Capitolo 51

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"Parigi?" domanda Kim incredula, scuotendomi per le spalle.
"Non dirlo" la supplico, sapendo dove vuole andare a parare, deve ammettere che l'ho pensato anch'io non appena ho visto i biglietti, ma ho cercato subito di reprimere l'idea visti i pochi mesi che stiamo insieme, abbiamo già corso con la convivenza, ma il matrimonio è qualcosa di molto più grande.
"Come faccio a non dirlo, Cloe? Lui sa del tuo sogno, non penso sia un caso." cerca di spiegarmi, e vorrei dirle che lo so, che Christian non è il tipo che fa qualcosa così a caso, solo non voglio illudermi. Lo amo, e non ci penserei nemmeno due volte a dirgli di si, ma ci sono ancora tante cose su cui dobbiamo lavorare e che devono essere risolte, dopodiché ne parleremo.
"Kim, non voglio illudermi" ammetto.
"Quell'uomo è complessamente innamorato di te, per cui nessuno può togliermi dalla testa che potrebbe farlo."

"Tu sai bene che ci sono ancora tante cose da sistemare" il rapporto di Christian con la madre è fondamentale, non mi conosce neppure e deve sapere da altri che addirittura ci sposiamo, non mi sentirei per niente a mio agio.
"Eh va bene, non aggiungo altro." alza le mani in segno di resa e questo mi rallegra.

"Tu, piuttosto, raccontami come è andato il Natale con i parenti e la tua amatissima cugina Helena?" domanda con ironia, sapendo quanto tra loro non scorro buon sangue.
"Ti giuro non puoi capire, sono arrivata a tanto così" indica una piccola quantità, riducendo gli occhi a fessura "dal tirarle quei capelli biondi ossigenati, per poi far strisciare per tutta casa" rido, contagiata dalla sua buffa espressione oltre ad avere immaginato la scena che avrebbe lasciato tutti senza fiato.
"Non ha fatto altro che vantarsi dei lavori fatti, dei complimenti che i superiori le rivolgono, di tutti i corsi di formazione che sta facendo per cominciare ad entrare nell'ottica dell'amministratore delegato... fino ad arrivare alla proposta di matrimonio che Travis le ha fatto, descrivendola nei minimi particolari, rivelando come ciliegina che a Marzo si sposeranno" prende un gran sorso di caffè, per poi fare un respiro per cercare di calmarsi.
"Non mi dire che ovviamente qualcuno o meglio lei ha chiesto a te quando invece sarai tu a sposarti?" mi guarda, e vorrei gettarmi da qua sù, avrei fatto meglio a star zitta, ma la mia curiosità è tanta.
"Peggio" urla, e mi affretto a chiudere la porta dell'ufficio di Christian prima che l'intero piano senta i suoi scleri. "La mia cara zia è stata a chiederlo dicendo pure di affrettarci a fare figli che il tempo passa.. cioè ti rendi conto? Come se avessi 80 anni, mio padre, nonostante fosse sua sorella si è limitato a non tirarle una sedia in faccia."
"Io non capisco cosa interessa a loro? Ognuno può fare ciò che vuole, ognuno ha i propri tempi, le proprie esigenze, l'importante è che sia la loro stupenda figlia a sposarsi." che fastidio, odio questo tipo di persone che tentano sempre di far pipì più lontano rispetto agli altri, che vogliono sminuire gli altri per elevarsi loro. Ma poi tra parenti come si può? Io davvero non mi capacito, per come sono stata cresciuta dai miei genitori e per rapporti che ho con le mie cugine e con i figli di Gloria e Michael per me i loro successi, i loro fidanzamenti e matrimoni sono solo motivo di gioia di condividere con la famiglia e con gli amici. Odio l'invidia e la cattiveria, non hanno mai portato a nulla di buono.
"Devi pensare, che George si è addirittura innervosito che all'improvviso, cogliendo me la mia famiglia e la sua di sorpresa, dicendo che dopo le feste avremmo fatta una cena con le rispettive famiglie per scegliere una data e per cominciare a cercare di comprare casa con i nostri tempi e rispettando le esigenze di ognuno di noi. Perché questa una cosa che riguarda noi e le nostre famiglie, e nessun altro." quasi non sputo tutto il caffè su di lei.
"George? Il nostro George?" basita.
"Si, tutti noi abbiamo retto il gioco i miei nonni hanno cominciato a portare bottiglie di champagne per festeggiare la cosa e io non riuscivo a capire se fosse tutta una montatura per far chiudere loro il becco o parlasse seriamente"
"Eh?"
"Quando eravamo a letto, prima di dormire ne abbiamo parlato e mi ha detto che ne era più che sicuro che vuole fare tutto nel migliore dei modi e io quasi non stavo per svenire" diventa paonazza è presa dall'euforia l'abbraccio, un altro importante passo insieme io e lei mano nella mano, scoppio a piangere. Kim è la mia migliore amica da sempre, mia sorella, l'altra metà. Quella persona che nonostante tutto e tutti riesce a mettermi a posto, e viceversa. Non potrei immaginare neppure un giorno della mia esistenza senza di lei al mio fianco, auguro a tutti un'amicizia come la nostra. Perché può solo fare bene al cuore.
"Kim.." riesco a malapena a dire, ricambia anche lei il mio abbraccio stringendomi forte tra un singhiozzo e un altro.
"Cl-" non riesce a finire poiché veniamo interrotte dall'arrivo di Donna.

"Che sta succedendo qui?" io e Kim ci stacchiamo, asciugandoci le lacrime, capisco che non riesce a parlare per cui dò io la notizia.
"Kim e George hanno deciso di sposarsi, non si sa quando ancora è tutto da decidere, ma si sposano" Donna salta di gioia, venendo verso di noi e abbracciandoci scoppiando in lacrime anche lei.
"Oh amica mia non avrei potuto sentire notizia più bella, sono così felice per te"
"Ovviamente sarete entrambe mie testimoni, non vorrei nessun altro al vostro posto" il mio cuore scoppia di gioia, ci stringiamo ancora di più. Per poi infine raccontare il tutto nuovamente a Donna, e io mi perdo nei pensieri che scorrono impetuosi nel mia testa. Sento che tutto quel giorno sarà perfetto, quando l'amore c'è ed è forte nulla può rovinare qualcosa e ovviamente non posso che pensare alla mia storia al fatto che Parigi può voler dire tutto come anche un semplice viaggio da innamorati che iniziano a girare il mondo insieme. Al di là di tutto sarei felice anche in un bagno di un autogrill, se con Christian qualsiasi posto diverrebbe il più bello.

I'm in love with my bossDove le storie prendono vita. Scoprilo ora