Capitolo 29

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Capitolo 29: Say goodbye my love

Non so chi leggerà questo diario, non so perché mia moglie ha voluto a tutti i costi che io terminassi questo racconto a nome suo, non so perché vuole che a tutti i costi sia io a dover rimembrare quei momenti, vissuti in tempi oramai lontani, preferirei fossero i miei figli a narrare la conclusione, ma essendo stata una delle sue ultime volontà non posso ritrarmi dal farlo, in passato ho mancato una sola volta al mantenimento di una promessa, non ho intenzione di farlo ancora.

Dopo la battaglia erano rari i momenti in cui Betrys, mia moglie, si svegliava, la stanchezza e il dolore per la malattia la stavano distruggendo, era come vedere un fiore reciso che man mano i giorni avanzavano appassiva sempre di più non riuscendo più a trattenere l'acqua che gli garantiva la sopravvivenza. E' stata la tortura più dolorosa che Mahal poteva recarmi, vederla li, così piccola e indifesa, in quell'enorme letto, non vederla più sorridere e sentirla far un enorme fatica per rantolare il mio nome, mai dolore fu più grande di questo. Riuscì a sopravvivere tre mesi praticamente senza cibarsi, non riusciva nemmeno a muovere un braccio, avevamo vinto la battaglia contro Sauron ma io avevo perso la mia battaglia più grande, non potendo far nulla si arrese davanti alla morte, la sua guerra era finalmente giunta alla fine, la mia era appena iniziata.

Io ero li, quando la vita scivolò via dal suo corpo e non potei far nulla per fermarla.

Prima di andarsene aprii gli occhi e volle a tutti i costi accarezzarmi una guancia e baciarmi, il suo ultimo respiro lo esalò proprio sulle mie labbra e morì così, sorridendomi. Mi disse tempo addietro che nel caso il tempo fosse corso troppo velocemente avrei dovuto concludere io la nostra storia, sapevamo entrambi che per quanto fosse stata bella e gioiosa, il finale sarebbe stato amaro e tremendamente triste, nessuno dei due sapeva chi se ne sarebbe andato prima, io di certo non pensavo lei, è stata così forte, coraggiosa, audace, non ho mai creduto che quella stupida malattia me l'avrebbe portata via, non così velocemente almeno, anche se la nostra età avanzava ero convinto che saremmo riusciti a vivere in eterno. Vorrei essere morto io al posto suo.

I nostri figli non sono più gli stessi e non posso perdonarmelo. Al funerale, oh Betrys non hai idea di quante persone ci furono, quante lacrime sono state versate, ma non abbastanza per farti capire quanto ti amavamo, sono certo che ti sei lasciata morire pensando di non essere amata, pensando di essere tornata sola come dopo la morte dei tuoi genitori. Non ho mai sentito un'assurdità di più grande grandezza. Ti amavamo tutti, ti amavo io, ti amavano i nostri figli. Sii orgogliosa però mizimel, la tua morte è riuscita a far piangere anche il re degli elfi, il tuo adorato zio, Thranduil, non potevo credere ai miei occhi, e lui probabilmente non poteva credere ai suoi quando io piangendo mi sono tagliato di nuovo la barba. La mia vita non ha senso senza di te. Le nostre pesti sono oramai grandi, non hanno più bisogno di un nano vecchio e scontroso come me. Penso proprio amore, che tra poco ci rivedremo nelle grandi sale di Mahal e spero che tu sia li ad aspettarmi, voglio rivedere i tuoi occhi e potermi specchiare in essi. Sei sempre stata un turbine di vento, e come un turbine di vento te ne sei andata, eri il mio tutto, la mia aria, la mia vita, la mia voglia di vivere, la mia gioia, la mia adorata palla al piede, senza di te non sono nessuno.

In memoria di Thorin figlio di Thrain, figlio di Thor, re sotto la Montagna e della sua consorte Betrys, morti a solo un mese di distanza. In memoria di un padre e una madre come mai nel mondo si sono visti, in memoria di due persone che non potevano vivere l'uno senza l'altra, in memoria di due grandi amici, in memoria di un fratello e di una sorella, e di due figli e nipoti. Perché la loro storia sia ricordata nei secoli a venire e che possano ritrovarsi nella vita e nella morte, ancora e ancora, perché il loro amore duri per sempre.

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