Capitolo 1: Si parte!

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Era l'estate dell'anno scorso, quando mia madre morì, il giorno dopo il mio compleanno. Non fu un incidente, era malata di cancro all'utero. Mi piacerebbe dire che ha lottato fino all'ultimo, che non si è mai arresa, in parte per me. Ma non è andata così, il cancro se l'è portata via subito dopo che glielo hanno diagnosticato. La mia mamma si è lasciata andare, non so se per paura o per il semplice fatto di essere stanca. E io mi sento persa completamente senza di lei.

«Dai alzati Amanda!» Sento Isabelle scuotermi per un braccio e Ally per l'altro, ma non apro gli occhi

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«Dai alzati Amanda!» Sento Isabelle scuotermi per un braccio e Ally per l'altro, ma non apro gli occhi. «Dai su! È ora di uscire di casa, non puoi stare qui tutto il giorno» Lucy si butta sul letto e comincia a togliermi le coperte. «Non hai sentito quello che hanno detto? Sbrigati!»

Esco di casa solamente per andare a scuola. Non riesco a comportarmi normalmente, come se non fosse successo niente perché non è vero. Torno da scuola e lei non c'è, la sua amata cucina abbandonata, il suo profumo non si sente più. Papà, che ora chiamo per nome, sta sempre in ufficio e quando torna a casa si siede davanti alla tv e da li non si muove. Da quando la mamma è morta, tutto è andato a pezzi. Ed è proprio così che mi sento: vuota e confusa. Almeno non sono rimasta completamente sola, come sepre le mie amiche mi sono state accanto. «Arrivo! Dio... che noiose!» scendo di malavoglia dal letto e mi giro per guardare i loro sorrisini compiaciuti.

«Amanda! Non sei entusiasta?» chiede Ally raggiungendomi per abbracciarmi.

«Entusiasta per cosa?» So benissimo di cosa sta parlando: oggi è il mio compleanno, ma perchè dovrei esserne entusiasta dal momento che domani sarà un anno dalla morte di mia madre.

«Non fare finta di non sapere di cosa sto parlando!» È completamente inutile fare la finta tonta con loro, mi conoscono troppo bene.

«È il mio compleanno?!» Fingo un minimo di entusiasmo, per accontentarle.

«Esatto! Questo significa che dobbiamo fare qualcosa di davvero molto speciale!» Sorrido a Lucy, dispiaciuta e torno a sedermi sul letto accanto a lei.

«Ragazze davvero, grazie, ma non me la sento di festeggiare» dico guardandole una per una.

Isabelle si sposta per sedersi accanto a me. «Amanda, so che è domani... ma non puoi startene sempre in casa! Ci manchi moltissimo, ci vediamo soltanto a scuola e tu non chiami mai. Dovresti voltare pagina. Non sto certo dicendo che devi dimenticare ma prova a continuare la tua vita. Sono sicura che lei vorrebbe vederti felice» Mi mordo il labbro e appoggio la tesa sulla sua spalla. Se solo potesse essere così facile. Però ha ragione, è proprio ciò che mi ha detto la mamma mentre era in ospedale: "Devi essere felice, Amanda. Anche se io non ci sarò. E se non lo sei vai alla ricerca della felicità".

«Comunque non hai scelta, o vieni con le buone o Isabelle ti alzerà di peso» sbotta Lucy, facendomi sobbalzare. Non riesco a trattenermi e mi metto a ridere. Isabelle è la migiore di tutte le squadre di cui fa parte, ovvero tutte quelle presenti a scuola. È meglio non scherzare con lei, o con Lucy.

«E va bene! Dove si va?» Vedo comparire sorrisi a su tutte e tre le mie amiche, il che non promette assolutamente niente di buono. L'ultima volta erano finite nel bel mezzo del nulla, da qualche parte nel galles, perse con la macchina rotta. Le mie amiche si scambiano sguardi furbi e contenti. «Avanti... ditemi cosa faremo e dove andremo! Un altro viaggio in macchina in Galles, con voi, non lo faccio!» insisto. Ally fa un salto sul posto e i capelli biondi le coprono la faccia. Si siede in braccio a Isabelle e mi prende per il braccio, scuotendolo. «E va bene però dopo stai zitta almeno per un attimo! Facciamo un viaggio! Andiamo a...» Prima che possa finire la sua frase Isabelle le copre la bocca con la mano. «Ally!!» Lucy lancia uno sguardo furioso ad Ally, al che io rido ancora di più. «Zitta! È una sorpresa!» Isabelle lancia un urlo, toglie le sua mano dalla bocca di Ally e poi l'asciuga sulla sua maglietta.

Siamo sedute tutte e quattro nella macchina di Isabelle, pronte per partire per chissà dove. Dopo circa un'ora di macchina smetto di cercare di indovinare dove mi stanno portando, è inutile.

Io e Ally siamo sedute dietro mentre Isabelle è alla guida e Lucy si trova nel posto del passeggero e tiene in mano una cartina. «Perfetto, ho trovato! Izzy devi svoltare qui a destra.» Ally spegne il suo telefono e si gira verso di me sorridendo. «Ragazze, cambio di programma agli ultimi minuti...»

«Si dice all'ultimo minuto, Ally» Lucy si mette a ridere e io la seguo. «Aaah, ma chissene frega! Isabelle, continua diritto ancora un po' e poi gira a sinistra!» Lucy sospira e guarda Isabelle. «Ally! Perché?» Ally si porge in avanti per dare un bacio sulla guancia a Lucy e poi torna a sedersi. «Perché c'è una festa! Vedrete, sarà divertente!» La macchina si riempie di "si" e di "no" mentre io do un occhiata furori dal finestrino per tentare un'ultima volta di scoprire dove siamo dirette. Il paesaggio mi sembra famigliare, la foresta sepre più alta e fitta. Ritorno alla realtà e noto che le mie amiche mi stanno guardando, tranne Isabelle che tiene lo sguardo sulla strada ma dalle sua fronte corrucciata capisco che anche lei sta aspettano una mia risposta. «Scusate, cosa mi sono persa?» Ally comincia a ridere e mi spinge, incapace di non gesticolare o stare ferma. «Tocca a te decidere Amanda! » Lucy mi rivolge uno dei suoi dolci sorrisi, riservati sollo alle persone a lei care. «Allora, ti va di andare alla festa?» Con mia sorpresa mi ritrovo a rispondere «Si, perché no...»

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