CAP.36 - DESTINO BASTARDO PT.1

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Adesso sentivo che le cose erano tornate apposto.

Avevo percepito una lotta in JK e mi aveva spiegato che non sapeva come comportarsi perché erano emozioni che non aveva mai provato.

"adesso come ti senti?"

"meglio, tu stai con me e non scappi più vero?"

Eravamo ancora a letto, non ci eravamo mossi da lì e lui mi abbracciava, ero appoggiata su di lui che mi stringeva e non sarei mai riuscita a muovermi.

"Jungkook lo sai vero che tra 10 giorni parto"

"certo che lo so, ma adesso sei qui"

Non so che risposta volessi, che cosa avrebbe tranquillizzato i miei pensieri ma il mondo in cui aveva detto che io ora ero qui, con lui, mi aveva dato calore.

"si, ora sono qui"

"scusami ancora per prima" e mi bacia il collo, le guance, le labbra, il naso. Lo adoro troppo.

"ma abbiamo un neo identico" mi dice all'improvviso.

"parli di questo sul collo?"

"sisi. È piccolo e alla base del collo, proprio come il mio"

"me ne sono accorta l'anno scorso, al tuo compleanno. Lo dissi anche in chat alle ragazze, volevo morire"

"hai pensato fosse il destino?"

E rieccoci con questo discorso, provo ad alzarmi ma Kookie me lo impedisce.

"Jungkook posso andare a bere?"

"a bere potresti, ma ti sei irrigidita. Perché fai così?"

E all'improvviso faccio più forza e mi alzo sul serio.

Inizio a rivestirmi e sento di dovergli spiegare qualcosa, ma mi sta guardando con quegli occhioni meravigliosi che amo tantissimo.

"in quale mondo pensi possa essere destino incontrarci per 10 giorni e poi tornarsene ognuno alle proprie vita in due paesi lontani migliaia e migliaia di km?"

Si avvicina a me stando ancora sul letto, io mi sto rivestendo in fretta come se dovessi recarmi da qualche parte, ma lui mi prende per mano e mi tira sul letto.

"come puoi pensare che non è stato dettato dal destino il nostro casualissimo incontro?"

"perché se fosse cosi, il destino è un fottuto stronzo"

"ma perché? Perché la pensi in questo modo?"

"perché farci incontrare se poi ognuno torna alla sua vita?"

Ci guardiamo ma a questo punto lui non sa più cosa rispondermi.

"cosa vuoi per cena?" chiedo in un disperato tentativo di cambiare discorso

"vorrei te"

Scoppio a ridere e torno accanto a lui.

"mi fai smettere di pensare? Ti prego" gli chiedo a mo' di preghiera.

"ogni volta che vuoi"

Ed era inevitabile un secondo round.



Nota autrice

Io non so che dire, semplicemente li adoro.


Il mio sogno di nome JeonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora