13- In viaggio verso...

1K 52 28
                                    

ELIZA

Sette e un quarto.

Era questo che diceva l'orologio attaccato alla parete della tavola calda.

Continuai a fissarlo, come se potessi cambiare gli eventi solo grazie ad uno stupido orologio a muro.

Qualcuno mi passò accanto, ma non mi girai.

Non riuscivo a spiegarmi quella penosa sensazione al petto.

Credevo che scappare da quella situazione e tornare nella mia confort-zone mi avrebbe aiutata a trovare l'equilibrio che stavo perdendo. Sennò come potevo spiegare l'attacco di panico che si era manifestato appena Grier aveva pronunciato quelle parole?

«Mi ci potrei abituare a svegliarmi con te accanto.»

Era questo che aveva detto. Solo con quella frase, era riuscito a farmi partorire così tanti pensieri contrastanti da farmi uscire di testa.

Non stavamo insieme, eppure ci comportavamo come se fossimo stati una coppia.

All'inizio mi tenevo alla larga perché credevo di proteggere il mio cuore, ma ora... stavo proteggendo il suo. Non avevo più paura che fosse lui a distruggermi, ma che lo potessi fare io.

Avevo un tale casino per la testa che mi faceva male fisicamente.

Quello che sapevo, era che mi mancava più di quanto avessi mai immaginato.

Mi odiavo per aver rovinato il nostro rapporto, di qualunque tipo fosse stato.

Mi ero convinta che voleva solo la parte intima di me, ora che sapevo che desiderava l'intero pacchetto, non sapevo cosa pensare.

Merda, lo avevo deluso. Il suo sguardo così ferito, mi aveva tenuta sveglia per notti intere.

Normalmente ero io che infliggevo dolore con le parole, ma diamine, lui aveva ucciso entrambi in una botta sola. O così credevo.

Mi aveva pensata almeno un briciolo di quanto lo avevo fatto io? No, perché io non facevo altro.

Una figura alle mie spalle, sospirò. Non dovevo girarmi per sapere che si trattava di Dustin.

«Non è venuto neanche oggi, eh?»

Con gli occhi puntati verso la porta d'ingresso, scossi la testa.

«Pensi che si calmerà prima o poi?»

«No.» Dissi. «Non lo farà.»

«E tu... pensi di poter cambiare idea?»

«Lascia perdere Dustin, il treno passa una volta nella vita e io l'ho perso.»

«Si può rimediare però.»

«No, non è vero. Conosco Grier e non ci sono fermate per il suo treno, o ci sali subito o è finita per sempre.»

Dustin allungò un braccio e mi circondò le spalle. «Allora trova un modo per salirci.»

«Non mi ascolti, Baker.» Lo guardai corrucciando la fronte. «Ѐ finita.»

«Al dir il vero, non è nemmeno mai cominciata.»

Gli assestai una gomitata sul fianco e lui sorrise, toccandosi la parte colpita. «Scherzavo.»

Per quanto mi sembrasse falso, Dustin non aveva tutti i torti: non era nemmeno iniziata. «No, hai ragione tu. Scusami per averti colpito.»

Si chinò e mi diede un bacio sulla fronte. «Stai bene?»

Stavo bene? No, sicuramente ero mentalmente instabile e ora anche fisicamente soffrivo di uno strano bruciore al petto, del quale non riuscivo a spiegarmi da dove provenisse.

Mostrami l'amore (#2 Nightmares Series)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora