Capitolo 13

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Sento Trevor frugare nella sua camera così lo raggiungo e quando sono davanti alla porta mi appoggio allo stipite di essa per osservarlo.

É chinato davanti all'armadio e cerca qualcosa nei cassetti all'interno di esso.

Sbuffa- "Ma è possibile che nessuno mette apposto qui dentro, vivo percaso in un porcile?"- al che scoppio a ridere, lui sussulta e poi mi guarda con un espressione confusa.

Cado con le ginocchia per terra e rimango un po' spiazzata, Trevor si precipita verso di me ma io ricomincio a ridere balbettando un semplice 'sto bene tranquillo' prima di alzarmi da terra senza smettere di ridere, in un attimo Trevor mi prende per i polsi e la mia faccia sbatte contro il suo petto forte e muscoloso.

Smetto di ridere di colpo e una sensazione mi invade quando Trevor sposta le sue mani sulla parte bassa della mia schiena. I suoi splendidi occhi mi perforano la pelle e si alternano ai miei occhi e alle mie labbra, i capelli neri gli ricadono dolcemente sul viso.

Il suo viso.

Semplicemente perfetto se non fosse per i lividi lasciati da Paul durante la loro piccola rissa.

La sua pelle ha il colore più bello del mondo e suoi muscoli sono rilassati.

"Trevor?"- egli annuisce distratto- "Cosa stavi cercando?"- mi guarda confuso così con un cenno del capo gli indico l'armadio, si riprende dal suo stato di trance e si stacca violentemente da me- "Stavo cercando delle cose ma non le trovo forse devo solo cercare meglio. Comunque non abbiamo ancora disinfettato le ferite potrebbero infettarsi"- con questo mi lascia lì da sola ancora imbambolata, lo seguo fino in bagno e lo vedo già intento a disinfettare il labbro in difficoltà.


Ridacchio e mi posiziono dietro di lui picchiettando con l'indice sulla sua spalla, lui sussulta e quando si gira mi guarda confuso, tendo la mano verso di lui- "Da qua"- mi passa il disinfettante e mi posiziona davanti a lui. Cerco di disinfettarlo ma Trevor è molto più alto di me, possiamo dire che sono più in difficoltà di lui prima. Trevor capisce all'istante, ridacchia prendendomi per i fianchi per posizionarmi sul lavandino.

Avvampo e sento le mie guance riscaldarsi ma non ci faccio caso e continuo con il mio lavoro.

Una volta fatto Trevor fa lo stesso per me soffermandosi più di quanto dovrebbe sulle mie labbra.

Le guarda intensamente facendomi sentire a disagio, mordo il labbro distrattamente- "Non farlo"- afferma velocemente - "Cosa non devo fare?"- chiedo confusa- "Non morderti il labbro o non riuscirò a trattenermi, ho una voglia matta di baciarti"- balbetto qualcosa grattandomi la fronte per poi scendere dal lavandino.

"Io invece ho una voglia matta di mangiare e di sdraiarmi sul tuo capolavoro, che si fa?"- Trevor soffoca una risata- "Niente bacio, niente cibo, decidi tu"- non può farlo sul serio- "Stronzate, forza andiamo"- sto per andarmene ma Trevor mi blocca per un polso e mi fa sbattere contro il suo petto- "Potresti evitare di fare così, basta chiamarmi e io mi volto, non ti sembra più facile?"- chiedo ovvia, Trevor mi pettina i capelli con le mani e mi porta delle ciocche indietro per permettermi di vederlo meglio- "Non è una stronzata e poi no, così è più bello, non dirmi che ti dispiace. Ho sentito il tuo corpo rabbrividire e irrigidirsi, e non dirmi di no"- perchè riesce sempre a mettermi in imbarazzo? E come ha fatto a notarlo? E cosa rispondo adesso?- "Stronzata ancora una volta, andiamo io ho fame"- Trevor annuisce.

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