~ Capitolo 24 ~

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Lunedì 11:30....

Pov Emanuele

-L'amore fa male perché le persone di cui ci innamoriamo sono delle teste di cazzo-

Questo recita il post di instagram che mi passa sotto gli occhi e la mia testa non può fare a meno di pensare a quanto cazzo sia vero.

Quanto sono stronze le persone?

Tanto.

Troppo.

E allora perché ci innamoriamo di loro?

Cazzo che situazione.

Continuo a scorrere instagram fino a quando non sento la porta della camera aprirsi.

È Tancredi.

Da quando ieri notte ci siamo parlati sul terrazzo dell'ospedale nessuno dei due ha più rivolto la parola all'altro.

Mi guarda.

Quegli occhi parlano così tanto.

Chiude la porta alle sue spalle e io riporto lo sguardo sul telefono scorrendo la home del social scelto in precedenza.

I suoi leggeri passi accompagnano il suo corpo fino al letto dove si siede poco dopo.

Siamo a meno di un metro e i suoi occhi mi perforano anche l'anima.

-Parla idiota!- gli dice la mia coscienza e come a sentirla la sua bocca inizia a muoversi.

"Martina verrà qui per pranzo" mi dice spezzando il ghiaccio.

Letteralmente visto che sento un peso al petto.

Non alzo lo sguardo sul suo nei secondi infernali che precedono la mia risposta e lo vedo fremere accanto a me.

Beccati questo stronzo! penso preso da un moto di rabbia improvviso.

"Ok" gli dico semplicemente continuando a guardare instagram

Lui non si muove.

È fermo, forse paralizzato da tanta freddezza e non accenna minimamente ad alzarsi.

Non sento più il tremolio della sua mano a contatto con il mio ginocchio e solo quando me ne rendo conto lo guardo negli occhi.

Sono rossi.

Lucidi.

Cazzo!

"Perché non vuoi che io sia felice! Perche?!" mi dice con voce leggermente tremante cercando di non far scendere una sola lacrima.

Lo guardo e immediatamente sento un groppo in gola formarsi.

Perché non lo voglio? Bella domanda!

Perché sono egoista.

Perché voglio essere io quello che ti rende felice.

Però non posso.

Non posso farlo, non posso dirtelo.

"Perché ho paura" gli rispondo soltanto posando leggermente il telefono al mio fianco.

Lui sembra risvegliarsi da uno stato di trans misto disperazione e mi guarda attentamente

"Di cosa?" mi chiede sempre con gli occhi lucidi

"Di tutto." dico diretto senza giri di parole e continuo notando il suo sguardo confuso.

"Ho paura di te.
Di cosa succederà.
Se sarà quella giusta.
Se starai male.
Se ci lascerai.
Se mi lascerai.
Ho solo paura ok?
E fa male.
Tanto male.
Saperti lontano a vivere la tua vita senza di me mi fa strano.
Ogni cazzo di volta che mi guardi è come se mi dici che io non conto più nulla,che ormai sono solo un pezzo da dimenticare.
Quell'amico che dopo un po' non c'è più.
Che viene sostituito!
Ecco di cosa ho paura" dico tutto d'un fiato con un tono molto calmo.

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