L'inizio di quella mattinata era stato uno dei più meravigliosamente folli della sua vita: Brando lo aveva baciato, per bene, per due minuti buoni, davanti al cancello di scuola; di fatto dichiarando in questo modo a tutti che era gay, che stava con lui e che francamente di cosa gli altri ne pensassero di ciò gliene importava meno di un cazzo.
Folle e meraviglioso al tempo stesso.
Diciamo che se la batteva ad armi pari con la mattina in cui gli era saltato addosso in bagno qualche mese prima (e ancora si domandava da dove gli fosse venuto fuori il coraggio di farlo), e con quella in cui aveva confessato a suo padre di essere gay.
Il suo trittico di mattinate di meravigliosa follia.
Il resto delle prime ore aveva avuto la testa leggera, decisamente da un'altra parte, e ora, a ricreazione, quasi ancora non ci credeva di starsene seduto con lui sulla scala antincendio, che gli teneva un braccio intorno alle spalle come se fosse la cosa più normale del mondo, mentre fumava una sigaretta.
Stavano in silenzio. Lui si voltò a guardarselo un po', perchè diciamocelo, anche se aveva fatto stoicamente il sostenuto fino a poco prima, Brando era sempre stato un po' un sogno per lui. Lo aveva decisamente fatto partire di testa...e lo sapeva.
Osservò il suo profilo sinistro, che gli offriva da quella posizione, quel neo così carino che aveva sulla guancia, e poi si fissò sul lieve alone rosso scuro che aveva sullo zigomo.
Quella mattina pensava di esserselo immaginato, ma ora gli sembrava più evidente.
Corrucciò le sopracciglia e sollevò una mano, per sfiorarglielo delicatamente con due dita. Brando gli gettò un'occhiata fugace irrigidendo le spalle, a sentirsi toccare in quel punto. Gli tolse il braccio da intorno al collo, sospirando nervosamente sotto il suo sguardo interrogativo. Non c'era bisogno che parlasse. I suoi occhi glielo spiegavano chiaro cosa volesse sapere.
Inspirò fumo forte e poi prese a torturarsi le pellicine del dito indice col pollice, mentre Fabio gli accarezzava ancora leggerissimamente la guancia
"uno scambio di opinioni con mio padre stamattina..." buttò lì senza guardarlo. Fabio fece un'espressione sconvolta, ritraendo la mano subito, come se di colpo avesse paura di fargli male. Brando si voltò a fargli un minuscolo sorrisino "sto bene, non è niente..." gli sussurrò, di colpo intenerito dalla sua faccia. Fabio lo guardò con aria grave "cos'è successo?"
Suo padre era severo da far paura, rigido al parossismo, ma non si era mai sognato di mettergli una mano addosso. Quindi il pensiero che quello di Brando, grande e grosso com'era, lo avesse picchiato gli stringeva lo stomaco, di rabbia e di apprensione.
Brando tornò a guardarsi le mani, con la sigaretta infilata tra le dita che lasciava venir su un sottile filo di fumo. Gli dava fastidio parlare di quelle cose. Di che tipo fosse davvero suo padre lo sapeva solo Nic. Ma conoscendo Fabio non avrebbe mollato la presa fino a che non avesse vuotato il sacco. In più si erano promessi di dirsi tutto quanto, da quel momento in poi.
"urlava addosso a mia madre e mi sono messo in mezzo" spiegò "ma...." aggiunse gettandogli ancora un rapida occhiatina "principalmente non ha gradito che gli ho detto chiaro e tondo de esse frocio" "glielo hai detto????" esclamò Fabio sgranando gli occhi stupefatto, e poggiandogli di riflesso una mano sul ginocchio. Brando annuì, mentre si fissava a guardare cosa stesse facendo la sua mano, piantata sulla sua gamba "credo che lo avesse già capito in realtà" disse, e poi scoccandogli uno sguardo imbarazzato aggiunse "da.... un po' di cose"
Lui non se lo ricordava eh... ma pare che davanti ai suoi genitori, quando era in ospedale, ancora sotto botta per tutta la roba che s'era preso, lo avesse chiamato... o qualcosa del genere. Glielo aveva raccontato sua sorella.
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Dirsi tutto
RomanceMISSING MOMENT stagione 3. Ok questo in realtà è un missing moment di un missing moment (inception spostati proprio) più precisamente della bellissima storia di aryciccy "friends" Sulle scale, dopo il coming out, Brando parla a Fabio di Roberto