Io e Lou rimanemmo soli, e la tensione era palpabile.
"C-cosa preferisci fare?" chiesi, prendendo l'iniziativa.
"Indifferente." rispose senza neanche guardarmi.
Confuso e stanco a causa del suo atteggiamento infantile, mi diressi verso l'ascensore senza dire una parola, e lui probabilmente ancora più confuso di me, mi seguì semplicemente.
Entrammo in ascensore e premetti il tasto che ci avrebbe condotti al piano terra.
Eravamo uno di fianco all'altro, la tensione era peggiorata arrivando a livelli inimmaginabili.
Rimasi immobile e cercai di trattenere il respiro, perché persino respirare in quel momento mi stava causando un tremendo imbarazzo.
Louis giocherellava dondolando un piede avanti e indietro.
Mi limitai ad osservare il suo movimento minimamente visibile.
Ma ad un tratto ci fu un forte trambusto e l'ascensore si fermò.
Oltretutto si spensero anche le luci, portandomi ad urlare in modo davvero poco virile.
"Harry? Ti sei fatto male?" chiese Lou cercando di avere un contatto con me, tastando nel buio.
Cominciai a singhiozzare, soffrivo di claustrofobia, e rimanere bloccato in ascensore al buio, non era sicuramente tra la mia lista di cose da fare.
Lou mi afferrò per un braccio e mi attirò a se.
Mi strinse forte a lui.
"Sta calmo, non è niente. Qualcuno si accorgerà del guasto e ci tireranno fuori." disse carezzando i miei capelli.
Parlava in modo molto calmo.
Si allontanò leggermente da me e cominciò a schiacciare dei pulsanti a caso.
Ad un tratto si accese una luce fioca e mi ritrovai di fronte il viso di Lou arrossato.
L'ascensore rimase comunque bloccato, nonostante si fosse accesa la luce d'emergenza.
"Bene, almeno la luce è tornata. Non ti agitare, siamo insieme." disse stringendomi la mano.
D'un tratto sembrava essere tornato il Lou di sempre, il mio Lou.
Strinsi la sua mano e lui sorrise.
"E-e se non si accorgessero del guasto?" chiesi ancora tremando.
Lou mi prese il viso tra le mani.
"Hazza, tranquillizzati, finchè sei con me non succederà nulla. E' una promessa!" disse guardandomi dritto negli occhi.
"Sempre?" chiesi perdendomi nel suo sguardo.
"Sempre. Anche quando mi arrabbio per cose futili, anche quando vorrei odiarti, ma ovviamente non ci riesco, anche quando cerco di allontanarti, anche quando vorrei che non fossi così testardo, anche quando litighiamo, anche quando la mattina mi svegli presto, anche quando ucciderei ogni singola persona che ti rivolge anche uno sguardo, o che respira la tua stessa aria. Io sarò sempre e comunque al tuo fianco. Sai perchè?" disse lui con gli occhi lucidi e aspettando una mia risposta.
Riuscii a negare leggermente con il viso.
"Perchè sei il vizio che non riesco a perdere, sei il sentimento che non posso sopprimere, sei il brivido che non riesco a cacciare."
Tutto ciò che disse mi riempì il cuore.
Lui provava tutto ciò che provavo io.
Louis era innamorato di me, ma non voleva ancora ammetterlo, neanche a se stesso probabilmente.
Non riuscii più a trattenermi, afferrai il suo viso di riflesso e lo baciai.
Come se non lo baciassi da mesi, come se fosse la prima volta.
Lui ricambiò il bacio, continuammo a far giocare le nostre lingue senza fermarci un secondo, ma non era un bacio colmo di passione, non principalmente.
Era un bacio pieno di parole, di emozioni non dette.
Ciò che c'era tra me e Louis non era una cosa comune, non era normale.
Ma infondo noi non lo saremmo mai stati, normali.
Non mi interessava più del guasto riguardante l'ascensore.
Ed in quel momento, perso tra le sue labbra, capii che non mi sarebbe mai interessato il luogo, il tempo, il contesto.
Se avessi avuto sempre Louis al mio fianco avrei combattuto ad occhi chiusi contro tutti e tutto.
- - -
Erano passate svariate ore, forse due o tre.
Io e Lou eravamo seduti a terra, a coccolarci, come se non fosse successo nulla.
Dopo quel bacio, avevamo passato le ore successive abbracciati, fregandocene del guasto.
"Comunque..." parlai, giocando con la mano di Lou.
"Dimmi." disse, accarezzandomi i capelli con la mano libera.
"Beh... ecco, anche tu per me sei tutte quelle cose che hai detto prima." dissi, imbarazzato.
Non riuscii a vedere il suo sguardo, dato che ero situato tra le sue gambe, con la mia schiena contro il suo petto.
Ma potei perfettamente udire il suo cuore battere più velocemente contro di me.
Mi strinse più forte e cominciò a depositarmi lievi baci sul collo.
Chiusi gli occhi beandomi di quel tocco divino.
Seriamente, non mi mancava nulla, c'era Lou con me.
"Harry... devo dirti una cosa." disse.
"Dimm..."
Un frastuono mi interrupe.
L'ascensore partì nuovamente.
Io e Lou ci guardammo sconvolti.
Ci alzammo dal pavimento e aspettammo che arrivasse al piano terra.
Una volta arrivati si aprirono finalmente le porte, anche se non nego che non mi sarebbe dispiaciuto rimanere ancora un po', isolati da tutti.
"Lou, che stavi dicendo?" chiesi prima di uscire.
"Tranquillo, non era niente di importante..."
"Hey!" Niall sbucò letteralmente dal nulla.
E insieme a lui Liam e Zayn.
"Niall, ma che diamine è successo?" chiesi.
"Non lo so, io non c'entro niente. Chiedi a Liam!" disse per poi andarsene a gambe levate.
Liam mi guardò facendo un mezzo sorriso colpevole, e scrollò le spalle.
Zayn se ne andò senza dire niente, lavandosene le mani.
Io e Lou ci guardammo.
"Niall..." esclamammo insieme, per poi ridere.
- - -
"Almeno vi siete rappacificati, no?" chiese ridendo Niall.
Stavamo mangiando una pizza nella nostra stanza, con i ragazzi, e Niall ci aveva appena confessato il suo piano per farci riappacificare.
Ovvero: bloccarci in ascensore.
"Beh, sì, ma ho quasi rischiato di morire di infarto." dissi io.
"E poi se le cose non fossero andate bene?" chiese Lou.
"In che senso?" chiese Liam.
"Nel senso... se avessimo litigato, al posto di riappacificare?" continuò Lou.
"Beh, in quel caso al massimo avreste alzato un po' la voce, ma non sarebbe successo nulla di grave. Credo." disse Liam.
"O magari avreste fatto del sesso violento in ascensore per riappacificarvi." concluse Zayn, facendo scoppiare a ridere Niall, Liam e Lou ma mettendo me in imbarazzo.
In ogni caso, quella del sesso violento non sembrava una brutta idea...
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They Don't Know About Us|| Larry Stylinson
FanfictionHarry Styles, un ragazzino di soli sedici anni, decide di provare a sfondare nel mondo della musica, provando a fare un'audizione ad X-Factor. Qualcosa non va come programmato, e quando tutto sembra andare per il peggio, una svolta cambia per sempre...