🌬️Prendimi per Mano~ capitolo 18

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Ripensai a quel dannato bacio per quanto? Una settimana? Il tempo sembrava non passare mai, non stava accadendo praticamente nulla, quindi quando mi resi conto che da quel giorno erano passate solamente settantadue ore quasi mi sorpresi. Niente di niente se non la stupida festa per festeggiare il trecentenario della nascita della contea di Beacon. Mai in così poco tempo avevo partecipato a così tante feste e nessuna di quelle a ci avevo preso parte da un mese a quella parte era andata a buon fine. Prima quella per Isaac e poi il mio compleanno. Sinceramente avrei preferito dimenticarle entrambe. Ad ogni modo non sarei andata all'anniversario della contea. Non sapevo con chi andarci e ora come ora non avevo intenzione di ballare fino alle quattro del mattino con la musica a tutto volume che mi rimbombava nelle orecchie.

"Ordinerò una pizza" pensai mentre mi catapultavo a faccia in giù sul letto dopo aver fatto una doccia.
"O magari un hamburger" mi tolsi i capelli dalle labbra "O del kebab" sorrisi pensando a ciò che mi sarebbe spettato quelle sera, ovvero nullafacenza totale e ciò mi rendeva anche felice.
Quando scesi al piano di sotto per ordinare il cibo d'asporto con mia sorpresa trovai Isaac sul divano a guardare la TV.
"Scott?" domandai
"Si sta preparando" mi rispose il biondino
"Preparando per cosa?"
"Per andare ad Hogwarts, dove altrimenti?" rise
"Ci andrà da solo?"
"Già" annuì
"Mossa azzardata" sospirai raggiungendo il telefono fisso che era su un mobile in soggiorno.
"Tu invece?" mi chiese
"Opto per una pizza e poi mi ubriacherò in totale solitudine, oh già non posso"
Non rispose.
"Hai intenzione di restare affossato nei cuscini del divano tutta la serata?" sorrisi guardandolo mentre faceva zapping sul televisore.
"Ordina una pizza anche per me" si voltò
"Quale?"
"Quella che prendi tu"
"D'accordo" lo fissai scettica poi passai all'ordine

"Arrivano fra un'ora" urlai al ragazzo mentre aveva ancora gli occhi fissi sul televisore
"Va bene" annuì
"Il lupo ti ha mangiato la lingua per caso?" era stranamente silenzioso e questo mi metteva alquanto in imbarazzo.
"Stavo pensando..."
"A cosa?"
"È da un po' che non ci divertiamo, se andassimo alla festa assieme?" puntò le sue iridi azzurre nelle mie castane
"Sei impazzito per caso?" mi alzai dal divano sul quale mi ero seduta, esattamente accanto a lui. Maledetto egocentrismo.
"Ma cosa hai capito" rise "Come amici ovvio"
"Credi che non lo sappia, Isaac?"
Sorrise.
Isaac era come un secondo fratello per me, gli volevo bene come un vero e proprio membro della mia famiglia, sarebbe stato imbarazzante andare alla festa con.. ecco mio fratello.
Nel frattempo Scott scese le scale e si ritrovò davanti a noi.
"Pronto per il ballo del ceppo?" disse il biondino provocandolo con una certa ironia.
"Divertente" annuì Scott con un sorrisino in volto.
"Divertiti" lo squadrai dalla testa ai piedi. Era perfetto.
"Passerete tutta la serata chiusi in casa?" ci domandò
"Sarebbero questi i piani" risposi
"Buona serata allora" si aggiustò il cravattino.
"Ciao Scott" dicemmo in coro io e Isaac, dopo di che mio fratello, quello vero, richiuse la porta dietro di sè e io e il biondino potemmo ritornare al nostro discorso iniziale.

"Allora?" aveva un sorrisino beffardo in volto
"E le pizze?" finsi che quelle fossero la mia unica preoccupazione. In realtà le pizze erano l'ultimo dei problemi. Non mi interessava davvero di quelle. La verità è che avevo paura. Avevo una paura tremenda di incontrare Liam, e poi non avevo affatto voglia di prendere parte ad un'altra festa.
"Disdiciamo"
"Come mai questa malsana idea?"
"Non mi va di passare la serata chiuso in casa con una festa lì fuori ad aspettarci"
"Da quando sei così festaiolo?" non riuscivo a smettere di fare domande
"Da quando ho capito che la vita è troppo breve per essere sprecata"
"Non hai torto"
Sapevamo entrambi a cosa stava pensando l'altro. Sapevamo entrambi che non c'era via di scampo a quel pensiero. Lo sapeva anche Scott, ci pensava spesso. Ci pensavamo spesso. Lo riuscii a dedurre dai suoi occhi, diventati improvvisamente cupi. Isaac lo capì guardandomi in volto, il mio volto divenuto grigio. Le nostre menti erano come collegate da un legame, da un solo e unico legame, che riconduceva allo stesso terribile ricordo.
"D'accordo" cedetti "a patto che tu non mi lasci sola in situazioni scomode".
"Ciò significa che devo esserti appiccicato per tutta la durata della serata?" sorrise
"Hai tradotto a parole il mio pensiero" sul mio volto comparve un'espressione divertita.

I Hate You~ Theo Raeken Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora