Hey, Mister Superstar.

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Hey Mister Superstar, I'll do anything for you.

Ricordava perfettamente quel giorno.

Erano ore e ore che aspettava. Si era detta:”Trovo il teatro dove sarà il concerto e poi andrò a fare un giro”, ed invece, vedendo la fila che si era formata davanti all'entrata del teatro aveva dovuto cambiare i suoi piani e rimanere lì, altrimenti non avrebbe ottenuto un buon posto davanti al palco.
Mentre aspettava osservava coloro che erano nella sua stessa situazione: vi erano ragazze dai capelli rosa, viola, verdi e che indossavano dei vestiti magnifici. Ognuno aveva il proprio stile. Lei guardava tutti con ammirazione, specialmente coloro che avevano tatuaggi dedicati a lui.

Hey Mister Superstar, I'm your number one fan.

Osservava le persone andare via, alcuni diretti a casa e altri diretti verso qualche locale ancora aperto a quell'ora, ma non lei. Lei lo aspettava, desiderava poterlo incontrare o semplicemente avvicinarsi a lui. Desiderava poterlo guardare negli occhi.
Guardava il pullman dove presto sarebbero entrati lui e la sua band; accanto a lei c'erano altri fans che condividevano i suoi pensieri e che avrebbero fatto qualsiasi cosa pur di ottenere una foto o un autografo, o anche solo esser notati.

Hey Mister Pornostar, I, I, I, I want you.

Avevano deciso di andare a fare una passeggiata, entrambi avevano bisogno di respirare aria fresca. Lei aveva il passo veloce e varie volte lui dovette rimproverarla in modo gentile perchè non riusciva a stare al suo passo e lei, arrossendo, si scusava.
Quella sera le stelle decisero di nascondersi, rovinando quella magnifica passeggiata. La ragazza preferiva la notte al giorno e con essa adorava le stelle che la decoravano, perciò quel piccolo particolare la rese infelice per pochi secondi. Lui sapeva ogni cosa di lei, quindi cambiò argomento per non farla pensare a quella mancanza, agli occhi di lui senza importanza. 
Continuarono a camminare fino a quando lei decise di fermarsi e sedersi su una panchina. Lui accettò con piacere. La strinse a sé iniziando ad accarezzarle il braccio, per poi passare al fianco. .la ragazza accennò un piccolo sorriso mentre la mano di lui si spostò sulle sue gambe.
Lo rimproverò scherzosamente, stava andando troppo velocemente.

Hey Mister Sickly Star, I want to get sick from you.

Il rumore di un oggetto rotto la svegliò. Si alzò e fece per andare al piano di sotto ma si fermò e indossò la vestaglia, spesso capitava di trovare qualche suo amico o collega in visita. Scese le scale e si trovò davanti a vari bicchieri e bottiglie di vetro frantumate e lui, pronto a rompere un vaso.
Si accomodò su una sedia e rimase a guardarlo, sapeva che aveva bisogno di sfogarsi e impedirglielo non lo avrebbe aiutato. I bicchieri e le bottiglie non erano un problema, avrebbe pulito il tutto dopo, l'importante era lui, solo lui.

CRASH. Anche il vaso era andato.
Lo sfogo andò avanti per quasi un'ora, frantumi di vetro e porcellana erano ovunque ma lei si alzò dalla sedia e si avvicinò a lui, non indossava né nelle pantofole e nemmeno un paio di calze.
Lui si voltò verso la ragazza, aveva gli occhi rossi ma nessuna lacrima bagnava il suo viso. Non voleva che lo vedesse in quello stato. Non voleva che vivesse con i suoi stessi demoni.

Hey Mister Fallen Star, don't you know I worship you?

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