Cap. 1

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"La notte cala silente

il chiaror lunar che mai mente

è con la notte oscura

che la nostra morte è sicura.

Guarda la pelle

guarda i canini

guarda le mani

guarda la bocca mossa dal sangue

ecco che il più debole stramazza...

è il vampiro che ora ti ammazza"

Avevo imparato quella stupida filastrocca a memoria...la mia vecchia insegnante mi aveva punita più volte perché mi rifiutavo di farmela entrare in testa...

Era a dir poco oscena...e sentirla uscire dalle labbra dei miei Fratelli Cacciatori era ancor più inquietante.

Non sapevano nemmeno di cosa stessero parlando poiché fin dai primi anni di coscienza insegnavano loro che i Vampiri li avrebbero mangiati in un boccone solo. Patetico. I vampiri non erano così rozzi da nascondersi sotto il letto e spuntare fuori la notte quando la mamma ti aveva già rimboccato le coperte. E altra cosa importante: non ti mangiavano in un secondo, bensì aspettavano che fossi tu a venire da loro. Perché con il loro sguardo ti seducevano fino a renderti schiavi della loro lussuria... poi, quando smettevi di essere il loro giocattolino sessuale, ti rimpiazzavano. Basta loro un morso. Ti prosciugano lentamente per il sadico divertimento di sentirti gridare. Ti ammazzano senza darti il tempo di dire Amen. Sono questi i vampiri...inutile immaginarli come bestie incontrollabili. Io, Emily Vichbourg, ho avuto la mia buona dose di esperienze...al tempo ero solo una ragazzina, sedici anni appena compiuti e una vita abbastanza tranquilla. Lo Stato continuava a gestire subdolamente il Mondo Parallelo senza che i Comuni si dovessero preoccupare di nulla. Dopo duemila anni, la società era regredita moralmente allo stato medioevale...il Sabato si bruciavano le Streghe nella Piazza del Parlamento e la gente teneva addirittura corone di cipolla fuori dalle abitazioni. La tecnologia aveva fatto passi da gigante, ma eravamo regrediti come vegetali a livelli allucinanti. Persino la società si era divisa in Caste: i Nobili in cima alla piramide dei diritti. Avrebbero potuto anche conficcarti un paletto nel cuore (metodo che non avrebbe assolutamente ucciso un vampiro, tanto per precisare) accusandoti di essere un Figlio della Notte e tu, povero Minore servo dello Stato, non avresti potuto fare altro se non morire "in pace". La situazione ormai era tragica. Al ricordo delle mie mani sporche di sangue tremo ancora e la notte gli incubi vengono a farmi visita...posso vedere tutti i loro volti...le facce di chi ho ucciso credendo che con tale gesto sarei finita in un inesistente Paradiso. La notte i nostri Maestri di Caccia ci mettevano in mano una pistola con proiettili in argento, e ci spingevano a correre per il bosco seguendo gli ululati disperati e strazianti dei Licantropi. Ne uccisi a decine. Lo ricordo come fosse ieri...e quando tornavo trionfante a casa trascinandomi i loro cadaveri appresso, i miei genitori mi promettevano che il prossimo Sabato, avrei potuto dare anche io il mio contributo allo Stato, mettendo un ramoscello in mezzo alla pira per bruciare la vittima del giorno. Solitamente a fare certe carneficine eravamo noi Minori...Cacciatori insignificanti al servizio dello Stato. I Nobili non si sarebbero mai sporcati le mani con il sangue "sporco" di un Mannaro. A tutto questo, si alternavano delle feste inutili...ma ce ne era una...una in particolare che mi cambiò la vita. Non era propriamente una festa, bensì un evento speciale che si ripeteva ogni duemila anni. La notte calava per due mesi...allora i Porfirici (un soprannome scientifico dei vampiri) ne approfittavano per attaccare e chiunque trovavano in strada, era morto. Lo Stato fece un patto con queste bestie...una fanciulla vergine sarebbe stata scelta dal figlio del capo branco dei vampiri. La poveretta sarebbe stata portata nel loro "nido". Violentata e prosciugata di ogni goccia di sangue. Questo sacrificio sarebbe dovuto bastare come freno per tenerli lontani dai Comuni per i prossimi duemila anni. Naturalmente i vampiri infrangevano di continuo i patti ignorandoli alla grande, ma lo Stato era impotente di fronte alla loro forza distruttiva. Naturalmente le ragazze che venivano proposte per assumere il ruolo di Vergine, non erano mai figlie di Nobili bensì misere Minori. Proprio come me. Mi arrivò la lettera e ricordo lo stupore dei miei genitori mentre percorrevano con gli occhi quelle poche righe.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 17, 2015 ⏰

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