11 CAPITOLO - Night's on fire -(revisionato)

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Saaaalve. Preannuncio che la storia non tiene conto di alcune cose narrate dall'autrice in quella originale, come la ricerca e soprattutto l'esistenza degli Horcrux e la morte di alcuni personaggi. Quindi: non sono pazza, -non ho scritto la fanfiction senza
sapere nulla del libro- non faccio risorgere la gente o robe simili e soprattutto non faccio miracoli. Semplicemente ho stravolto un po'
la creazione della Rowling :) sorry.
Buona lettura e ci si vede nelle note in fondo.


HARRY
I corridoi erano deserti, segno che già tutti si fossero riuniti in sala grande.
Il rumore cadenzato della nostra corsa rimbombò attraverso le pareti di pietra, creando una cupa ed inverosimile atmosfera. L'adrenalina cominciò a salire, mentre i nostri respiri affannati si rincorrevano, agitati.
Avevo fantasticato tante volte su come sarebbe stato quel giorno, probabilmente il mio ultimo giorno di vita. E avevo fantasticato così tanto sul come mi sarei sentito, che in quel momento tutto ciò che avevo intorno mi sembrava irreale: frutto della mia sola immaginazione.
Avrei voluto che fosse soltanto un sogno, come uno dei tanti che mi aveva assillato nelle ultime settimane, ma ben presto mi accorsi che sarebbe stato tutto inutile. Stavo davvero rincorrendo la fine di tutto.
Dopo vari minuti, in cui avevamo corso attraverso i corridoi, che erano sembrati infiniti, la sala grande si presentò ai miei occhi. La osservai esaltato, e spaventato.
Era così diversa dal solito, da risultarmi estranea, come se fosse stata la prima volta che ci entravo. Come avevo sospettato, l'intera scuola era già riunita lì. Gli studenti erano agitati, e si erano riuniti in piccoli gruppetti, per discutere della situazione.
Soltanto in un'altra occasione avevo visto così tanta agitazione: al torneo tre maghi. Eppure, anche allora, l'atmosfera mi era sembrata meno tesa. Sospirai.
Il solo pensiero delle imprese che avevo dovuto affrontate in quell'occasione mi fece rabbrividire. Sarebbero state niente a confronto di ciò che stava per accadere, me lo sentivo.
Il salone era stato privato delle sue tavolate ed a perdita d'occhio si riusciva a cogliere soltanto una marea di mantelli scuri oscillare, come mossi da una tempesta di vento invisibile.
La preside, davanti a noi, puntava la bacchetta verso la sua gola per amplificare la sua voce melliflua, mentre sembrava dominare con lo sguardo la sala. Aveva sulla testa il suo solito chignon, ma diversamente dal solito, era sceso, e tutti i capelli le uscivano ribelli da ogni dove. La sua solita divisa, severa e formale era stata sostituita da una gonna logora e svolazzante ed una maglietta nera coperta per intero dal mantello che le curvava ancor di più la schiena facendola sembrare più piccola e più affaticata.
Dietro di lei, bagliori simili a fuochi d'artificio, e che sfortunatamente per noi, non avevano nulla a che fare con i gemelli Weasley, illuminavano il cielo notturno, chiaramente visibile dalla grande vetrata. Mi guardai intorno per l'ennesima volta. Dov'erano Ron, Hermione e Ginny? Stavano tutti bene? Erano riusciti ad arrivare in sala grande? Non riuscivo a vederli, e l'ansia mi attanagliò lo stomaco. Draco mi strinse la mano, calmandomi. 
<<Silenzio, per favore!>> Quasi rabbrividii udendo quella voce così ruvida, mentre la sala si zittì all'istante.
<<Non abbiamo molto tempo! Quindi...>> Cominciò, ma subito venne interrotta da un rumore assordante. Il portone, chiuso dopo il nostro arrivo, si aprì, strisciando pesantemente sul pavimento. Fu in quel momento che Hermione mi corse incontro, sorridendo placidamente. 
<<Herm.>> Urlai, sentendo il nodo stretto del nervosismo, sciogliersi lentamente. 
<<Pensavo fosse il momento giusto per richiamare l'ordine.>> Mi disse lei, soddisfatta. Guardai verso l'entrata. Dietro Hermione c'erano innumerevoli persone, persone che conoscevo fin troppo bene. Hermione appoggiò la mano sul mio braccio come per rassicurarmi che in qualche modo ce l'avremmo fatto e sorridendomi radiosa, si allontanò di nuovo, tornando nel gruppo che era appena arrivato. Un ragazzo dagli occhi chiari, che constatai di non conoscere, la accolse subito tra le sue braccia per poi stampargli un bacio dritto sulle labbra. Fu solo uno sfiorarsi di labbra, dolce e superficiale, ma capii subito per quale motivo Hermione mi era sembrata così felice negli ultimi tempi. Chissà se Ron lo sapeva...
Gli alunni che avevano assistito all'intera scena, chiusi nel più perfetto dei silenzi, adesso scrutavano gli uomini dell'ordine della Fenice con rinnovato interesse.
Anche io feci lo stesso, incapace di contenere l'entusiasmo: Sirius, la famiglia Weasley al completo, Fleur, Remus, Tonks...
Corsi verso il mio padrino, abbracciandolo.
<<Mi sei mancato. Ho tanto da raccontarti.>> Gli sorrisi, con le lacrime agli occhi. Lui mi strinse tra le sue braccia.
<<E' la resa dei conti Harry. Dopo questo giorno, avremo tutto il tempo di parlare. Te lo prometto.>> Disse, scompigliandomi i capelli. Tonks, dietro di lui, mi sorrise dolcemente.
Mi chiesi perché fosse venuta anche lei, e dove avesse lasciato il piccolo Teddy. Come avevano potuto lei e Remus venire entrambi? Che cosa sarebbe successo se non fossero più tornati a casa? Che fine avrebbe fatto il piccolo? Lo avrebbero lasciato consapevolmente orfano. Scossi la testa, provando a non pensarci. Dovevo credere che saremmo tornati tutti a casa sani e salvi.
La McGranitt parve rinvigorire un poco, guardando i rinforzi, in fondo alla sala.
<<Come stavo dicendo. I professori hanno eretto una barriera attorno ad Hogwarts, ma come tutti sapete questa non può resistere a lungo. Quindi, anche se non avrei mai voluto arrivare a tanto, chiedo a tutti gli alunni più grandi e a chi desidera, di unirsi alla causa e di combattere. Per la scuola, per la nostra casa, e per un futuro migliore per le prossime generazioni. Per la pace.>> Forse in un altro momento sarebbe stato uno di quei discorsi che avrebbe presagito un applauso, o qualcosa del genere, ma tutto quello che seguì fu solo il silenzio.
Draco prese fiato, poi, alzando il pugno verso l'alto, urlò con tutto il fiato che aveva in gola. 
<<Andiamo a uccidere quel bastardo!>> Se non fossi stato così preoccupato, probabilmente sarei scoppiato a ridere. Nessuno si aspettava che Draco, un fiero Serpeverde, reagisse in quel modo. Molti suoi compagni si unirono, mentre altri -alcuni dei quali erano figli di Mangiamorte-cercarono di filarsela, ma furono prontamente bloccati e portati nella loro sala comune dalla Cooman e dal professor Vitious, per evitare che facessero guai. 
<<Sei pronto?>> Chiese poi, il biondo, voltandosi verso di me. Annuii. 
Uscimmo allo scoperto, insieme all'ordine e alla maggior parte degli studenti del sesto e settimo anno. In pochi minuti, la sala si svuotò.
Quelli che avevano deciso di combattere si erano divisi, radunandosi al nostro fianco, e dislocandosi intorno alle mura in vari punti strategici. I più piccoli, invece, sotto la guida della signora Weasley e di un'improbabile Pansy, si erano andati a rifugiare nella sala della presidenza, e pian piano stavano raggiungendo le proprie case tramite metro polvere.
Ovviamente io facevo parte della prima linea, e avrei affrontato il Signore Oscuro faccia a faccia. Draco al mio fianco non parlava, ma sentivo la sua presenza accanto alla mia, mentre mi stringeva forte la mano, e mi bastava.
Ron camminò a qualche passo di distanza da me, con incertezza.
<<E' davvero la fine?>> Mi chiese, guardando dritto davanti a sé, dove lo spettacolo era surreale. La barriera si ergeva attorno alle mura della scuola, creando uno strano bagliore su tutto il cielo visibile, mentre gli incantesimi si scontravano su di essa, scatenando mille diverse sfumature.
<<Così sembra.>> Risposi io con un sorriso. Draco aveva avuto ragione sul contestare la mia debolezza, così, anche se non potevo dire di essere sereno, avevo deciso di affrontare la mia morte a testa alta e con un sorriso sul volto.
Non mi sarei fatto sopraffare, non in quel momento.
<<Senti amico. Ti chiedo scusa per prima... e solo che scoprire il tuo orientamento sessuale dopo anni, vederti con la tua nemesi... Devi ammettere che c'era da rimanerci secchi.>> Sbraitò, cercando di mantenere un tono indifferente. Scrollai le spalle.
<<Oddio pel di carota! Non ti facevo così acuto da sapere la parola nemesi. Ma come si dice In punto di morte ci si ricrede su molte cose!>> Lo prese in giro Draco, lanciandogli uno sguardo tra l'accusatorio e il divertito, risi.
<<Va bene così, Ron. Adesso sei qui, no?>> Lo confortai io, mettendogli una mano sulla spalla. Non mi importava, rimaneva comunque il mio migliore amico. Avremmo litigato ancora tante volte, ma nulla sarebbe cambiato tra noi.
<<Non credere che io ti chieda scusa, Malfoy.>> Anche Zabini si affiancò al biondo, e a discapito delle sue parole, puntò la bacchetta dritto davanti a sé, facendoci capire che ci avrebbe protetto le spalle. Draco sorrise, sornione. 
<<Avrai tutto il tempo di farlo dopo che avremmo finito questa battaglia.>> Lo rimbeccò bonariamente. Ridacchiai. Avremmo potuto essere davvero tutti amici, e invece eravamo lì, a lottare per la nostra stessa vita, non sapendo se il domani ci avrebbe riservato la possibilità di recuperare al tempo perduto.
<<Ehi George.>>
<<Sì Fred?>> Conversarono tra loro i due gemelli.
<<Ti guardo le spalle.>> Sorrise il primo. L'altro ricambiò come uno specchio.
<<Sarà divertente!>> Rispose l'altro.
<<Harry!>> Mi voltai, in tempo per vedere Tonks correre verso di me. 
<<Non so che cosa succederà, ma credo in te.>> Disse, abbracciandomi con il calore di una mamma. Annuii sulla sua spalla. <<Promettimi che se dovesse succedere qualcosa a me e Remus, ti prenderai cura di Ted.>> Sussurrò nel mio orecchio. Sentivo le sue lacrime fredde scivolare dalla sua pelle alla mia, mentre teneva il volto ad un palmo dal mio orecchio. Rabbrividii. Credeva davvero così tanto in me, da affidarmi la vita del suo amore più grande?
<<Devi tornare tu a casa da Teddy, Tonks.>> Dissi, stringendola più forte. Lei mi afferrò per le spalle, guardandomi dritto negli occhi. 
<<Promettimelo, Harry.>> Supplicò. Draco mi appoggiò una mano sul fianco, supportandomi.  <<Te lo prometto.>> Dissi allora, con un sospiro.
Lei mi guardò grata e sorridendomi un ultima volta corse via.

Titanium || Drarry (REVISIONATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora