guitar lessons -Sangcob-

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Sangyeon pov

Stavolta sapevo cosa fare, ne parlai con Hangyul e mi disse di farlo, voglio che lo sappia una volta per tutte.

Dopo scuola andai subito da lui mentre guardavo in basso preso dall'ansia e dalla paura che potrei rovinare tutto, ma cercai comunque di restare calmo, perché in quel momento non volevo rendere orribile un momento che sarebbe dovuto essere perfetto.

Arrivai e mi fece entrare come al solito ma ormai erano passate un po di settimane e Jacob riuscì subito a capire quando qualcosa non andava

"yeonnie che succede?"

Disse mentre lo vedevo preoccupato, io sorrisi tranquillamente sedendomi al suo solito divano prendendo la chitarra.

Passò un po di tempo e vidi Jacob sempre più tranquillo mentre mi aiutava e io sempre più immerso in quel piccolo mondo che ci eravamo creati, Jacob mi disse che quel giorno Kevin sarebbe venuto più tardi così sapevo che fare.

"cobbie... Tu cosa pensi di me?"

Vidi Jacob irrigidirsi e guardare di lato, deglutii rumorosamente e poi finalmente mi rispose dopo un profondo sospiro

"sei... Qualcuno di cui posso fidarmi, devo dire la verità mi sei mancato veramente tanto dopo tutti quei anni passati insieme e sono felice di averti ritrovato così..." disse tutto d'un fiato e mentre mi guardava negli occhi che, come sempre brillavano della loro luce stupenda, e il sentimento che provavo per lui aumentava da minuto a minuto sempre di più con un solo sguardo. Guardò in basso e prima che io potessi avvicinarlo a me per fare quello che ho sempre voluto da anni, lui mi superò. Lo fece prima lui. Mi baciò prima lui.

Non so nemmeno perché, io ricambiai subito posando la chitarra ai lati del divano, anche se un pensiero mi balenò in mente e Kevin? Non si sente in colpa? Iniziai quindi a fermarmi, pensando di star facendo una mossa sbagliata quando sentii le sue mani nei miei fianchi facendomi mettere sopra di lui. Continuò a baciarmi a mordermi le labbra, ad accarezzarmi i capelli e a lasciarmi dolci baci sulle guance per minuti che a me sembravano ore. Ore dove mi sentivo in paradiso. Finalmente tra le sue braccia, finalmente potendo assaporare le labbra, le uniche labbra che ho voluto, e che non smetterò mai di volere per anni. Finalmente stava accadendo, non ci potevo credere che mi scese una piccola lacrima dalla felicità. Scese lentamente solcando il percorso nella mia guancia e rendendo il bacio più salato mentre Jacob la tolse con delicatezza dalla mia guancia sorridendomi. Non c'è la facevo più amavo vedere i suoi occhi brillare, amavo tutto di lui ma sapevo che non sarebbe stato tutto rose e fiori.

Non ho calcolato bene l'orario e si era fatto tardi.

Sentii la porta di casa aprirsi e senza avere il tempo di alzarmi, davanti a noi si posizionò Kevin.

Kevin, con uno sguardo unito al triste, al deluso, e all'arrabbiato, ma non fece altro che uscire e scappare di casa.

Sentii i sensi di colpa pervadermi il corpo e tantissimi pensieri iniziarono a girarmi per la mente hai rovinato una coppia, rovini sempre tutto, c'era un motivo se Jacob non ti voleva, è colpa tua, Jacob ti odierà. Non riuscii a muovermi mentre Jacob si alzò spostandomi correndo fuori per inseguire Kevin, forse per dargli delle spiegazioni, forse per litigare, o forse per scusarsi e fare finta che non è mai accaduto nulla.

Io rimasi nel divano, guardando la porta di uscita, senza le forze e il coraggio di muovermi, sentendo altre lacrime creare nuovi percorsi e nuove gare per chi scendeva prima dalla mia guancia.

Ormai non sapevo se erano ancora lacrime di felicità o lacrime di odio verso quello che avevo appena creato.