"allora ci vediamo" le lacrime fanno fatica a non scendere.
"avrò il tour in europa e faremo in modo di vederci"
"ma sarai impegnato"
"no ti prego, non fare cosi" si abbassa per guardarmi negli occhi e le sue mani sono sul mio viso per essere sicuro che anche i miei siano fissi nei suoi.
"cosi come? È la verità"
"non puoi farmi questo. Ne abbiamo parlato. Non puoi dire cosi adesso, non puoi salutarmi e lasciarmi credere che non ci vedremo" mi dice disperato
"tu non sarai in europa per divertirti ma per lavoro, io ti sarei solo d'intralcio"
Si allontana da me spazientito e le mani nei capelli.
Si sta innervosendo e non era mia intenzione, non ora che ci stavamo salutando ma in tutti questi giorni non mi aveva ascoltato ogni volta che avevo provato ad affrontare il discorso.
"non puoi essere seria"
"capirai che è l'unico modo anche se adesso ti sembra impossibile. Le nostre vite non possono incontrarsi"
"ma si sono già incontrate perché vuoi buttare tutto all'aria" mi stringe e sento le sue labbra sulle mie in un bacio disperato e prolungato. Non c'è passione, solo disperazione.
Mi alzo dal letto e sono sudata. Era solo un sogno, un maledetto e orrendo sogno.
Guardo Jungkook che dorme accanto a me, cerco di riprendermi guardando il bellissimo angelo accanto a me ma la tristezza non mi ha ancora abbandonato, la sento ancora nel cuore.
È bruttissimo come certi sogni non ti abbandonino una volta sveglia. Sentivo il bisogno di piangere, la disperazione mia e di JK era ancora nella mia testa.
Credo di essere stata rumorosa perché JK si sveglia e mi vede seduta in mezzo al letto.
"Hanna, che succede?"
"nulla, torna a dormire" gli lascio un bacio sulla guancia.
"no che non torno a dormire. Sei saltata, un brutto sogno?"
"si, ma davvero, non preoccuparti. Bevo dell'acqua e torno a dormire"
Mi alzo per andare in cucina e mi segue. Lo guardo sorridendo.
Non riesce proprio ad ascoltarmi.
Prendo dell'acqua e lui si siede. È ancora assonnato ed è adorabile che sia qui con me invece che nel letto.
"vuoi dirmi cosa hai sognato?"
"non ti arrendi vero?"
"ci sei arrivata finalmente"
Mi avvicino a lui, ho proprio bisogno di abbracciarlo, di sentirlo.
"ho pensato al ritorno a casa" dico tenendomi sul vago sperando non faccia altre domande.
"Capisco. È perché ci stai pensando troppo. Chissà quanti pensieri ti stanno passando per la testa e posso capirlo, ma ti prego, te ne prego, pensiamoci a tempo debito"
Tenermi sul vago non era servito a nulla perché aveva capito tutto comunque. Inizia a farmi paura la connessione mentale che si sta creando in così poco tempo.
"andiamo a letto? Ti coccolo un po' cosi ti riaddormenti"
"mi piace" e gli regalo un sorriso sincero perché ho davvero bisogno delle sue attenzioni, ho bisogno di sentirlo qui perché quel sogno mi ha lasciato davvero una bruttissima sensazione.
E cosi nel letto, tra le sue braccia, mi riaddormento con il cuore un po' più leggero.
Nota autrice
Non mi odiate, è stato solo un brutto sogno.
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Il mio sogno di nome Jeon
Chick-LitE se il destino decidesse di giocarti uno scherzo? Una ragazza e le sue amiche, tutte Army, decidono di realizzare il loro più grande sogno; andare in Corea e assistere al final tour a Seoul. Un viaggio all'insegna dell'amicizia, dell'amore e di una...