Hogwarts 1968

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Narcissa sentì il rumore della metropolvere provenire dal piano superiore, sospirò affranta osservando le pergamene che le giacevano in grembo.
Rinunciando alla colazione la donna si pulì elegantemente le labbra scarlatte sul tovagliolo ricamato posto alla sua sinistra e alzandosi da tavola si incamminò con passo svelto ai piani superiori della casa.

La torre centrale del Malfoy Manor, aveva il tetto a capanna che vegliava su tutto il giardino. All'interno l'ambiente era intimo e confortevole, la lunga e stretta finestrone terminava con un davanzale imbottito di cuscini di velluto verde bosco.
La donna si sedette su quest'ultimo e dispiegò la pergamena che Rabastan aveva indirizzato a lei.

"Cara Cissy, io e Alyssa, come tu già sai, abbiamo avuto due figli, il mio primogenito è un maschio e si chiama Anser Corvus, compirà tre anni il diciassette di dicembre, è piuttosto timido ma è molto intelligente, è un bambino educato non ti darà problemi.
La paffuta neonata è Artemisia Electra, quella che ti darà problemi è lei, piange moltissimo e si calma solo quando qualcuno le racconta una storia, ha un potere miracolosamente calmante con lei.
Ha un anno e ne compirà due l'undici di luglio.
Come sai il matrimonio tra me e la loro madre non è mai stato un matrimonio d'amore, è accaduto solo per esplicito volere delle nostre famiglie.
Ma l'amore per i miei figli è sempre stato sincero.
Di' loro che loro padre li ama.
Ti chiedo solo di farli crescere felici e di ripeterli che il mio amore non tramonterà mai ma veglierà su di loro come un Sole eterno.
Abbi cura di loro dagli un bacio da parte mia e abbi cura anche di te Cissy
Addio.

Rabastan Lestrange"

Narcissa finita di leggere la lettera posò lo sguardo sulle scatoline che le erano state consegnate dal mago.
Accarezzò i fiocchi di spago legati velocemente.

Si avvicinò ad una massiccio baule di legno e con un sussurro impercettibile pronunciò "Cistem Aperio" la serratura del baule scattò.

Il coperchio si aprì in un lampo ed una calda luce dorata emerse dal forziere ed illuminò il solaio proiettando le ombre delle travi di legno sul soffitto spiovente.
Il contenuto del baule iniziò ad uscire poco alla volta finendo per fluttuare attorno alla maga circondandola di gioielli e di fotografie.
Narcissa iniziò a girare lentamente su se stessa, facendo attenzione che le gonne non si sgualcissero impigliandosi nelle schegge del pavimento.

Tra il turbinio di oggetti la donna riconobbe cose a lei molto care, che non vedeva da molto tempo e osservò ciascuna di loro con una velata malinconia, perdendo per un attimo la sua postura rigida e la sua perenne compostezza.
Vecchi libri di testo appartenuti agli anni felici passati ad Hogwarts, una sciarpa con i colori di Serpeverde, gioielli la cui lucentezza era offuscata dalla patina del tempo.
Nella stanza si erano inoltre sparpagliate nell'aria numerose fotografie.
La maga sfiorò con affettò quelle che le stavano levitando più vicino, la maggior parte di loro raffiguravano dei giovani sorridenti, e in molte di queste si trovavano due giovani, un ragazzo e una ragazza biondi e molto belli, lui con un aria misteriosa e un sorrisetto affascinante che non mostrava i denti e lei con un trucco delicato e acconciatura perfetta aveva un'espressione rilassata.

La donna si ridestò dallo stato di trance indotto dalla malinconia dei giorni felici e immerse le due scatoline che le erano state consegnate da Rabastan nella calda luce, così che anche loro presero a fluttuare nella coltre di ricordi della strega.

Con un flebile soffio di voce la donna, estraendo la bacchetta dalla manica e portandola elegantemente verso il forziere, pronunciò "finite" .

Improvvisamente gli oggetti ritornarono nel baule con un'impressionante velocità e la calda luce dorata si spense così come si era accesa, la serratura si richiuse e la cassa riprese a custodire gelosamente gli effetti personali della signora Malfoy.

Narcissa passò ancora qualche istante a fissare vuoto dove prima stavano levitando i suo ricordi e poi sollevò delicatamente il vestito per non rovinare il prezioso tessuto.
Mentre iniziava a camminare la strega si accorse di avere qualcosa sotto uno dei sui lucidissimi stivaletti da giorno, si chinò per raccogliere i rettangolo di carta che poi scoprì essere una vecchia fotografia.

Al centro dell'immagine c'erano due ragazze entrambe vestite con i colori di serpeverde, la figura più bassa era una ragazzina biondissima con i capelli elegantemente raccolti, non prestava attenzione all'obbiettivo ma guardava l'altra protagonista della foto con uno sguardo di profonda ammirazione.
La più alta delle due fissava il fotografo con due occhi castani che sembravano contenere al loro interno la forza di una violenta tempesta.
Sorrideva mostrando i bianchissimi denti allineati incorniciati da delle labbra carnose, la sua mano desta intanto era impiegata a spostare la massa di capelli castani dietro all'orecchio.
Sullo sfondo si stagliava l'imponente ma familiare Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Narcissa girò la fotografia e vide una scritta formata da caratteri e numeri sbiaditi, che un giorno erano stati neri e lucenti ed elegantemente tracciati, recitava: "Hogwarts, 1968."
La maga rigirò nuovamente la foto ed accarezzò dolcemente il volto della ragazza con i capelli castani, per poi portarsi l'immagine al petto.
La donna sollevò il vestito e si diresse verso la porta che magicamente si aprì al suo passaggio e si richiuse alle sue spalle, tornarono a separare il mondo dai ricordi più cari di Narcissa Malfoy.

angolo autrice

Ciao a tutti, per prima cosa vorrei ringraziarvi per le 96 views.
Questo è un capitolo corto e di transizione, ma spero che voi lo apprezziate comunque.
Come al solito commenti e critiche sono bene accetti, come anche le stelline 😉☆.
A presto.
BV.🍀

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 02, 2020 ⏰

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