For The Damaged Heart of Tony Stark (Part 2)

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Capitolo II

«Buon Natale, Tony.»

Sbuffa via un sorriso, ma dentro ha un fuoco acceso che lo ferisce. È Natasha, gli ha mandato un messaggio dopo così tanto tempo che non lo faceva, visto che lui ha smesso di rispondere a chiunque. A tutti quelli che fanno parte del passato e gli ricordano troppe cose.

È fortunato, dopotutto. Ha perso meno di quanto credeva – e questa è una bugia che si racconta ogni volta, mentre dentro si corrode, si sgretola, perde pezzi di sé ad ogni minuto che passa. Solo che il suo collante c'è, è rimasto e quel collante è Pepper. È ancora con lui, il caso non l'ha portata via dopo quello schiocco, ma gli ha lasciato almeno una delle poche persone che ama e che ricambia, senza pretese. Lo conosce così bene che ha accettato tutto di lui, persino il peggio.

Ridicolo. Lui è il peggio. Non ha nulla, dentro, che valga la pena di essere amato, ma lei c'è. C'è sempre. E la ringrazia ogni giorno per questo, sebbene lo faccia con i soliti non detti e gesti, solo i gesti, perché è l'unico mezzo che ha.

Ha comprato un cottage vicino ad un lago. Niente più torri sfarzose, niente più armature, ville a Malibù o macchine costose. Solo la natura, il calore di due amanti, la scienza che viene messa in atto solo per le cose pratiche, e non a difesa dell'universo... o per una guerra che non è mai finita davvero.

«Cos'è quella faccia?», gli chiede lei, e fa capolino dalla cucina con una mano stretta intorno ad una tazza di tè e l'altra che si carezza la pancia, con una distratta premura. Quando si avvicina e lo affianca Tony dedica la stessa premura posandole il palmo sopra lo stomaco. Lo sente pulsare, quel pancione e non si capacita ancora di come una vita dentro ad un'altra possa suscitare tante emozioni. Non può ancora vedere sua figlia, ma si infiamma ogni volta – al sol pensiero, dentro al cuore. Si è rammollito e lo sa, ma è giusto così. Ha detto addio alle armi, tempo fa. Ha detto addio ai rancori. Ha detto addio alla guerra, agli alleati e a Iron Man.

Ora è solo Tony Stark, un uomo felice che ama la sua famiglia e che aspetta di vederla crescere intorno a lui, in un ambiente sereno, fingendo che nulla sia mai successo su Titano. Che nessuno gli abbia mai portato via niente di niente. Che la polvere non è ancora incastrata in mezzo alle dita e tra i suoi pensieri, quando la notte si sveglia senza fiato e rivede Peter sparirgli tra le braccia e supplicarlo di non lasciarlo morire.

Cambia espressione e lo capisce da come lo sta guardando Pepper. È preoccupata, ma vuole fingere che non sia così, per il suo bene. Perché sa che non vuole nemmeno sentir parlare di quello che è successo un anno fa. Nemmeno per sbaglio.

«Era Nat. Ci fa gli auguri di natale.»

«Dovresti invitarla a prendere un caffé, ogni tanto.»

«Sono troppo impegnati a fare le loro cose da supereroi. Che facciano pure», dice, e le lascia un bacio sulla fronte e uno sulle labbra, prima di sospirare e guardare altrove, lontano. Su un pianeta diverso, ancora una volta e persino l'aria diventa tossica, per un secondo, mentre la stanza si tinge dello stesso colore arido e morto di Titano. E lui è di nuovo solo.

Tutti morti tranne lui. Di nuovo.

«Tony?»

Si ridesta da quel pensiero; sbatte le ciglia un paio di volte, prima di tornare a guardarla e regalarle un sorriso forzato. Sembra quasi che due fili invisibili gli abbiano tirato le labbra. Come se fosse una marionetta incapace di vivere senza qualcuno altro che agisce e pensa per lui. Non è così, in verità. È perfettamente padrone della propria esistenza, solo che l'ha spenta per un attimo, con quella sensazione che prima o poi si dimenticherà davvero di tutto e potrà vivere una vita normale senza sentirsi come se avesse distrutto l'universo con le proprie mani.

Tales About a SpiderKid and an Iron Guy - Starker [ Tony X Peter ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora