Il viaggio non fu poi così tanto lungo come ricordavo,anzi,me lo aspettavo decisamente più stancante. L'aereo atterró Oh...finalmente in Australia,a casa. Fermai il primo taxi che vidi passare. "Scusi signore" mi affrettai a dire prima che posstesse ripartire e diedi il mio indirizzo. L'autista ripartì e tutto sembrava tranquillo. Mi attendonevano due abbondanti ore di macchina prima di arrivare a casa. Decisi di abbandonarmi ai miei pensieri e mi accoccolai sul sedile,la testa poggiata delicatamente al finestrino,gli occhi puntati sul paesaggio al di fuori del veicolo. Wow...non ricordavo fosse così magnifica l'Australia. Mi erano mancati i campi,gli alberi in fiore sui cigli delle strade,gli animaletti selvatici che sbucano sempre dal nulla mentre guidi. Ringraziai Dio di non avermi fatto mangiare nulla sull'aereo,a quest'ora starei piegato in due sul bordo della strada. Okay rido. Intendo a vomitare,precisiamo vah. La strada era un continuo susseguirsi di curve e il mio stomaco si stava ribellando. Un po per la fame,un po per tutte le curve che c'erano. Credo di essermi appisolato perchè ad un tratto sentii un'omino scuotermi dolcemente. "Figliolo,siamo arrivati. Svegliati caro" disse l'uomo,una lentezza e una dolcezza incantevole presenti in quel tono di voce che ad altri potrebbe suonare normale,ma a me suona nuovo. Passai gli ultimi 6 anni a Barcellona per gli studi,fu un'esperienza stupenda ma le cose erano molto differenti da qua a là. Finalmente dopo poco mi riscossi dal mio stato di trance e dai miei pensieri,rivolgendo un tiepido sorriso all'ometto paffuto che stava alla guida del taxi. Mi alzai velocemente,presi la valigia dal bagagliaio e mi affrettai ad andare dall'uomo. "Quanto le devo signore?"domandai tirando fuori il portafogli dalla tasca posteriore destra dei miei skinny blu aderenti. Egli mi sorrise per poi rispondere semplicemente "sei euro figliolo". No ma dico,scherziamo?! Sei euro? Oddio... Guardai stupito il taxista mentre estraevo veloceme venti euro dal portafogli e glieli porsi. L'uomo fece per dire qualcosa ma lo interruppi con un gesto della mano "Non si preoccupi signore,è solo una piccola mancia." Il taxista scosse la testa contrariato. Ah,cocciuto il piccoletto. Passammo un buon quarto d'ora a discutere di ció,ma poi,alla fine,si convinse a tenerli. Ashton 1,taxista 0. Non appena sentii il rumore del motore ripartire mi affrettai a percorrere con la valigia in mano l'isolato che mi separava dalla mia casa,dalla mia famiglia,dai miei amici. Tutto era rimasto come prima. Le casette tutte dipinte di colori vivaci,i giardini ben curati,gli uccellini e le farfalle che svolazzavano nel cielo,le strade deserte,i bimbi che giocano sui marciapiedi. Ma c'era qualcosa di strano. Il rumore di un'autopompa e una strana puzza di bruciato. Continuai a camminare e più mi avvicinavo,più il rumore e l'odore di bruciato si intensificavano. Arrivai finalmente davanti a casa mia.
Fumo.
Fuoco.
Fiamme.
Pompieri.
Acqua.
Non ci posso credere. Tutto bruciato. Tutti bruciati. Guardai la scena lasciando cadere la valigia a peso morto sull'asfalto,la bocca spalancata e gli occhi che pizzicano. Tante lacrime calde cominciarono a percorrermi il viso,sembrava quasi che stessero facendo a gara. Il mio corpo venne scosso da vari tremiti e singhiozzi. Ho perso la casa. Ho perso gli amici. Ho perso i parenti e la famiglia. Ho perso tutto. Ho perso la mia vita.~~
Okay so che la storia fa schifo e ho gia cominciato con cose depresse(allegria portami viaaa)
Ma volevo dire che la storia è basata su un GDR e vorrei ringraziare le ragazze che hanno contribuito.
Grazie:
Doriana,Lucrezia,Aurora,Federica,Domenica,Martina e Noemi(non sono tutte ma ho la memoria corta,vivibi)
Grazie anche a Eleonora. Ele se non aggiorni ti picchio:')
A presto👋