SETH
«Io ti sto odiando Roxie Gatina!» strillò Eliza alle mie spalle. Stava annaspando dalla fatica. «Ti rinnego dalla mia cerchia delle amicizie!»
Roteai gli occhi al cielo.
«Credevi che vi avrei portato nel bosco senza addentrarci nella natura?» ribatté la rossa.
Ero davanti a tutti e non sapevo esattamente dove stessi andando, seguivo l'istinto... e i sentieri.
Gli altri mi stavano alla larga ed ero contento della loro decisione, non ero esattamente di compagnia e in realtà non sapevo nemmeno per quale motivo ero venuto in mezzo al bosco con la ragione del mio malumore, proprio dietro alle spalle che inveiva contro l'amica.
«Eliza non ho più un timpano, potresti smettere di urlare?» Cross sbuffò aiutando Ruth a salire tra rami e sassi, senza rischiare di inciampare.
«Urlare aiuta a rilassarmi!»
Continuai per la mia strada, facendo di tutto per ignorarli. La terra era scivolosa e si rischiava di cadere se non si mettevano i piedi nell'ordine giusto. La salita era ripida in quel punto, quindi mi aggrappai ad un albero dalle radici esposte e con uno slancio superai quel pezzo pericoloso.
Mi voltai e guardai Roxie. «Attenta.»
«Grazie.»
Mi allungò una mano, che afferrai e l'aiutai a salire.
Quando arrivò il turno di Eliza, tenni la testa bassa. «Guarda dove metti i piedi invece di parlare.»
«Posso fare entrambi.»
Le strinsi la mano e la tenni in equilibrio mentre faceva il salto. Quando si raddrizzò, mi lanciò un'occhiata. «Visto?»
Abbassai gli occhi verso le nostre dita intrecciate. «Allora puoi mollare la presa.»
Confusa, si accigliò.
Sollevai il braccio. «Rivorrei la mano, credo sia di mia proprietà.»
In silenzio, alzò in alto il mento e raddrizzò le spalle, infine levò la mano dalla mia e si incamminò verso l'amica. Per quanto mi fossi forzato a non farlo, alla fine cedetti e spostai il mio sguardo su di lei. Ero certo provassi dolore solo io per quella situazione. Per quanto cercassi di nasconderlo. Ero solito a rinchiudere le emozioni in una scatolina e nasconderla da qualche parte nel petto, piuttosto che mostrarlo al mondo. Questo non significava che non fosse difficile o pesante.
Dovevo solo farmela passare... in fondo era una semplice cotta, prima o poi l'avrei dimenticata.
Mentre Wallace aiutava Nathan e Ruth a salire, io continuai a osservare la figura di Eliza. Portava un pantalone della tuta felpato e una termica con un giubbotto smanicato. La montagna non faceva per lei, era evidente.
Ma quei pantaloni fasciavano alla perfezione il suo didietro. I capelli neri, ora erano arruffati e le guance tinte di rosso a causa dello sforzo.
Rideva con Roxie e la cosa mi faceva incazzare: era la prova che lei non provava le stesse cose che provavo io. Ero entrato in una complicazione più tosta di qualsiasi giro losco di Aaron e non avevo la minima idea di come uscirne. O se volevo uscirne...
Qualcuno mi dietro una pacca sulla spalla e quando mi voltai notai Roe. «Tutto bene?»
Cercai Ruth e Cross, trovandoli poco più avanti.
Feci un cenno con la testa. «Andiamo o resteremo indietro.»
Wallace era un uomo intelligente, quindi non insistette dato che avevo volontariamente evitato di rispondere.
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Mostrami l'amore (#2 Nightmares Series)
ChickLitEliza Hill ama divertirsi, ama stare con gli amici e ama frequentare il suo pub di fiducia: il Nightmares. È soprannominata "l'Uragano Hill" perché dovunque vada, ha il dono di usare la sua lingua tagliente per parlare a sproposito e mietere vittime...