si alzò dal divano, prese altre due birre bevendo la sua in due lunghi sorsi, quasi per farsi coraggio. Toccò John sulla spalla per farlo girare e lo baciò, benedisse che si fossero entrambi struccati e lo spinse a labbra incollate sul divano. John non aprì bocca, aveva chiuso gli occhi da subito, stava aspettando quel bacio da così tanto che pensava non sarebbe successo più. Gli mise una mano nei capelli, questa volta fu lui a baciare il Reverendo che sorrise in una maniera che gli fece sentire i pantaloni subito stretti ed ingombranti.
-        Pensavo…non l’avresti mai fatto…
-        Sottovaluti la mia imprevedibilità!
Chiuse la conversazione con un bacio passionale intentato all’esplorazione della bocca dell’amico mentre gli sbottonava la giacca, poi la camicia lanciandole in un angolo della stanza lontano. Era così incazzato negli ultimi giorni che non aveva avuto il tempo nemmeno di fare sesso, John era perfetto. Un fisico stupendo, e lo ispirava scopate animalesche come pochi. Passò la lingua sui suoi capezzoli sentendoli indurire subito, li succhiò con decisione mentre faceva scorrere la mano sul suo fianco accarezzando la linea degli addominali. Il respiro di John si fece affaticato mentre passava le mani nei capelli di Manson , dal lato dove non li aveva rasati almeno. Abbassò i suoi pantaloni toccandolo con movimento circolare da sopra i boxer neri, lo sentiva mugugnare di piacere mentre si mordeva il labbro.
-        Oooh..si..
-        Ti piace eh? – il Reverendo sorrise con soddisfazione inserendo una mano nei
boxer incontrando il membro turgido dell’amico che gocciolava il liquido pre orgasmico. – Queste non servono. – abbassò le mutante fino a lasciarlo nudo sotto i suoi occhi che ne divoravano ogni parte. Con la lingua percorse una scia dai capezzoli duri ormai all’ombelico che penetrò con essa, fino ad arrivare alla punta. Spinse sul foro rigirandola poi tra la pelle. John era al limite della sopportazione, non lo aveva mai avuto così duro, gli faceva male.
-        Brian..ti prego..fa presto. Non..io..non..ce la faccio..più – riuscì a sciorinare
qualche parola sfusa mentre la sua mente era annebbiata dalla lingua del cantante che girava sul suo pene. Iniziò a prenderlo in bocca senza fermare la lingua che girava vorticosamente. Quando John produsse un urletto molto eccitante Brian capì che era arrivato al limite e del resto, anche lui stava trovando il pantalone stretto e doloroso da indossare. Scese con la lingua al suo foro e lo penetrò nuovamente con essa girandola al suo interno, John sussultava come se fosse stato legato ad una presa elettrica e i suoi gemiti prolungati si erano propagati per la grande stanza.
-        Sei uno stronzo..un fottuto...stronzo..
-        No, sono il dio del sesso.
Il suo eccitante sorriso fece sussultare il biondo di nuovo che si morse il labbro con violenza. La sua lingua usciva ed entrava da dentro di lui e senza che potesse accorgersene il Reverendo era piombato al suo interno con il suo membro duro come il marmo. John urlò come non aveva mai urlato in vita sua non appena riuscì a riprende fiato dalla forte botta. Brian iniziò a spingere con forza puntellandosi con le mani ai lati della testa di John, respirava con affanno mentre quest’ultimo gemeva in maniera oscena.
-        Sii osceno John..sii osceno.
Il biondo iniziò ad urlare mentre Brian spingeva di più per arrivare alla sua prostata, iniziò a masturbarlo velocemente. John venne con un violento scossone sul suo stesso petto mentre Brian continuava a spingersi al suo interno. Quando fu sul punto di venire uscì e posiziono la bocca di John sul suo membro duro. Gli venne copiosamente in bocca e John ingoiò tutto.
-        Sesso sesso sesso..e non dimenticare la violenza. – gli fece un occhiolino complice
dandogli un ultimo bacio passionale.

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