Il Dottore

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Bene, incominciamo il breve racconto della inutile (e impossibile) vita.
Non ricordo molto della mia infanzia, fatto sta che vissi sola con mia madre fino ai 2 anni, mio padre era morto, o perlomeno era quello che mi diceva sempre mia madre.
Alla morte della mamma fui affidata a una famiglia adottiva, mi volevano bene, questo è vero, ma mi sentivo diversa da loro, incompresa.
Vissi con loro fino a 12 anni, finché non incontrai il Dottore e Clara.
Era un normalissimo giorno di scuola. Ero seduta da sola in fondo all' aula tamburellando le dita sul banco cercando di seguire la lezione, ma con la mia dislessia e il deficit dell' attenzione era...impossibile.
Poi un rumore attirò la mia attenzione, un misterioso rumore, un bellissimo rumore, un rumore che non sento da troppo tempo ormai è non so se lo sentirò più, l' inconfondibile "rumore" del T.A.R.D.I.S.
Nessuno sembrò accorgersene, ma io ero troppo curiosa -Professoressa, posso andare in bagno?- Chiesi -No, sto spiegando, non puoi...- -La prego...Mi viene da vomitare- mentii e mi mandò subito fuori.
Vagai per i corridoi e poi...eccola, la fantastica cabina blu della polizia.
"Che ci fa questa qui?" Pensai.
La porta si aprì e ne uscì un uomo, aveva una giacca marrone, una camicia bianca e un papillon rosso (era davvero buffo), e una ragazza con lunghi capelli castani (ok faccio pena nelle descrizioni).
L' uomo spinse dentro la ragazza e rinchiuse la porta.
Ero sempre più confusa "Chi sono? Cosa vogliono? Ma soprattutto, che ci fanno in una cabina della polizia in mezzo al corridoio di una scuola?"
Quello strano uomo si affacciò di nuovo fuori dalla cabina -Dove e quando siamo?- "dove è quando siamo, che insolita domanda" pensai, poi risposi -Italia, Venezia, ed è il 21 gennaio 2009. Ma chi sei?- -Il Dottore, il Dottore e basta. Comunque, grazie per l' informazione- si volto verso la cabina -Perché qui? Perché oggi?- Iniziò a parlare di tempo, spazio e di tante altre cose che per me non avevano senso -Io sono Futura. Scusa se te lo chiedo, ma che ci fate qui?- Si voltò verso di me -In effetti, è quello che mi chiedo anch' io!- Tornò a voltarsi verso la cabina -Clara, puoi uscire ora, nessun pericolo!- La ragazza di prima, che doveva essere Clara, uscì dalla cabina e il Dottore ci presentò.
-Questa è una scuola, a quanto vedo, Futura...va in classe!- Mi ordinò il Dottore -Chi sei tu per dirmi quello che devo fare?- Gli chiesi -Sono il Dottore e questo dovrebbe essere sufficiente, ma oltretutto sono anche un professore. Guarda qui!- uscì dal taschino interno un foglio bianco -guarda PROFESSOR John Smit, alias il Dottore!- -Guarda che li non c'è scritto un bel niente, tu sei strano! - -Hai ragione, è una carta psichica, solo in pochi riescono, però, a vederla per quella che è, bianca! Sei davvero molto interessante- mi puntò uno strano oggetto luminoso, che faceva uno strano rumore, in fronte, un cacciavite sonico -Niente, questo si che è strano. E ci risiamo con le ragazze impossibili- -Ei non insultare- dissi mentre il Dottore si volra verso Clara e si scambiavano un sorriso - Sono una ragazza intelligente, io!- il Dottore mi ignorò -Bene, tu torna in classe- mi guardò severo e indicò dietro di me -Ci vedremo dopo, e capiremo perché siamo finiti qui-. Tornai in classe e mi ri misi al mio posto con tutti che mi guardavano -Stai meglio?- Mi chiese la professoressa -Si, si, avevo solo bisogno di un po' d' aria-.
Le ore passavano lente, succede sempre così quando non vedi l' ora di fare qualcosa e io volevo assolutamente ri incontrare il Dottore.
Finalmente la campanella suonò e come il vento corsi via dall' aula.
Ed eccolo lí, come mi aveva promesso, appoggiato alla cabina blu, c'era il Dottore che mi aspettava, corsi da lui.
Entrammo nel T.A.R.D.I.S. molto più grande all' interno -Qualche commento scontato?- Mi chiese il dottore -No, lo avevo sospettato-. Vidi Clara e la saluti, poi iniziammo a parlare, il Dottore mi disse di essere un signore del tempo, l' ultimo rimasto, un alieno con due cuori e molto intelligente (ma anche narcisista), mi disse che il T.A.R.D.I.S. era una macchina del tempo e il suo nome stava per Time And Relative Dimension In Space (tempo e relativa dimensione nello spazio), mi disse che viaggiava da molti anni e che aiutava la gente, mi racconto dei Dalek (ne avevo già sentito parlare, ma non sapevo che erano così... non so come definirli) dei cyber-men e tanti altri alieni. Poi mi chiese -Hai notato qualcosa di strano?- -A parte voi...no, niente di insolito- risposi -Ma allora...che ci facciamo qui?- disse il Dottore rivolgendosi a Clara -Non lo chiedere a me, sei tu l' esperto, che cosa è successo il 21 gennaio 2009?- -Assolutamente niente, almeno che... -Iniziò a manovrare con le moltissime leve e pulsanti del T.A.R.D.I.S. -A meno che cosa, Dottore?- Disse Clara precedendomi -Non succeda qualche imprevisto-.
Neanche a farlo a posta, il mio telefono vivbrò nella tasca, lo presi, c'era un video, dei strani robot parlavano dell' annientamento della Terra, erano i Dalek -Di nuovo loro, la mia vita sta diventando monotona- disse il Dottore strappandomi il telefono di mano.
Incominciò così una vera e propria battaglia contro i Dalek, ne uccisi molti, anche se all' inizzio non capì come ce l'avessi fatta. Il dottore era in serio pericolo, sentii una scossa lungo la schiena, istintivamente indicai il Dalek che stava per uccidere il Dottore e... bye bye Dalek, era rimasto fulminato. Feci la stessa cosa a molti altri Dalek, ma alla fine riuscirono a scappare.
Ero stanca, esausta, con un sapore metallico in bocca, svenii mentre il Dottore diceva -Non mi scapperete per sempre Dalek!-
Quando rinvenii eravamo nel T.A.R.D.I.S. e il Dottore mi chiese se volessi viaggiare con loro -Ma i Dalek e tutto il resto sono la normalità per voi?- -Si- risposero Clara e il Dottore all' unisono -Certo che vengo allora!-
Viaggiai con loro per due anni, finche un giorno non fui quasi uccisa, il Dottore era molto preoccupato e mi lasciò sulla Terra, mi "riportò a casa" o almeno lui credeva che fosse Venezia e invece era Booklyn.

Per quanto io gli voglia bene questa non gliela perdonerò mai! Non mi doveva lasciare, volevo continuare a viaggiare!

L'UNIONE DI TRE MONDIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora