12- Tutta questione di sensazioni.

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SETH

Mezz'ora.

Discutevamo da mezz'ora su chi doveva portare l'altro in un qualche posto.

Esasperato mi sfregai le mani sul viso. «Non dovevamo passare una bella serata in modo che non pensassi ai casini che mi circondano?»

«Hai forse pensato a tua madre?» sbottò seria.

«No, ma-»

«Vedi? Allora ho svolto il mio dovere!» slacciò la cintura e uscì dalla macchina. «Ora puoi andare a casa!»

Con un ringhio mi slacciai la cintura e uscii sbattendo la portiera. «Eliza siediti sul sedile!»

«Smettila di impartire ordini, Grier! Io faccio quello che voglio!» scandì.

«Sali in macchina, Eliza.» Ripetei guardandola truce.

Lei scrollò le spalle. «Altrimenti?»

Con uno scatto aggirai la macchina. Presa dalla sprovvista cacciò un urlo e si coprì la bocca ridendo. «Non provarci.» Sentenziò, ma ormai la tensione era calata dando spazio al divertimento. Non mi fermai finché non le arrivai a toccarle la punta delle scarpe con le mie. Mi chinai e l'afferrai per le gambe. Quando mi rialzai tenendola come si tengono i sacchi delle patate, lei cacciò un urletto attutito dalle risate. «Non fare lo scemo, Grier, mettimi giù!»

«Salirai in macchina, come da me richiesto gentilmente?» la sistemai meglio sulla spalla e lei squittì.

«Mi va il sangue al cervello così!»

«Bene, così ragionerai meglio.»

«Questa poi... con quale logica dovrei riflettere meglio?»

La scossi un po' facendola lamentare. «Grier!»

«Quindi? Salirai o no?»

Sbuffò. «Certo che salgo, ti pare che non faccio come richiede il capo?»

«Brava» la rimisi giù. Non fece tempo a toccare terra che mi dedicò un gestaccio.

«Non mi dimostrare tutto questo affetto in una botta sola, che poi non so come gestirlo» un angolo della bocca andò all'ingiù.

In risposta aggiunse anche l'altra mano, ora erano due gestacci.

«Carina.» Borbottai, lei mi fece l'occhiolino.

«Seriamente Eliza, cosa facciamo?»

«Oggi ho visto un uomo nudo.»

Mi irrigidii all'istante e inarcai un sopracciglio. «Prego?»

«Dovresti vedere la tua faccia,» ridacchiò. «Non avrei dovuto sputarlo fuori in questo modo, scusa. Mi è tornato in mente e te l'ho detto.»

Avrei tanto voluto sapere cosa avevo detto per farle ricordare una scena simile e invece chiesi: «dove lo hai visto?»

«A casa.»

«Perché avevi un uomo nudo in casa tua, Eliza?»

«Colpa di Roxie. Dovevi vederlo, non voleva più andarsene. Roxie era così esasperata... avrei dovuto farle un video.»

«Con lui nudo?»

«No, si era rivestito. Ehm, lascia stare. Cosa facciamo?»

«Aspetta... mi hai rigirato la domanda!»

«Ovvio che l'ho fatto. La tattica vincente è sempre quella di distrarre il nemico» la mia faccia sbigottita la fece ridere di gusto.

«Ho capito che stasera non ci muoveremo di qui!» mi accasciai contro l'auto.

Mostrami l'amore (#2 Nightmares Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora