Capitolo 5: Debite distanze

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Alla fine sei venuto- è tutto quello che riesco a dire. Lui mi guarda e si mette a ridere -Mi hai invitato tu dopotutto-

Faccio una smorfia di disapprovazione e mi metto subito a precisare

-Oh, no. E' stata Ilaria a scriverti, non io- Lui sbarra gli occhi e fa una risatina

-Li odi proprio i ragazzi eh Cami?- Io rido.

-Da morire.-

Mi porge la rosa blu e sorride -Almeno questa puoi prenderla?- Io tentenno. Alla fine allungo la mano per prendere la rosa e nell'esatto momento in cui le nostre dita si toccano una strana corrente elettrica mi attraversa il corpo, ma non gli do peso.

-Allora, Cam, dove andiamo di bello?

Oh. Non ci avevo pensato. -Non so- balbetto -decidi tu-

Fede sorride e immediatamente si gira per indicarmi di seguirlo

-Speravo che l'avresti detto- e ci incamminiamo. Facciamo una passeggiata di circa dieci minuti, dove lui mi spiega come faccia a nascondersi dai fan, rispondendo alle mie domande inespresse. Arriviamo davanti ad un palazzo molto alto, che nonostante il mio soggiorno a Milano non avevo mai notato. Entriamo e prendiamo l'ascensore che ci porta all'ultimo piano. La vista è spettacolare. Milano illuminata dal sole e vista dall'alto è a dir poco magnifica. Ci sediamo ad un tavolino e dopo poco tempo un cameriere arriva chiedendoci l'ordinazione.

-I signori desiderano?-

Fede prende il comando ancora prima che io possa parlare -Due Martini con ghiaccio per favore-

Rido.

-Vuoi farmi bere Martini fino a morire?- Lui scoppia in una risata fragorosa

-Ahahahahah, non sarebbe male Cam. Allora, raccontami un pò di te.-

Oh no. Odio parlare di me in pubblico, soprattutto davanti a dei ragazzi-tutto-tatuaggi-e-celebrità con cui non volevo nemmeno uscire. -Non c'è molto da dire su di me.- incalzo -Sono una persona comunissima.-

-Io credo che ci sia qualcosa di interessante mia cara, per esempio, c'è qualcosa che ti piace in particolare?-

Ci penso. -Mi piace la musica, viaggiare e amo letteralmente tutto quello che riguarda il Giappone-

Fede sorride -Ed io? Io ti piaccio?- Arrossisco. -No, proprio per niente- dico sorridendo. -Allora non ho speranza- ride.

Il cameriere torna con i due Martini, li lascia sul tavolo e se ne va. -Alla salute splendore-

Divento paonazza. È davvero sfacciato.

-Alla salute-.

Il tempo vola, e in men che non si dica sono le sei di sera. Io e Fede ce ne andiamo dal terrazzo e torniamo in Piazza Duomo.

-Bene, io vado per di qua Cams- dice indicandomi Corso Emanuele.

-Oh, io vado dall'altra parte, Ila mi starà aspettando.- Lui si avvicina e mi cinge la vita con un braccio. -Farò un concerto al Forum tra due giorni, ti aspetto nel backstage, grazie per oggi.- E in meno di due secondi, mi bacia su una guancia e se ne va.

Io mi sento mancare e dentro me maledico Federico Lucia.

Come un uraganoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora