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Barbara
<almeno abbi la decenza di pulire quel porcile della tua stanza, ma che vuoi fare tu, morirai da sola perchè nessuno si prenderà uno scarto come te> mia madre e i suoi discorsi sul mio futuro, non se ne frega neanche di chi mi accompagna a casa, Lili è incazzata nera, lo percepisco, lo so la conosco, mi porta in camera mia e chiude la porta a chiave sotto lo sguardo imbarazzato dei miei genitori che si sono accorti da dopo della sua presenza.

<Barb spero stiano scherzando, come cazzo si permette? Tu ora fai una valigia e vieni a dormire da me. Non accetto obiezioni, non posso lasciarti in questo schifo.> perchè mi vogliono aiutare? Loro non sanno che io sto bene così, sono abituata, un'altra frase in più non mi fa nulla, NULLA.

<Lili io apprezzo il tuo buonismo ma sto bene, io sono abituata, non mi tocca nulla, quindi per favore non complicare le cose.> mi guarda scioccata e confusa, forse non capisce, dopotutto chi vorrebbe mai capirmi.

<ah ma perfetto! Continua a giustificare chiunque, io ti voglio solo aiutare e tu rifiuti tutto, ma sai cosa? Allora ciao, e davvero Barbara, davvero, non sarà così facile, ti lascio alla tua tristezza, volevo solo aiutarti> dice lei abbassando lo sguardo e aprendo la porta sbattendola. Ecco che ho mandato a puttane un'altra cosa, vedete quando dicevo di essere sbagliata? Ecco.

<non ti sei saputa neanche tenere un'amica che voleva aiutarti! Complimenti! Ma che vogliamo mai aspettarci da te> mio padre. Crudele no? Nah solo mio padre e basta. Anzi solo un'uomo e basta.
Mentre lui continua a screditarmi, e abbraccia le mie "sorelle" o meglio "figlie sue" e le riempie di regali, io sono qui a piangermi addosso per aver fatto scappare l'unica persona che mi voleva bene.
Sapete...quando hai ricevuto troppo male, sia fisico che mentale, le parole non ti fanno più nulla, i gesti non ti fanno più nulla, inzi a lasciarli andare, a farti colpire, tanto un corpo e una mente già morto non sente dolore, io sono così, morta dentro e viva fuori, ma di vivo ho solo il cervello che da degli input per farmi vivere e respirare.

Decido di non rispondere alla mia "famiglia" e di provare a dormire, ma non ce la faccio non ora, no purtroppo, perchè? Perchè il mostro è arrivato, il panico è arrivato, un'altro attacco pronta ad affrontare da sola, il respiro inizia a diminuire sempre di più, la mia vista si annebbia fino a vedere nero, cerco di respirare ma nulla, questa volta spero solo di chiudere gli occhi e non riaprili più, lo spero vivamente.
Mi risveglio e un fascio di luce mi acceca, quante ore ho dormito? Controllo il mio telefono e scopro che ho dormito per 1 giorno intero, esattamente 24 ore, sarà mai possibile? Ma questo fa capire l'importanza che ho, voglio dire i miei genitori non si sono preoccupati minimamente, se morissi loro non se ne accorgerebbero minimamente.

<alzati, vestiti, prepara una valigia con le tue cose> solo questo riesco a sentire, parole fredde, senza sentimento, proprio come me.
Faccio ciò che dicono e dopo 2 ore esco dalla camera. Cerco spiegazioni forse è la prima volta che parlo con loro in 1 anno e mezzo strano no? Per me no.
<ti portiamo in un centro riabilitativo, almeno non dobbiamo subirci i tuoi pianti di notte o non dobbiamo vederti per un po di tempo, fin quando non sarai guarita, sempre se ci riesci> a parlare questa volta è mia sorella maggiore di 18 anni, già proprio così, proprio lei, ma certo mi mandano in un centro riabilitativo perchè devono liberarsi di me, magari ci resterò per 2 anni così alla maggiore età potrò andarmene.
<ok> rispondo senza nessuna reazione esagerata.
Che mi mandino pure dall'altra parte del mondo, sicuramente saranno felici senza di me.

Mi siedo in macchina, e tutto ciò che vedo è strada con alberi e bosco infinito. Sarà sicuramente sperduta che neanche loro si ricorderanno, li conosco, loro non mi vogliono tra i piedi, loro non vogliono problemi, i soldi li hanno e pagherebbero per togliermi dalle scatole, ci sono riusciti, ma io non mi sento male, non sento nulla, sono impassibile, cercano di farmi del male e si vede da loro che si guardano e poi guardano me e cercano qualche frase da potermi dire per ferirmi, ma questa volta no, parlerò io dopo 2 ore di viaggio.

<sapete, ora ho capito quando voi dicevate di non volermi, quando mi dicevate che io fossi un'errore, che fossi sbagliata, che non meritassi una famiglia come la vostra, perchè diciamoci la verità, io sono l'ultima arrivata e non voluta, sono l'ultima ruota del carro ma che da ora non ne farò più parte, lo sarò solo su delle carte scritte impolverate da qualche parte, solo una ragazza che ha il cognome del padre ma che per me non è altro che uno sconusciuto, neanche da bambina ero così attaccata a voi, ma io sorridevo alla vita, ridevo, anche se voi mi trattavate diversamente dalle altre 2 ragazze che hanno solo il mio stesso sangue ma che di sorelle non hanno nulla, sapete vi do ragione, proprio si, ora so che voi sarete felici, senza di me, senza una depressa anoressica del cazzo, ripugnante che non fa altro che dare e creare problemi, ora la mia stanza la potrete dare a chiunque, potrete ritagliarmi dalle foto di famiglia, ora capisco perchè ero sempre quella messa alla fine o all'inizio così da potermi ritagliare completamente un giorno dalla vostra vita. Ora capisco tutto, ma va bene così, devo dire un grazie a voi o devo incolparvi per quello che mi avete fatto? No io non vi darò mai la colpa e ne vi dirò mai grazie come voi non dovrete mai dare nulla a me, ah e quando io mi realizzerò se ci riuscirò perchè giustamente per voi non riuscirò mai a fare nulla, o quando sarò famosa e riconosciuta per qualcosa, non lo verrete a sapere, e se lo saprete non vi azzardate a ritornare nella mia vita, perchè io starò bene senza di voi proprio come voi lo avete fatto fino ad ora insultandomi o portandomi in una clinica, sisi proprio così, se vorrete, dovrete ritornare indietro nel tempo e cercare di capire cosa avete fatto. > non mi ero neanche accorta che c'eravamo già fermati e il posto era anche bello se devo dire la verità, almeno aveva un bel panorama, scendo dalla macchina in fretta apro il portabagagli e prendo la mia valigia, chiudo il tutto velocemente nel più totale silenzio dei miei genitori che sono stati insilenzio come pietrificati. Entro nella clinica con pareti colorate e gente che va e viene, chi canta e balla, e chi sta lì seduto in disparte. Beh una nuova cosa da affrontare. Ora aspetta solo a me.

Spazio Autrice
Non so se questo capitolo sia decente, l'ho scritto di getto, senza pensare a cosa far succedere, so solo che Barbara non se la caverà facilmente, e che i genitori di Barbara le daranno del filo da torcere per il discorso fatto da lei in macchina. Mi scuso per eventuali errori.

Se il capitolo vi è piaciuto lasciate un stellina e un commento❤.

-Auri

Rewrite The Stars||DarbaraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora