Prologo.

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Finalmente l’ultima campanella è suonata. Sto uscendo insieme alla massa di studenti che non vede l’ora di andare in camera a riposarsi.  

Dopo questa lunga giornata di ‘scuola’ sono stanca e molto affamata. Mi dirigo in camera mia e mangio il panino che ho preso al volo al bar vicino all’entrata dell’edificio in cui sono entrata.

Scusatemi, devo ancora presentarmi. Io sono Katherine Stephanie Stones o semplicemente Katie o Kat. Ho 17 anni, quasi 18, e vivo in orfanotrofio.

Sì, avete capito bene, io vivo in orfanotrofio da quando ho 10 anni, ho perso i genitori tanto tempo fa, ma non ricordo nulla del mio passato.

Sono una ragazza molto solare, vivace e lego velocemente con la gente. Ho un carattere un po’ strano: sono timida, ma a volte parlo così tanto che mi devono tappare la bocca con lo scotch.

Sono una ragazza dagli occhi azzurri, quasi blu e ho i capelli lunghi e mossi di un color castano scuro. Non sono né troppo alta né troppo bassa, giusta insomma. Sono abbastanza magra e non mi lamento del mio fisico.

Ho una fantastica migliore amica, si chiama Ashley Evans. Anche lei stava in questo orfanotrofio, ma qualche anno fa è stata adottata da una ricca famiglia inglese e ora frequenta un’altra scuola, ma spesso viene a trovarmi e parliamo di tutto quello che ci è successo nei giorni che non ci siamo viste.

Appena arrivo trovo Ashley davanti alla porta che mi aspetta. Come si dice? Parli del Diavolo, spuntano le corna. Le sorrido e la invito ad entrare e lei accetta volentieri. Dopo un po’ lei mi guarda con una faccia seria, il sorriso di prima è scomparso, ho paura per quello che sta per dirmi.

-Katie, ti devo parlare di una cosa molto importante- dice lei seria

-Dimmi…- La guardo preoccupata

-Io e la mia famiglia dobbiamo trasferirci in America- ha la testa abbassata

-Quindi mi lasci in questo fottuto posto da sola?-

-Mi dispiace, mio papà ha trovato un buon lavoro là è io…-cerca di dirmi

Io inizio a singhiozzare e piano piano le lacrime rigano il mio viso. Io non so cosa fare senza lei. Ho passato troppi anni in questo orribile orfanotrofio e lei era l’unica che mi dava la forza di resistere e non scappare.

-Katie, Katie… Dai non fare così-

-Ma…ma, ora come farò?-

-Non lo so, Katie. Mi mancherai moltissimo, non so cosa farò senza di te.-

-Ashley, i-io non ce la posso fare. Chi sarà all mio fianco quando starò male?- le dissi con voce tremante

-Non lo so Katie, ma puoi sempre contare sulla Signorina Dixon, sai che lei ti vuole bene e te ne ha sempre voluto, ma per favore basta piangere, sennò mi sento in colpa più di prima.-

-Ma a lei non posso raccontare i miei segreti, i pettegolezzi o parlare di ragazzi! Non posso sfogarmi o piangere con lei! Là ti troverai un’altra migliore amica e poi ti scorderai di me…-

-No! Non puoi dire così. Sai che tu per me sei e sarai sempre e soltanto la mia migliore amica.-

- No! Non è vero! Dopo un po’ non ricorderai nulla di me…e io verrò rimpiazzata. Tu vivrai una vita felice in una scuola pubblica con amici e avrai dei genitori che ti vorranno bene. E io rimarrò sempre qui…da sola.-

-No. È qui che sbagli si farò amicizia con nuove persone, ma non vuol dire che mi dimenticherò di te. Ti voglio bene, tanto ma tanto bene.- mi disse stringendomi tra le sue braccia

All’improvviso sentiamo bussare alla porta…

-Signorina Dixon, cosa ci fa lei qua?-

-Niente, ero passata a salutare la Signorina Evans-

-Ma voi state piangendo?-ci chiese con fare materno

-Raccontatemi quello che sta succedendo-

*Dopo aver raccontato tutta la storia alla signorina Dixon*

La Signorina dopo aver ascoltato la storia scappò  di corsa perché doveva sbrigare un lavoro importante.

Poco dopo che lei uscì, bussò qualcun altro.

-AVANTI!-   urlammo in coro

-Ciao ragazze.- Era il padre di Ashley

-Ciao Papà-

-Ciao David-

-Come state ragazze?-

-Signor David, non sto bene…non può rifiutare il lavoro in America?- dissi senza pensare

-Scusi non volevo dire questo, ma sa, ci sono rimasta male. È una bruttissima notizia per me e non voglio perdere la mia migliore amica.-

-Non preoccuparti Katherine. Ti capisco e posso solo immaginare quello che stai provando.- mi guardò dispiaciuto

-Comunque Ashley, mi dispiace, dobbiamo andare a preparare le valige. Tornerai domani a salure la tua amica.-

*Il Giorno Seguente*

Il risveglio non è uno dei migliori…

Ho gli occhi tutti rossi dal pianto.

Mi vesto molto lentamente e mi preparo per la scuola quando all’improvviso sento bussare insistemente alla porta.

Apro e trovo la preside che mi dice…

-Katherine Stephanie Stoner devo parlarti di una cosa molto importante….-

Continue…

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