in questa storia sono presenti contenuti smut quindi don't like it, don't read it
Dire che eravamo cane e gatto era un eufemismo, non riuscivamo nemmeno a vederci e quando eravamo obbligati a stare nello stesso posto per più di 15 secondi uscivamo da qualunque posto fossimo con circa una ventina di lividi sulla faccia. Tuttavia egli era tutto ciò che una ragazza della mia età poteva desiderare: gentile, disponibile, affettuoso, divertente (il tutto dipende dalla persona con il quale si relazionava), ma soprattutto era molto dotato, in tutto, e sapeva giocare sul suo mostrarsi; lui era molto sexy e lo sapeva. Inoltre era un po' contraddittorio, prima mi bullizzava e poi sembrava quasi che stesse cercando di sedurmi, e quando credevo che finalmente mi avrebbe lasciato in pace ricominciava a bullizzarmi. Mi faceva impazzire.
Ultimamente era un periodo molto pesante, tra le continue derisioni e il suo "bipolarismo" stavo davvero cedendo, soprattutto perché vederlo così mi faceva davvero molto male, è come quando si desidera una cosa ma si sa che non la si può avere; la stessa cosa valeva per me, non ero stanca perché continuava a infastidirmi ma perché lo amo talmente tanto che faceva male. Il problema più grosso è che sono anni che sono pazzamente innamorata di lui e non ho mai avuto il coraggio di dirglielo...
Vi starete chiedendo di chi sto parlando, ovviamente sto parlando di Jeon Jungkook, mio compagno di classe, mio più grande bullo, nonché mio carissimo amico d'infanzia.
Siamo diventati "nemici" da quando mi ha umiliato di fronte a tutta la scuola dicendo di non conoscere una "nullità" come me; se ci penso ancora mi fa tanto male anche perché per me non eravamo solamente amici.
Un giorno sono arrivata a scuola e ho salutato Jimin, Taehyung, Namjoon, Yoongi e Hoseok, miei grandissimi amici da quando siamo alle superiori, loro sono alcuni dei pochi che non mi bullizzano e con i quali vado molto d'accordo; stavamo parlando del più e del meno quando è arrivato lui.
«Ecco perché è tutto così cupo e maleodorante...perché c'è Y/N l'insignificante nei paraggi.»
Ha esordito lui circondandomi le spalle con il suo braccio destro; stavo attraversando un periodo abbastanza duro e pesante e i suoi commenti crudeli mi ammazzavano, infatti gli ho risposto:
«Guarda non ti rispondo perché non sono dell'umore. Rimani pure della tua idea Jeon Jungkook, a me non fa né caldo né freddo.»
Detto questo l'ho scansato e mi sono diretta in classe, la giornata si prospettava abbastanza lunga e pesante, per le materie che mi aspettavano ma soprattutto per la mia mente che non smetteva di farmi impazzire.
Come se non bastasse dovevo sorbirmi come compagno di banco proprio il bellissimo Jungkook; come si è seduto accanto a me ha cominciato a stuzzicarmi, dopo innumerevoli volte l'ho guardato con lo sguardo freddo e scocciato e gli ho detto di finirla. È stato in silenzio per un po' e finalmente pensavo che non mi avrebbe più rotto ma dopo poco ha cominciato a chiedermi cosa avessi, con aria preoccupata, e io l'ho ignorato tutto il tempo.
È arrivata finalmente la pausa pranzo, mi stavo dirigendo verso la mensa quando sulla mia testa e su tutto il mio corpo sento scendere qualcosa di freddo e viscido, mi sono girata e ho visto il solito gruppo di ragazzi e ragazze che ridevano come matti, mi sono guardata le mani e vi ho visto un misto di uovo e acqua sopra. Ho sbuffato e mi sono subito diretta verso le palestre, l'unico posto dove ci sono delle docce, e anche questa volta potevo sognarmi il pranzo.
Mi sono lavata accuratamente ogni parte del corpo e mi sono lavata con cura i capelli, sono uscita dalla doccia e sono andata verso gli spogliatoi, dove si trovavano i miei vestiti di ricambio; tuttavia quando sono andata ad aprire il mio armadietto non c'era nulla, in quel momento ho sentito la porta chiudersi di botto e ho capito subito cosa fosse successo. Mi sono diretta subito verso la porta degli spogliatoi per poter inseguire colui o colei che mi aveva rubato i vestiti ma con mio grandissimo stupore, che si è presto tramutato in rabbia, mi sono accorta che codesta non si apriva, mi avevano chiuso a chiave lì dentro; non ne potevo più, ero veramente stanca di tutto, ho battuto il pugno più volte sulla porta sperando che qualcuno di clemente venisse ad aprirmi, ma alla fine mi sono rassegnata e mi sono lasciata cadere strisciando contro la porta mentre lacrime amare stavano rigando le mie guance.
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My bully best friend in love [Jungkook x reader]
Fanfictionè la prima storia che pubblico su wattpad, spero vi piaccia non sono brava con le trame quindi non scriverò nulla se non che è una one shot sul nostro splendido e bipolarissimo golden maknae