Dopo la colazione, Dyra prese la via del ritorno, strappando a Lashrael la promessa che l'avrebbe informata sugli sviluppi della sua situazione. A Daw chiese di farsi vedere presto da Bàrbero, o l'oste avrebbe inviato un plotone di compaesani a stanarlo. Una volta che furono soli, Lashrael si voltò verso Daw e chiese ridendo: «Allora, questa pergamena?»
*
«Perché dovrei tenermi la pergamena?» chiese con tono ombroso. «Non sei soddisfatto delle mie naturali capacità? Senza considerare che non sarebbe professionalmente etico tenermi una pergamena che mi è stata affidata per lavoro!»*
«Quindi mi hai preso sul serio?» gli disse inarcando le sopracciglia. «E tuttavia, potresti sempre mostrarmi quanto possa sbagliarmi a ritenere utile un aggeggio del genere!» commentò malizioso.*
Daw assottigliò lo sguardo. «Non ti facevo così perfido.» Si alzò, gli andò dietro, lo cinse alle spalle e gli mordicchiò il collo. «Piccolo perverso, altro che pergamena! Ti farò pentire di avermi stuzzicato! Ma prima...» gli diede un altro piccolo morso. «Com'è andata con Dyra, non poi così male, mi è parso di capire.»*
Allungò il collo, offrendoglielo. «Sì, è andata bene. Mi ha detto anche che devo ringraziare il mio sposo se non mi ha preso per i capelli e sbattuto contro una roccia.» Sogghignò. Gli prese le mani e gliele portò al proprio inguine. «Cosa mi farai provare oggi?»*
«Che ranger lascivo! Bene, vediamo un po', quanto sei disposto a concedermi?»*
«Ho sviluppato una maggiore avversione per catene, briglie e corde, Daw, quelle cose lì non posso concedertele, mi spiace,» rispose con un sorriso amaro.*
«Certo che no, tesoro mio, ma ci sono altre posizioni interessanti, forse un po' scomode, all'inizio, ma molto efficaci. Inoltre credo proprio che dovremo comprare uno specchio.»*
«Uno specchio?» chiese, un po' scettico.*
«Oh sì, grande abbastanza per specchiarsi in esso mentre facciamo l'amore.»*
Si voltò verso di lui senza sciogliere l'abbraccio. «E il pervertito sarei io, eh?»*
«Ma, dolcezza, ti assicuro che è molto eccitante, e poi sei stupendo quando fai l'amore, voglio vederti da tutte le angolazioni possibili.»*
Scosse il capo, incredulo. «Recupero un po' d'acqua, immagino che ne avremo bisogno, se non altro per riprenderci tra una scopata e l'altra,» fece. Si staccò piano dall'abbraccio e lo baciò sulla punta del naso.*
«Tra una scopata e l'altra?» Scosse la testa e lanciò un'occhiata alla pergamena incriminata, forse, viste le aspettative, avrebbe davvero dovuto usarla.
Lo raggiunse in camera da letto e controllò la scatola con gli unguenti. Ce ne erano ancora, ma la scorta si era molto assottigliata, a Silverlake sarebbe dovuto tornare al negozio dedicato al piacere.
Si rivolse a Lashrael. «Allora, piccolo, è giunto il momento che tu ti tolga tutta quella stoffa di troppo.»*
Lentamente si tolse la casacca e le braghe. «Anche la camicia?» domandò.*
«Tutto,» disse, restando a braccia incrociate a guardarlo.*
Si sfilò l'ultimo indumento e si appoggiò ai cuscini in attesa.*
Daw lo raggiunse in ginocchio, spostandosi dal basso. Con una mano gli accarezzò il piede, risalendo la caviglia, il polpaccio e poi la coscia, con deliberata lentezza si slacciò le stringhe dei pantaloni, lasciando libero il proprio sesso, poi bruscamente lo attrasse a sé, facendolo distendere e sollevandogli le gambe in alto, chiuse tra loro le fece appoggiare entrambe alla sua spalla destra. Allungò una mano e prese una fialetta, la stappò con i denti, mentre col braccio destro gli teneva unite e bloccate le gambe, si bagnò la mano libera e insinuò le dita tra le natiche strette, sgusciando attorno e dentro la fessura. «Non voglio che ti masturbi, mi hai capito?» disse, inserendo da subito due dita.
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Strange Story - Daw e Lashrael
FantasíaDaw è un Fey'ri e Lashrael un mezzo Drow, due creature improbabili le cui strade si intrecciano casualmente sullo sfondo di una terra fantasy, popolata da umani, elfi, goblin e altri esseri con cui avranno a che fare. Daw e Lashrael sono abituati a...