CAPITOLO 48

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Lo prese per mano e si diresse in un punto del fiume che probabilmente Daw non conosceva. Lì il letto era più largo e profondo e si erano venute a creare delle piscine naturali scavate dall'acqua nelle rocce calcaree nel corso di migliaia di anni. Si trovavano ancora nell'area di competenza di Lashrael. «A parte la presenza dei fastidiosissimi animali, è una zona tranquilla,» disse sogghignando.

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«Lo trovo davvero incantevole,» disse, guardandosi attorno, sinceramente ammirato. «Non eravamo mai venuti qui.» Si spogliò e tornò a prenderlo per mano, prima di immergersi nell'acqua fresca.

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«Non abbiamo mai avuto molto tempo per farlo,» spiegò. «Lo hai visto adesso: ci vuole un po'per raggiungerlo ma lo adoro. È uno dei motivi per cui ho deciso di trasferirmi qui, anni fa.» Gli raccontò, mentre lo trascinava verso il centro di una delle piscine. «Dove abita Dyra ci sono delle fonti termali, ma ne è gelosissima, quasi che potesse vantare un qualche tipo di possesso!»

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«Fonti termali? Amavo andare alle terme d'inverno, ma assumevo sempre un'altra forma, per non avere problemi. Comunque questo luogo è davvero splendido, ne convengo.» Lo seguì, nuotando con calma. Si immerse e guardò il fondale, pieno di rigogliose piante acquatiche che davano quel peculiare colore all'acqua limpida. Nuotò sott'acqua raggiungendo Lashrael e riemerse cingendolo e baciandolo con le labbra bagnate.

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Lo abbracciò al collo e continuò a dargli piccoli baci sulla bocca. «Le tue labbra sono sempre gustose,» gli disse tra un bacio e l'altro. «Ma quando sono bagnate diventano irresistibili.»

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Continuarono ad amoreggiare, come due fanciulli al primo travolgente amore. Daw pensò che erano tutt'altro che fanciulli, ma non avevano mai conosciuto l'amore e ora che apparteneva alle loro vite era come linfa vitale, ossigeno e nutrimento di cui non si può e non si vuole fare a meno. Forse col tempo le cose sarebbero cambiate? Avevano entrambi una vita molto lunga davanti ma, in quel preciso momento, il Fey'ri non riusciva a vedere come le cose sarebbero potute andare diversamente. Ho paura di essere troppo felice, pensò tra sé. Avevano già provato a strapparglielo dalle braccia e, anche se fino a quel momento le cose si erano risolte per il meglio, il futuro era comunque incerto. «Sto ripensando a quella cosa dell'escludere il mondo,» mormorò, galleggiando con la testa appoggiata alla spalla del ranger.

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«Vuoi darti a una vita da eremita?» scherzò, carezzandogli la spalla.

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«Io, te, il sesso. Non sarebbe poi così male, no?» rise. «Lo so che non è possibile, ma avrebbe i suoi lati positivi.»

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Si immerse completamente e riemerse davanti a lui, rimettendogli le braccia sulle spalle e avvolgendo le gambe ai fianchi di Daw. «E tuttavia qualche volta siamo riusciti a concedercelo, da quando ci conosciamo, no?» gli chiese.

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«Sì, e lo faremo ancora, in fin dei conti chi mai potrebbe venire a rimproverarci? Siamo un cattivissimo Drow e uno spaventoso demone!» Ridacchiò, cingendolo alla vita. "Nuotiamo ancora un po', ti sembrerà strano, ma mi sta venendo fame.»

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«D'accordo, proverò a pescare, magari ci riesco,» rispose. «Vuoi rientrare a casa per mangiare?»

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«Non abbiamo condimenti qui, non saprei, sei tu il cuoco, io mi fido.»

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Mangiarono pesce alla brace ed erbe di campo. Lashrael era soddisfatto, ma non riusciva a comprendere se anche Daw avesse gradito. Mentre sonnecchiavano dopo il pasto, all'ombra degli alberi, gli chiese. «E se spostassimo la casa qui vicino?»

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«Non ho incantesimi che possano essere d'aiuto. Come pensi di fare? Costruirne una nuova?»

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«È smontabile, è fatta tutta di assi di legno a incastro, non ha neanche le fondamenta.» Spiegò. «L'unico problema è che potrebbe volerci del tempo e ti troveresti a dormire all'aperto per un po' di tempo,» disse divertito.

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Si mise seduto e lo guardò sorpreso. «Una casa smontabile? Questo è molto interessante! Per quanto riguarda il dormire all'aperto, se prometti di difendermi dagli animali selvatici, allora va bene.»

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Rise divertito. «Te l'ho già detto, se non sbaglio, che noi siamo più pericolosi di loro,» replicò, appoggiando il volto sul palmo della mano. «Ma non tema, madonna, saprò proteggerla dall'assalto di grilli e lucciole!»

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«Odio i Grilli! Le lucciole sono graziose, purché non si avvicinino troppo.» Si mise seduto e si guardò attorno. «Comunque, perché no? Amo l'acqua, mi fa sentire sicuro e il luogo è bellissimo.»

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«D'accordo, valuterò la soluzione migliore per traslocare.» Si soffermò a guardarlo. «Mi tieni stretto a te?» Gli chiese.

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Allargò le braccia. «Vieni.» Lo accolse schiena contro petto, in fronte allo spettacolo della natura, lo strinse, strofinò il naso contro la sua nuca. «Il tuo profumo...» mormorò «lo adoro.»

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Lashrael allungò le braccia per raggiungere le corna e aderire meglio al petto e al bacino di Daw. «Ormai il mio profumo è misto al tuo. Abbiamo in comune anche questo,» bisbigliò.



Strange Story - Daw e LashraelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora