Kamira Higurashi pov.
Mi guardo intorno spaesata, è da ore che cammino e non ho ancora capito in che razza di posto mi trovo, quando sono risalita mi aspettavo di trovarmi difronte casa mia, e invece (a mie spese) ho scoperto che questo maledetto pozzo ha più di un passaggio.
Mi sembra di girare in tondo e il mio orientamento è fuori uso per colpa delle nubi che mi circondano. Ho un freddo cane visto che le temperature sono scese quasi sotto lo zero e qualche fiocco colora il terreno verde e soffice. Stanca di camminare le mie gambe cedono ed io sbatto violentemente le ginocchia a terra «Maledizione...» impreco cercando di rialzarmi, ma il mio corpo non risponde, il sangue circola a fatica facendo atrofizzare i muscoli ed io sono costretta a muovermi con le braccia strisciando come i vermi.
All'improvviso davanti a me si materializza una specie di castello e, sperando di poter trovare riparo, raccolgo le mie ultime forze bussando al portone gigante, purtroppo nessuno risponde ed io cerco di far pressione affinché si apra. Fortunatamente riesco ad entrare, ma disgraziatamente scopro che è completamente disabitato «Ci sono ragnatele ovunque, come se le ultime pulizie siano state fatte quasi mille anni fa, però c'è della legna e qualcosa per accendere un bel fuoco scoppiettante, meglio di niente.» alla vista di ciò mi si illuminano gli occhi e corro a riscaldarmi.
Ci metto un po' di tempo per far accendere il camino e quando finalmente ci riesco mi accoccolo sul pavimento beandomi del calore. Vorrei poter anche dormire, ma gli avvenimenti accaduti e la preoccupazione per mia sorella non mi aiutano a prender sonno e allora incomincio a vagare nel castello sperando di non incontrare tazzine e candelabri parlanti come accade nella Bella e la Bestia (non potrei sopportarlo psicologicamente).
Arrivata al piano di sopra noto un lungo corridoio con tante stanze chiuse, le porte sono tutte uguali, tranne l'ultima, allora incuriosita faccio girare la manopola e scattare la serratura.
Entrando mi ritrovo in un ufficio con molti libri sparsi ovunque, come se ci fosse entrato un uragano «Sembra che qualcuno stesse cercando qualcosa.» mormoro facendo strusciare l'indice sulla scrivania in legno massiccio «È bellissima questa stanza.» commento osservando poi gli affreschi sul soffitto e i vari quadri sulle pareti. Quello che mi attira di più è un ritratto di una coppia: la donna avrà avuto quasi venticinque anni, i capelli neri le incorniciano il volto pallido e i suoi occhi castani, illuminati da un leggero trucco, mi trasmettono una tristezza insopportabile, indossa un lungo chimono rosa pallido con dei fiori di ciliegio che avvolge il suo corpo visibilmente esile (personalmente mi sembrano delle arance rosa deformi e orribili, perciò ho attuato una piccola modifica) «Personalmente non ho mai visto una ragazza di una bellezza pari alla sua, chissà quanti uomini avranno cercato di corteggiarla durante la sua vita.» dico per poi osservare l'uomo accanto a lei.
Lo guardo perplessa esaminando soprattutto le sue orecchie appuntite, le zanne abbastanza pronunciate, gli artigli ben affilati, le strisce blu e viola vicino gli occhi ambrati e magnetici ed infine mi soffermo sui capelli bianchi raccolti in una coda «Ma che.... era forse carnevale quel giorno?» domando come se mi aspettassi una risposta da qualcuno. Porta dei vestiti alquanto strani, come se dovesse andare in guerra da un momento all'altro, indossa un hakama, degli stivali corazzati e una lunga fascia fluente, inoltre possiede una specie di corazza con degli spuntoni ed infine tiene una pelle bianca di non so quale animale, ma solo guardarla mi fa abbastanza schifo anche se sembra molto morbida. In quanto ad età dovrebbe avere all'incirca trenta o forse quaranta, ma non di più, eppure nonostante questa grande differenza di età non posso far altro che pensare che questi due erano una coppia davvero molto bella, è come se fossero fatti per stare insieme.
Dopo averli contemplati per almeno un quart'ora riporto la mi attenzione sulla stanza e mi rendo conto che c'è un altro riquadro, solo che stavolta non c'è la ragazza, ma l'uomo è accompagnato da una donna molto simile a lui seduta su un trono e al loro fianco un ragazzo che avrà avuto circa diciannove anni. La donna e il ragazzo hanno una mezzaluna stampata sulla fronte e mi sembrano appena usciti da Sailor Moon, indossano la stessa pelliccia, solo che la signora l'ha fatta cucire su un vestito blu cobalto, mentre, quello che penso sia loro figlio, la porta libera come il padre «Che famiglia strana...» commento sedendomi sulla sedia dietro la scrivania e curiosando tra le varie carte.
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Inuyasha: La Reincarnazione.
FanficI capitoli revisionati hanno questa spunta ✅ Kamira e Kagome sono sorelle legate dallo stesso destino. Un giorno si ritrovano catapultate in una nuova epoca, piena di insidie e pericoli dove scopriranno di possedere dei grandi poteri ereditati da du...